L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-16-2020

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GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Da Treviso a Pittsburgh a tocchi di china. L'ars pittorica di un italoamericano fuori dal comune: Guglielmo Botter S trade. Ponti cittadini. Parcheggi. Grovigli di sen- sazioni e materia. La vita attorno all'essere umano osserva e intinge appunti. Si dipana den- tro. Ne diventa palpitante propor- zione. Il panorama urbano si fa musa e creatore. Poi uno schizzo, e un altro ancora. Qualche romantico e pratico scatto analo- gico. Ricognizioni in loco. È tutto pronto. Finalmente, le mani sulle città. Questa è la storia di un atipico artista, Guglielmo Botter. La sua vita scandita tra Italia e Stati Uniti. L'ars pittorica tra- mandata-filtrata dalle generazio- ni passate. La passione per l'ar- chitettura, l'insegnamento e infi- ne l'ispirazione delle città ameri- cane sublimata nella semplicità di un foglio immacolato e una penna a china. Guglielmo Botter, classe '66, è nato in Italia ma è attivo artisti- camente nell'America settentrio- nale. Ogni anno abbandona il Belpaese per trasferirsi con fami- glia in Pennsylvania, a Pittsburgh, dove disegna paesag- gi urbani. "Ogni estate visito almeno due nuove città degli States" racconta l'artista trevigia- no. "Per l'immediato futuro mi concentrerò su Indianapolis, Louisville e Williamsburg. Col tempo vorrei allargare il mio rag- gio d'azione verso ovest fino a raggiungere l'Oceano Pacifico, e ovviamente raffigurare le città attraversate". Nel corso degli anni Botter ha immortalato città degli stati della Virginia, Ohio, Indiana, Maryland, ovviamente la Pennsylvania dove si trova la sua amata Pittsburgh, insieme a Lancaster e Harrisburg. Ed è pro- prio grazie al disegno della South Second Street di quest'ultima che l'artista italiano si è aggiudi- cato il "Premio della Giuria" al concorso internazionale on-line "All Cityscapes Theme", orga- nizzato dalla Contemporary Art Gallery di Annapolis, presso la quale ha anche conquistato un lodevole 4° posto nel concorso a tema "All painting Theme". Sempre nello stesso anno sono arrivate due "Honorable Mention" in Florida e Oklahoma. E' interssante anche la storia familiare che si porta alle spalle, Guglielmo Botter. Le origini paterne e materne paiono uscire da una sceneggiatura Hollywoodiana. Papà Memi, nonno Mario e prima ancora il bisnonno Girolamo, furono una sorta di "Monuments Men", votati al recupero, al manteni- mento e alla valorizzazione delle opere d'arte di Treviso, in parti- colare dei suoi affreschi. "È stato anche grazie ai loro interventi di salvataggio e restauro che la città risorse dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale e fu restituita al suo antico splendore" sottolinea l'ultimo rampollo di casa Botter. Per un curioso caso del desti- no, sia Guglielmo che suo padre hanno insegnato all'Università Internazionale dell'Arte di Venezia. "Le nostre strade si sono incrociate all'UIA dove ebbi l'onore di insegnare disegno e rilievo per il restauro. L'esperienza durò solo un paio d'anni ma rimane comunque tra i miei ricordi più piacevoli, in particolare il rapporto con gli studenti, la loro curiosità e l'idil- liaca cornice di Villa Heriot (sul- l'isola della Giudecca fronte laguna, ndr)". Se il legame con l'arte di sponda paterna si spiega facil- mente, quello con gli Stati Uniti affonda le sue radici in una sof- ferta e appassionata storia d'im- migrazione. "A soli 16 anni il mio bisnonno Francesco approdò a Pittsburgh dove vi rimase per otto anni fino a quando la fidan- zata Maria non lo raggiunse e dunque convolarono a felici nozze" mi racconta nel corso di una piacevole conversazione telematica. "Il 4 luglio 1936 poi, nacque mia madre (su cui Botter scrisse anche un libro, ndr) che presto dimostrò di avere innate qualità artistiche tanto da ottene- re una borsa di studio da parte della prestigiosa Penn State University. Scelse tuttavia di proseguire la sua formazione a Venezia, all'Accademia di Belle LUCA FERRARI L'artista italoamericano Guglielmo Botter con alcune sue opere. Ha iniziato a disegnare a 5 anni (Ph G. Botter) mio il viaggio di nozze ma sola- mente dal 2012 ho iniziato a viverla davvero apprezzando le tante qualità che l'hanno classifi- cata come una delle città più vivibili d'America. Qui la gente è sempre gentile e accogliente. Quando nel settembre 2012 i miei disegni a china furono pub- blicati sulla prima pagina del Pittsburgh Post Gazzette, ricevet- ti un sacco di email da scono- sciuti che si congratularono per il mio lavoro artistico". Profeta nella sua patria adotti- va e altrettanto nel natio Veneto. In occasione della XXII Giornata del Francobollo infatti, nel 1980, un disegno di piazza Pola a Treviso venne per la prima volta stampato in via ufficiale. Autore del bozzetto vincitore, su 350.000 partecipanti, un appena tredicenne Guglielmo Botter. Molti anni dopo, nel 2015, il Comune di Treviso realizzò un pannello a ricordo di quell'evento oggi situato all'ingresso della Piazza della città. Dal passato più glorioso al domani più entusiasmante con nuove esposizioni già program- mate. Per il futuro prossimo con- serva un grande progetto nel cas- setto. "Essendo cittadino italo- americano - ci dice - vorrei rea- lizzare una mostra dedicata alle due capitali, Roma e Washington D.C.". Arti, e fu lì che incontrò mio padre". Il resto è storia recente. Alla domanda di quale sia la città statunitense che più gli piaccia raffigurare, Botter non ha dubbi: "Pittsburgh. Qui sono giunti i miei antenati, fuggiti dalla miseria e dalla fame. Provenienti dalla splendide Dolomiti, qui ritrovarono quel paradiso di natura e foreste che tanto ricordano i nostri monti. A Pittsburgh c'ero già stato all'età di 14 anni, poi in occasione del Paesaggio urbano di Botter: Harrisburg South 2nd Street (Ph courtesy Guglielmo Botter)

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