L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-10-2019

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1070513

Contents of this Issue

Navigation

Page 2 of 39

NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 10 GENNAIO 2019 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | È un dialogo molto fer- tile quello che si svi- luppa in Italia a parti- re dagli anni '50-'60 tra artigianato e indu- stria, due anime produttive nazio- nali che sembrano contrapposte e lontane, come l'uomo e la mac- china, ma che in realtà trovano nel Design il loro trait d'union.  La cura, l'unicità, la dedizione e il bagaglio di sapienza interge- nerazionale di un prodotto uscito dai laboratori familiari e dalle botteghe dei maestri del vetro, del legno, del marmo, dei tessuti, delle ceramiche, dei metalli, pos- sono abbinarsi ai vantaggi della produzione in serie, alla conve- nienza dell'economia di scala, all'essere a portata delle masse e dei mercati, se in mezzo c'è la chiave di volta del Disegno Indu- striale.  Ma in mezzo ci sono anche il boom economico e la grande rivoluzione culturale che attraver- sano, rigenerano e stravolgono il panorama sociale dell'Italia del Dopoguerra. Il risultato è rappresentato da una serie di oggetti iconici che, senza le distinzioni tipiche del mondo anglosassone che demarca confini precisi tra furniture desi- gn, lighting design, decorative arts e product design, oggi ricono- sciamo come simboli di quell'e- poca ma anche del gusto e dell'e- stetica italiana.  Questo perchè, al di là del risultato finale, dell'oggetto in sè, quel che conta è il valore popola- re che il prodotto di Design ha acquisito nel suo tempo e di cui si fa portavoce anche nelle epoche successive. Ci sono lampade, pol- trone, caffettiere che parlano di un momento storico. Sedie, tavo- li, librerie che raccontano il modo di vivere delle persone. Materiali e forme che hanno modellato stili di vita e interpretato il costume sociale. A darci lo spunto per questa riflessione sul valore del Design italiano, il cui primo maestro è ufficialmente riconosciuto in Giò Ponti ma che ha avuto un numero altissimo di eccellenti esponenti, è l'ingresso della Fiat 500 al Moma di New York, con la mostra The Value of Good Desi- gn. Il modello della serie F, la più famosa di sempre, prodotta tra il 1965 e il 1972, senza troppi giri di parole è un'icona di stile italia- no che non solo non è mai passata di moda, pur non essendo più in produzione (anche se non è affat- to raro trovare ancora in circola- zione, classificata come auto d'e- poca, una degli oltre 4 milioni di esemplari Sport, D, L ed R pro- dotti tra il 1957 e il 1975), ma che nel tempo ha conquistato innume- revoli estimatori in tutto il mondo. Non sorprende che la 500 sia diventata ambasciatrice del Bel- paese e sia riconosciuta come icona di Design e stile made in Italy. Perchè non è un riconosci- mento postumo o artificioso: l'u- tilitaria della grande casa automo- bilistica torinese, che per milioni di operai italiani ha significato per decenni un ambito posto di lavo- ro, quello che poteva cambiare la vita dando uno stipendio sicuro e che ha spinto l'emigrazione inter- na di intere generazioni di giovani meridionali, è stata ed è tuttora un grande amore italiano. Entrando al Moma la 500 ottiene la laurea, diventa un'au- tentica opera d'arte moderna di respiro globale, ma questo è solo l'ultimo traguardo rispetto all'es- sere l'auto più amata nella storia del marchio Fiat, l'icona di quegli autoveicoli a prezzi abbordabili (costava l'equivalente di tredici stipendi di un operaio e dieci di un impiegato), che a rate ha prima motorizzato gli italiani e poi ha reso l'auto il mezzo di locomozione di massa e il bene di consumo di cui praticamente nessuno riesce più a fare a meno, prima dell'arrivo degli smartpho- ne ma dopo frigorifero, lavatrice e televisione.   La compravano tutti. Gente comune e personaggi celebri. Forse il suo essere davvero per tutti (a patto di avere circa Cin- quecentomila Lire di allora), l'ha resa così capace di diventare sinonimo di un'epoca.  Ma è proprio questo mix di novità estetica e rivoluzione sociale che trasforma il Design in arte, cioè tributa il giusto ricono- scimento agli oggetti che davvero segnano un passo in avanti nella storia dell'evoluzione, che salgo- no un gradino nella capacità di concretizzare un fabbisogno, di esprimere un cambiamento del gusto, uno sviluppo nell'uso dei Il cuore pop del Design Italiano: il bello interpreta un'epoca, non solo un gusto materiali, una svolta nella linea di produzione.  Perchè quello che fa la diffe- renza nel Design, che abbina il disegno creativo al prodotto  industriale, l'essenza tecnica al gusto estetico, è pro- prio la capacità di fondere insie- me bellezza e funzionalità. Per- chè se è vero che un oggetto deve essere funzionale, cioè servire allo scopo, deve anche rispondere a precisi criteri estetici, a quell'a- more per il bello che sta nel Dna dell'Italia e per il quale gli italiani sono famosi nel mondo.  La storia delle "cose belle e utili", sia per il piccolo oggetto d'uso quotidiano (come una mac- china da scrivere o un piatto) sia per l'oggetto di grandi dimensio- ni (come l'auto o un mobile), esordisce con un linguaggio ita- liano, circa cinquant'anni dopo l'Unità d'Italia e poi prosegue senza sosta creativa. Vedere, oggi, una 500 al Moma fa piacere soprattutto perchè celebra un binomio di arte e tecnologia autenticamente made in Italy che però è anche estremamente pop, cioè davvero nel cuore di tutti gli italiani.  SELLING HOMES THROUGHOUT THE BAY AREA Adele Della Santina "e Right Realtor makes all the dierence." 650.400.4747 AdeleDS@aol.com www.AdeleDS.com CalBRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation!

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-1-10-2019