L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-8-2019

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GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT T orniamo indietro a 25 anni fa. Il Mondiale di calcio del 1994 venne disputato negli Stati Uniti: la Fifa coltivava il malcelato intento di 'conqui- s tare' anche gli S tates - da decenni refrattari - alla causa del soccer. Per questo, per la prima volta, decise di far disputare il torneo fuori dall'Europa e dall'America Latina. La manifestazione iridata del '94 fu un successo oltre ogni aspettativa. Partita tra non pochi scettici- smi, aldilà di obiettive difficoltà logistiche, su tutte, la necessità di far giocare le partite più impor- tanti nel caldo torrido del primo pomeriggio, per favorire le tra- smissioni televisive in Europa, la 'Coppa del Mondo americana' registrò un successo di pubblico elevatissimo e passò alla storia per la diffusa qualità del gioco espresso dalle 24 Nazionali par- tecipanti. Ecco allora cosa successe 25 anni fa, quando si disputò l'indi- menticabile avventura di USA '94. I TA LI A : S PED I ZI ON E PER VINCERE - L'Italia del Ct Arrigo Sacchi era approdata al Mondiale dopo un Girone di qua- lificazione tutto sommato agevo- le: aldilà di qualche apprensione contro la sorprendente Svizzera (che, proprio nel 1994, tornò ad esprimere un calcio di alto livel- lo), gli Azzurri vinsero il proprio raggruppamento, eliminando Scozia e Portogallo. Eppure il clima, nel clan della Nazionale, non era propriamente sereno: i metodi da 'sergente di ferro' di Sacchi erano mal sopportati, così come il suo esasperato tatticismo e la fedeltà quasi fanatica al 4-4- 2. In ogni caso, il Girone del Mondiale (Gruppo E) ci faceva dormire sonni tranquilli: Eire, Messico e Norvegia erano repu- tate squadre assolutamente alla nostra portata. Il 'difficile sareb- be arrivato dagli Ottavi in poi. U N GI R ON E TU TTO S TOR TO - E, invece, come spesso accade alle 'imprese' azzurre ai Mondiali, il girone si è rivelato un 'Calvario' in cui quasi tutto sarebbe andato storto. A partire dall'esordio shock, contro la quadrata ma modesta Irlanda di Jack Charlton, che vide l'Italia sconfitta 1-0 (rete di H ougton, con complicità di Pagliuca) e mai davvero in parti- ta. Anche il secondo match fu complicatissimo: gara da 'dentro o fuori', quella contro la Norvegia, divenne una partita indimenticabile, solo per cuori forti. A sorpresa, Sacchi schierò Signori sulla fascia sinistra di Viaggio indietro nel tempo: 25 anni fa l'epopea azzurra di Usa '94 e il ricordo di un girone in cui tutto andò storto STEFANO CARNEVALI centrocampo, creando un tandem d'attacco composto da Roberto Baggio e Casiraghi. Dopo un avvio veemente ma non sufficiente a farli passare in vantaggio, al 21', gli Azzurri rimasero in 10: Pagliuca, in usci- ta disperata contro Leonhardsen, toccò la palla di mano fuori area e fu espulso. Tra lo stupore gene- rale, Sacchi, per inserire il secon- do portiere Marchegiani, decise di togliere dal campo Roberto Baggio. Il '10' azzurro fin lì non aveva certo brillato, ma era senz'ombra di dubbio il nostro calciatore più rappresentativo e talentuoso. La 'lucida follia' del Ct, in caso di risultato negativo, non sarebbe certo stata perdonata, in un Paese di milioni di allenatori della Nazionale. Sull'orlo del baratro, l'Italia tirò fuori grinta e coraggio: fu Dino Baggio, al 69', a sbloccare la partita, con un bel colpo di testa. Il 'ritorno' norvegese fu ben contenuto e gli azzurri si portaro- no a cas a i fondamentali tre punti. La notizia più triste della giornata, così, risultò essere l'infortunio di Capitan Baresi: una rottura del menisco che, con ogni probabilità, sembrava rap- presentare, per il difensore del M ilan, la fine anticipata del Mondiale. Nell'ultimo incontro del Girone, gli Azzurri affronta- rono il Messico. La partita, carica di tensioni, finì 1-1 (con il gol di Massaro pareggiato quas i s ubito da Bernal). A quel punto la qualifi- cazione dell'Italia era appesa a un filo: tutte le s quadre del Gruppo E finirono a 4 punti, con medesima differenza reti (0). Il Messico, in virtù del maggior numero di gol fatti (3) si quali- ficò come primo. Irlanda e Italia erano pari in tutto, ma, a favore degli uomini di Charlton, c'era lo scontro diretto. La Nazionale ita- liana, quindi, doveva sperare di risultare tra le migliori 4 terze del Torneo. Tutto sarebbe dipeso da Russia-Camerun. LA PA R TI TA D EI RECORD - La Russia di Pavel S adyrin s i era pres entata al Mondiale a pezzi: 7 tra i suoi giocatori più rappresentativi (S halimov, K olyvanov, K anchels kis , D obrovols ki, Kiriakov, Ivanov e Kulkov), ave- vano boicottato la spedizione mondiale. All'origine del braccio di ferro con la Federazione, c'e- rano state tre questioni fonda- mentali: un ammutinamento dei 'senatori' (inizialmente condivi- so da Nikiforov, Onopko, Yuran, Salenko, Khlestov e Mostovoj) contro il Ct Sadyrin, reputato troppo duro, scostante nelle con- vocazioni e incapace di gestire il gruppo; questioni di diritti di dei Russi. Nella gara vennero centrati due record: O leg Salenko divenne il primo calcia- tore a realizzare 5 gol in una solo match al M ondiale (s arà poi capocannoniere, con 6 centri, al pari di Hristo Stoichkov); Roger Milla (con i suoi 42 anni e 39 giorni) passerà alla storia come il marcatore più anziano in una ras- segna iridata. Il trionfo russo garantì il passaggio del turno all'Italia, ma non bas tò alla Nazionale di Sadyrin, superata, come ultima miglior terza, dall'Arabia Saudita, capace di piegare il Belgio, nell'ultima gara del girone, con un super gol di Saed Al Owairan). immagine (con la Federazione che obbligava tutti i calciatori a vestire le scarpe dello sponsor tecnico della Nazionale, a pre- scindere dai loro accordi perso- nali); questioni logistiche (le 'stelle' della Russia reputavano l'organizzazione delle trasferte e il s upporto garantito alla Nazionale inadeguati). Il risulta- to di queste tensioni aveva porta- to a un magro bottino nelle prime gare del Mondiale Usa, in cui la Russia aveva ceduto il passo a Brasile (0-2) e Svezia (1-3). La gara contro il Camerun, per Onopko e compagni, era dav- vero l'ultima spiaggia: un'ampia vittoria, accompagnata da alcuni risultati favorevoli negli altri Gironi, avrebbe comunque dato la possibilità di centrare un'in- sperata qualificazione. Dall'altra parte, i Leoni indomabili d'Africa, in una versione decisa- mente meno performante rispetto alla sorprendente avventura di Italia '90. Gli uomini del Ct Michel arrivavano dallo 0-3 con- tro il Brasile e dal 2-2 contro la S vezia. Battendo la Rus s ia avrebbero passato certamente il turno, tra le migliori terze, inguaiando l'Italia che avrebbe dovuto riporre le proprie speran- ze sulle disavventure delle squa- dre di altri gironi. La partita finì con un clamoroso 6-1 a favore Il portiere Gianluca Pagliuca fu espulso durante le qualificazioni ai Mondiali che si giocarono negli Usa Arrigo Sacchi sulla panchina della Nazionale italiana nel 1995 in una foto d'archivio

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