L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2020 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Juventus: è ancora scudetto, per la nona volta consecutiva. Brillano Ronaldo e Dybala I n un'annata del tutto partico- lare - per via anzitutto dell'in- terruzione causata dal CoVid- 19, ma anche per la rivoluzione tattica apportata da Maurizio Sarri - la Juventus ha perso non poche delle proprie certezze ma, alla fine, grazie alla qualità della rosa e ai tanti passaggi a vuoto delle dirette concorrenti, ha vinto di nuovo, conquistando il nono Scudetto consecutivo. Cerchiamo, allora, di dare un voto ai protagonisti di questa ennesima annata vincente per i bianconeri: scopriremo che, rispetto alle ultime annate, è stato tutto più difficile. SARRI 7,5 - È il suo primo Scudetto e va adeguatamente celebrato, perché arriva al termi- ne di una stagione a dir poco dif- ficilissima. Eppure la sua rivolu- zione tattica è decisamente più indietro di quanto era lecito aspettarsi. La Juventus è molto lontana dal gioco offensivo e di palleggio che ha sempre caratte- rizzato il 'Sarrismo' e, oltretutto, pare aver perso quel cinismo, vero marchio di fabbrica negli ultimi anni. Si spiega soprattutto così la mancanza di concentrazione che ha troppe volte caratterizzato la Juve 10/20, concretizzatasi soprattutto in una passività nel- l'approccio alle partite 'non deci- sive', che ha sovraesposto la difesa (non a caso mai così perforata negli ultimi anni). Questi gli elementi su cui Sarri dovrà assolutamente lavo- rare duro: il suo 'regno' è appena all'inizio, ma c'è già da correre. SZCZESNY 8 - Sempre all'altezza e sempre sicuro, il portiere polacco ha garantito alla Juventus molti dei punti conqui- stati. Eppure anche lui, rispetto al solito, ha avuto qualche distra- zione in più. BUFFON 7 - Sempre pronto e sempre sicuro, anche se - inevi- tabilmente - la sua reattività non può essere quella dei tempi d'oro. Utilissimo per cementare gruppo e spogliatoio. DE SCIGLIO 6 - Stagione molto travagliata, per via di tanti infortuni. Rendimento, comun- que, non più che sufficiente. CHIELLINI 6 - Anche il Capitano ha pagato dazio alla sfortuna e alla non più verde età. La rottura del legamento crociato lo ha tenuto lontano dai campi da agosto 2019 a febbraio 2020 e, una volta rientrato - anche per via della carta d'identità -, ha faticato a ritrovare la condizione, patendo invece tante piccole ricadute. La sua grinta e la sua professionalità avrebbero certa- mente aiutato la Juve. DE LIGT 7,5 - Dopo un ini- zio da incubo - in cui, per via dell'infortunio di Chiellini, ha dovuto accelerare il proprio ambientamento alla Serie A -, sono uscite le grandi doti di que- sto giovane difensore che, non a caso, è considerato tra gli stopper più forti del mondo. Deve comunque affinare malizia e concentrazione. ALEX SANDRO 5 - Una delle delusioni più grandi. La sua po' per tutto l'anno. KHEDIRA 6 - Perfetto per il calcio predicato da Sarri, ha pati- to (ancora una volta) infortuni in serie che, di fatto, lo hanno rele- gato ai margini del progetto. Peccato. RAMSEY 6,5 - A metà sta- gione, all'inizio del momento migliore della Juventus, lui era titolare, dietro le punte. Poi è stato 'panchinato' dal ritorno del tridente offensivo. Stagione di alti e bassi, ma comunque positi- va. DOUGLAS COSTA 7,5 - Avesse più concentrazione e meno infortuni, sarebbe tra i top mondiali. Decisivo, comunque, nell'ultima parte del Campionato, quando la sua forza atletica faceva sempre la diffe- renza. Sia dal 1', sia a gara in corso. MATUIDI 6,5 - Lontano dagli standard tecnici sarriani, è finito un po' ai margini. Esperienza, senso tattico e corsa, quando richiesti, non sono comunque mai venuti meno. CUADRADO 8 - Il jolly tat- tico più utile della rosa. Utilizzato in tantissime posizioni diverse, è sempre stato positivo e decisivo. Gli si possono e devo- no perdonare i caratteristici cali di concentrazione: resta impre- scindibile. RABIOT 6,5 - Dopo il lock- down è diventato un altro: da oggetto misterioso - indisponente per quanto era imballato e mac- chinoso - a mezz'ala di spinta, potente e concentrata. Migliorerà. BENTANCUR 7,5 - Ha tutto per imporsi come titolare inamo- vibile e top di ruolo, ma la sensa- zione è che non abbia ancora compiuto il salto di qualità. Deve essere più presente e 'pesante' nei momenti caldi delle partite. Resta profilo interessantissimo e con ampi margini di migliora- mento. RONALDO 9,5 - Tantissimi gol, carisma importante e voglia di vincere indiscutibile. Rispetto al solito, però, qualche momento di pausa in più e una ridotta - seppur minimamente - capacità di vincere da solo le partite. È l'età che avanza, complice la particolarità della stagione. Resta comunque il faro della squadra, l'uomo da cui andare quando le cose si fanno difficili. DYBALA 9,5 - Da esubero a uomo dell'anno. Sempre decisi- vo, sempre ad altissima velocità e qualità, Dybala rappresenta presente e - soprattutto - futuro della Vecchia Signora. Può ancora migliorare, ma già oggi - magari con meno carisma, ma con altrettanta classe di Ronaldo - è imprescindibile. HIGUAIN 7 - Doveva essere ceduto (con maggior urgenza di Dybala), ma è rimasto. Sarri ha puntato su di lui e - seppur a sprazzi - è stato ripagato. La miglior Juve è stata quella col tridente composto da lui, Ronaldo e Dybala, ma è durata poco, perché concentrazione e dispendio fisico (di chi si occu- pava della fase difensiva), hanno imposto a Sarri di optare per moduli più equilibrati. BERNARDESCHI 5,5 - Prosegue il momento faticoso del talentuoso esterno offensivo. Troppi cambi di ruolo, troppe richieste difensive: Bernardeschi ha perso certezze e lucidità (soprattutto in fase realizzativa). Il salto di qualità definitivo sem- bra, ancora una volta, rimandato. Che debba cambiare aria per compierlo davvero? STEFANO CARNEVALI involuzione è stata evidente un po' in tutte le fasi, ma ha toccato i livelli più alti per quanto riguarda la concentrazione. Gravissimo. Non a caso è in odore di cessione. DANILO 6 - Visto il curricu- lum del difensore brasiliano, era lecito attendersi un rendimento più alto. Invece, complici gli infortuni, Danilo ha inciso pochino sull'annata bianconera. BONUCCI 8 - Ha spesso dovuto 'tirare la carretta', soprat- tutto in avvio di stagione. Minutaggio altissimo, rendimen- to frequentemente sopra le righe, con un calo solo nel finale. La riconciliazione con il mondo- Juve è completa. RUGANI 6 - Sempre nel mirino della critica per il suo stile difensivo un po' troppo 'leggerino', l'ex centrale dell'Empoli si è comunque rita- gliato un buon minutaggio, garantendo un rendimento ade- guato. Quando ha arrancato, non lo ha fatto solo per propri deme- riti. DEMIRAL 7 - Dopo un avvio a dir poco complicato, si era addirittura preso lo 'slot' da titolare al posto di de Ligt (nel momento di maggior difficoltà per l'Olandese). Poi il brutto infortunio che gli ha fatto finire la stagione con largo anticipo. Il giocatore comunque c'è. PJANIC 5,5 - Uno dei grandi 'assenti', forse distratto dalle voci (poi concretizzatesi) di ces- sione. Doveva essere il faro della mediana e doveva beneficiare del gioco palleggiato proposto da Sarri, invece ha faticato un mai detto che pensare allo Scudetto sarebbe stato prematu- ro, in questa prima stagione. Ma, al contempo, l'allenatore pare scordarsi delle proprie responsa- bilità: è arrivato come vero e proprio 'top player' (come il suo ingaggio dimostra) e la società ha cercato in tutti i modi di sod- disfare il suo progetto sul merca- to ('ripulendo' lo spogliatoio da calciatori fortissimi ma ritenuti inadeguati dal tecnico - Icardi, Nainggolan, Perisic - e acqui- stando interpreti perfetti per il gioco di Conte - Lukaku, Moses, Young, Barella - o autentiche stelle internazionali - Godin, Eriksen -). Ciònonostante, il gioco dell'Inter ha convinto solo a trat- ti e l'allenatore non è mai riusci- to a proporre soluzioni alternati- ve alla difesa a 3 e a un'imposta- zione imperniata su ordine, fisi- SEGUE DALLA PAGINA PRECEDENTE Conte, oltre allo stipendio di un nuovo allenatore, non rientrereb- be nei piani di Suning). Presumibilmente, però, non potranno essere tollerate nuove intemperanze da parte del tecni- co e, proprio per questo, l'Inter potrebbe aver pensato a un 'piano b', qualora fosse lo stesso Conte a completare lo strappo, con fragorose dimissioni. Mentre scriviamo, infatti, circolano le voci di un clamoroso abbocca- mento della società nerazzurra con Massimiliano Allegri che, desideroso di tornare ad allenare in Serie A, potrebbe essere il prossimo tecnico dell'Inter, suc- cedendo a Conte, esattamente come fatto ai tempi della Juve. È comunque molto presto per giun- gere a conclusioni così drastiche, anche perché le ultime dichiara- zioni di Conte sembrano voler ricucire lo strappo, visto che par- lano di "progetto triennale" e di "massimo impegno perché sia vincente". cità e ripartenze. Hanno così pagato dazio calciatori di livello assoluto, ma che si sono male adattati agli schemi di Conte: Godin, Eriksen e persino Skriniar. Anche la poca incisività nelle prime fasi dopo il lock- down (pari in casa col Sassuolo, ko interno col Bologna, pari sof- ferto a Verona) ha pesato tantis- simo in ottica corsa al titolo ed è difficile imputare questa lenta partenza a qualcuno esterno all'area tecnica. CHE FUTURO? Al momen- to non ci sono stati ancora faccia a faccia tra Conte, Beppe Marotta o Steven Zhang. Pensare a un ribaltone immediato è dav- vero difficile, visto che l'Inter ha ancora l'Europa League da disputare (avendo serie possibi- lità di arrivare in fondo alla com- petizione) e anche un esonero alla fine della stagione pare fuori discussione (l'Inter ha ancora Spalletti a libro paga e accollarsi anche gli 11 milioni l'anno di Il tecnico dell'Inter Antonio Conte (Ph it.m.wikipedia.org)

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