L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-13-2020

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GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2020 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A. Inizio di stagione negativo: viaggio nella crisi d'identità dell'Inter guidato da Conte I numeri parlano chiaro: l'inizio stagione dell'Inter di Conte è stato molto negativo. I neraz- zurri sono ultimi nel girone di Champions (2 punti in tre parti- te) e dovranno, nel ritorno, com- piere un piccolo miracolo. Anche in Campionato le cose non vanno molto meglio: l'Inter è sesta, con 12 punti in 7 partite e già 11 gol subiti. ANDAMENTO LENTO - Non ci si aspettava un avvio così faticoso, dopo la bella cavalcata nel finale dello scorso anno e gli importanti investimenti estivi. Adesso - anche dopo il pareggio sofferto di Bergamo contro l'Atalanta (un'altra squadra che, in queste prime partite stagionali, è meno scoppiettante rispetto allo scorso anno) - la pressione su Conte si fa ancora più pesan- te: molti sono gli elementi che indicano nell'allenatore uno dei principali responsabili di questo 'andamento lento'. CONVIVENZA FORZA - TA? - La scorsa stagione, per Conte, era stata decisamente fati- cosa. Al di là dei risultati comun- que confortanti (secondo posto in Campionato, finale di E. League persa in modo rocambolesco), la permanenza dell'ex Ct sulla pan- china nerazzurra era stata più volte messa in dubbio, per via di una serie di incomprensioni con la società, che lo stesso Conte non aveva mancato di esplicitare a più riprese. Al termine della finale di C. League, le parole dell'ex centrocampista sembra- vano lasciare poco spazio per una permanenza all'Inter. Invece, nell'incontro di Villa Bellini, tenuto al termine della stagione, Inter e Conte hanno trovato la quadra per proseguire assieme: Conte avrebbe ottenuto garanzie per operazioni di mer- cato a lui gradite, oltre che a pre- tese riviste circa gli obiettivi sta- gionali. La società, invece, avrebbe intascato la promessa di una condotta maggiormente 'alli- neata' da parte dell'allenatore, oltre alla certezza della conti- nuità di un lavoro che comunque aveva dato dei risultati. Su tutto, però, aleggia l'ombra dell'eleva- tissimo ingaggio dell'allenatore che potrebbe aver 'blindato' la panchina di Conte, ben oltre i desideri delle due parti. CRISI D'IDENTITÀ - Uno degli elementi più 'sospetti', nella condotta del Conte 2020, è un'apparente 'crisi di identità' dell'ex Ct. Questa si nota tanto in alcune decisioni di campo, quanto nelle dichiarazioni. Sul terreno di gioco si vede una squadra sempre molto offensiva, nella convinzione - inedita per Conte - che sia meglio cercare la vittoria attraverso un gol 'in più' realizzato, ma tanti degli inter- preti d'esperienza (Vidal, Kolarov, la conferma di Sanchez), richiesti con forza dal- l'allenatore, sono arrivati. Anche a costo di rinunciare ad obiettivi più di prospettiva (come Tonali). Proprio il rendimento di questi 'fedelissimi', però, è sin qui risultato al di sotto delle aspetta- tive: Kolarov arranca nel terzetto difensivo, Vidal fatica a ritrovare la verticalità degli anni d'oro e manca dell'abituale esplosività (è stato protagonista negativo anche nel pareggio di Bergamo, dove ha fallito una grande occa- sione, uno contro uno con Sportiello). ERIKSEN & CO. - Un altro degli argomenti che stuzzica i critici, è la gestione molto dura di alcuni calciatori che, per sva- riati motivi, nonostante la qualità assoluta, sono stati giudicati non funzionali al progetto. Anzitutto c'è Eriksen: arrivato come 'gran- de colpo', in grado di aumentare la qualità dell'Inter, non si è mai inserito negli schemi di Conte. L'ex Tottenham non era uno dei 'desiderati' dell'ex Ct e, pro- babilmente, le sue qualità si spo- sano poco con il credo tattico dell'allenatore. Resta incredibile che uno dei trequartisti più cele- brati negli ultimi anni, non solo non sia titolare, ma risulti un corpo estraneo all'Inter, dopo mesi di lavoro. Discorsi simili possono essere fatti per Godin (storia strana: lo scorso anno aveva cominciato ai margini, poi è diventato titolare inamovibile. Quest'estate, però, è stato frettolosamente ceduto al Cagliari) o Skriniar (uno dei migliori marcatori della rosa che, penalizzato dalla difesa a tre, ha molto faticato e, a più riprese, è finito sul mercato, salvo tornare tra i titolari), ma anche per Nainggolan (trattenuto a forza in estate, ma sempre ai margini) o Perisic (giudicato inadatto per il 3-5-2 ma, dopo il mancato riscatto operato dal Bayern, reintegrato e spesso tito- lare). COVID E INFORTUNI - Una delle principali attenuanti, in questo faticoso avvio di sta- gione è certamente l'infermeria sempre piena: Conte, in queste settimane, ha avuto sempre tan- tissimi indisponibili, non poten- do così dare continuità al proget- to tattico e dovendo rinunciare a calciatori chiave alla vigilia di partite di importanza capitale. POCHI ALLENAMENTI, NESSUN RIPOSO - Anche il fittissimo calendario 'viziato' dal CoVid sta 'giocando contro' l'Inter: i Nerazzurri hanno finito tardissimo la scorsa stagione e, dopo vacanze inesistenti, sono dovuti tornare a giocare. Pochissimo spazio per una vera preparazione, pochi allenamenti di squadra, visto che si gioca senza soluzione di continuità e che, nella rosa dell'Inter, ci sono tantissimi nazionali. La stan- chezza è tanta, il lavoro tattico è forzatamente stato poco. COSA ASPETTARSI - La sosta per le Nazionali potrebbe essere un toccasana. Anche se Conte dovrà veder partire molti calciatori, in risposta alle convo- cazioni, avere del tempo per riordinare le idee e lavorare con chi sarà rimasto ad Appiano Gentile, tornerà certamente utile. Detto questo, la panchina dell'ex Ct non è salda come a inizio sta- gione, ma certamente non può considerarsi traballante. I costi di un eventuale esone- ro sarebbero troppo elevati per l'Inter (in particolare in questo periodo di 'magra', per via del CoVid). In più, il dover effettua- re un 'reset' tattico farebbe per- dere ogni certezza alla squadra e ciò, in un anno dove un po' tutte le 'big' stanno faticando, signifi- cherebbe perdere tanto - se non troppo - tempo prezioso. Forse, infine, ha ragione proprio l'ex commissario tecnico: il bicchie- re è mezzo pieno e, alla luce di prestazioni meno negative dei risultati conseguiti, basterà poco per 'raddrizzare la barra' e riprendere a correre. STEFANO CARNEVALI RITORNO IN VETTA. REG- GINA MAI IN PARTITA - L'Empoli vince la terza gara consecutiva in casa e - dopo lo stop di Venezia - torna in vetta alla classifica. Nonostante le tante assenze - soprattutto in avanti - gli uomini di Dionisi controllano la partita, senza mai soffrire. La Reggina (priva di Menez) ci mette del suo, non riu- scendo in nessun modo a soste- nere o servire il duo Denis- Rivas. Eppure i calabresi resisto- no, senza eccessivi patemi per tutti i primi 45'. Quando però l'Empoli decide di accelerare, la gara si indirizza definitivamente: è Mancuso ad aprire le marcature dopo solo 2'. Dopo 11' arriva il primo gol in campionato di Matos, che chiude la partita. Il 3- 0 finale è firmato da Olivieri al 37'. Il dominio totale dei toscani è stato garantito soprattutto dalla grande prestazione della media- na, in cui Ricci, Stulac e Bandinelli hanno mostrato un'autorevolezza davvero note- vole. IL CHIEVO SCAPPA, MA SEGUE DA PAGINA 42 segnato agli avversari, invece che con una difesa granitica. Nei rapporti con la stampa, e in un po' tutte le sue dichiarazioni, Conte appare molto allineato con la società ma, oltre a ciò, mette in mostra un atteggiamento molto meno grintoso e agguerri- to, rispetto al solito. Il 'plus' di Conte, nella sua grande carriera da allenatore, è sempre stata la 'fame', tradotta in una rabbia agonistica che trapelava - a volte anche in modo eccessivo - in quasi ogni contesto. Oggi non è così: si ha un Conte che, almeno davanti ai microfoni, appare molto più 'placido' e fiducioso, anche di fronte a un'evidente crisi di risultati. LA DIFESA A TRE - L'elemento che Conte non ha assolutamente ricusato è la dife- sa a 3. Questo schieramento, nel corso degli anni, è diventato un po' il marchio di fabbrica dell'ex Ct, visto che è in grado di garan- tire un calcio intenso, imperniato su ripartenze e fisicità. Eppure, oggi, il 3-5-2 contiano è forte- mente finito nel mirino delle cri- tiche: non garantisce più l'abi- tuale solidità e, soprattutto, non pare in grado di valorizzare l'or- ganico dell'Inter. DUBBI SUL MERCATO - Come detto, Conte ha avuto parecchia voce in capitolo, in sede di calciomercato. Certo, il sogno finale (Kanté) non si è Antonio Conte (Ph. C. Bucco-Lechat-Wikimedia-Creative Commons) IL PORDENONE NON FINI- SCE MAI - Il Chievoverona si conferma una delle più belle sor- prese di questo avvio di stagio- ne, ma il suo assalto alla sesta vittoria consecutiva (che sarebbe valso il primato), si infrange in casa del Pordenone, dopo l'en- nesima rimonta della squadra di Tesser. I rimpianti sono tutti per gli uomini di Aglietti che - forti di un 4-4-2 ordinato e ben costruito - dominano in lungo e in largo la partita, infrangendosi però contro la muraglia eretta da Perisan. In avvio di ripresa, però, il portiere dei friulani è dovuto capitolare sulla girata di Fabbro. L'estremo difensore di casa ha comunque tenuto in par- tita i suoi con un altro paio di parate importanti, consentendo il pareggio di Musiolik, in pieno recupero. Il primo gol in Italia del Polacco regala alla squadra di Tesser - falcidiata dagli infor- tuni - un punto d'oro. La giornata ha previsto inol- tre l'anticipo Spal-Salernitana terminata 2-0. Giocano i postici- pi Pescara-Cittadella, Reggiana- Venezia, Virtus Entella-Lecce. Rinviata infine la partita Pisa- Ascoli.

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