L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-11-2013

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GIOVEDÌ  11  LUGLIO  2013 La Vignetta della Settimana Buonasera fratelli di terre lontane di Renzo Badolisani LAMPEDUSA ACCOGLIE BERGOGLIO Il momento più emozionante della visita (la prima del suo pontificato) di Papa Bergoglio nell'isola di Lampedusa - estremo lembo d'Italia, autentica porta, per chi proviene dalle coste africane, verso l'Europa - si è verificato quando il Pontefice, scortato da un convoglio di pescherecci, ha raggiunto il mare aperto da Cala Pisana. Quel tratto di Mediterraneo, ovvero, teatro, in passato, di storie terribili. Centinaia di poverissimi migranti annegati dopo aver percorso, per giorni interi, a bordo di navi fatiscenti, capaci di squarciarsi, al minimo impatto con onde più robuste, decine di miglia, sognando un futuro diverso, scappando dalle guerre e dalle razzie di molti paesi africani, incapaci di alimentare i loro legittimi sogni. In mare il Papa ha gettato, tra l'emozione generale, una corona di fiori. Un doveroso segno di attenzione, un segnale di speranza per coloro che qui, a pochi minuti dalle coste dell'arcipelago delle Pelagie, hanno perso la vita: uomini, vecchi, donne incinte, bambini in tenera età. Eccolo, il significato di questa storica visita del Papa a Lampedusa: non far scendere l'oblio su queste vicende di grandissima miseria umana. A fronte di tante storie di coloro che non ce l'hanno fatta, vinti dalla fame, dalla sete e dal mare mosso, ci sono pure gli affreschi di chi, a Lampedusa, riesce davvero a sbarcare. Qui c'è un centro di accoglienza: si viene identificati e se, in possesso di determinati requisiti, si può anche sognare di continuare il viaggio sulle altre coste italiane o, molto più spesso, proseguendo per i paesi dell'Europa centrale, vere terre promesse. La visita di Bergoglio è durata poche ore. Partenza alle otto di mattina dall'aeroporto di Ciampino, arrivo sull'isola dopo un'ora e mezzo. La corona di fiori lanciata in mare, tra occhi lucidi e momenti di preghiera. Il ritorno in porto, oltrepassando la punta di Punta Favarolo, dove i barconi degli immigrati vengono accolti dalle forze dell'ordine e dai cordoni sanitari. Poi, sbarcato da una motovedetta della Capitaneria di Porto, il Papa ha celebrato la messa nel campo sportivo, omaggiato da un sole allo zenit. Bergoglio ha poi visitato la parrocchia di San Gerlando, dove un parroco e preti di frontiera cercano - ove possibile - di alleviare con la preghiera le preoccupazioni di chi prova a cambiare la propria vita, cercando fortuna, salutando anche gli immigrati ospitati nel centro accoglienza di contrada Imbriacola. Lampedusa ha vissuto così un giorno in prima pagina. Esauriti da giorni, non appena il Vaticano ha confermato la visita del Papa, posti-letti e accessi sui traghetti. Dal continente sono arrivate centinaia di transenne - per salvaguardare il percorso del Papa - e bagni chimici. A metà pomeriggio, quando l'aereo di Bergoglio ha fatto nuovamente rotta sul Vaticano, il paese si è scoperto più ricco nell'animo. Con parole che sono filate dritte al cuore e con la forza della preghiera, il Papa ha infuso speranza in coloro che soffrono. Già scegliendo l'eremo di Lampedusa per la sua prima visita da Pontefice, peraltro, Bergoglio ha dimostrato una sensibilità fuori del comune. L'Italo-Americano PAGINA  3 Giovanni Paolo II santo entro l'anno insieme al 'Papa buono' Giovanni XXIII "Santo subito" acclamavano in tutte le lingue i milioni di fedeli, di ogni parte del mondo, alla morte di Karol Wojtyla. E santo lo diventerà presto. Se l'ex Papa Benedetto XVI lo aveva già beatificato il 1° maggio scorso, con un processo canonico estremamente rapido, ora, un secondo miracolo, lo farà canonizzare entro l'anno. È stata valutata l'attendibilità di una nuova guarigione "scientificamente inspiegabile" attribuibile all'intercessione di Giovanni Paolo II, che sarebbe avvenuta proprio il giorno della beatificazione del papa polacco. È il secondo caso comprovato dopo la guarigione della suora francese Marie Simon-Pierre dal morbo di Parkinson, la stessa malattia che colpì Wojtyla negli ultimi anni di pontificato, che aveva consentito a Benedetto XVI di proclamare beato il predecessore. Una dispensa papale aveva evitato l'attesa di 5 anni per il normale inizio della causa. Tempi così celeri non si ricordano se non per Sant'Antonio da Padova che, morto il 13 giugno 1231, fu santificato il giorno di Pentecoste del 1232 alla presenza di papa Gregorio IX. Il ministero vaticano delle Cause dei Santi ha verificato la storia di una donna del Costa Rica, af- Giovanni Paolo II celebrò messa al Dodger Stadium e al Memorial Coliseum di Los Angeles nel settembre dell'87 e fece 7 visite negli Stati Uniti fetta da gravi lesioni cerebrali. Le preghiere al beato avrebbero consentito sia la guarigione della malata sia la conversione della famiglia lontana dalla fede. Il caso arriva dopo molte altre guarigioni più o meno inspiegabili attribuite alla sua intercessione. Come quella di un bambino polacco paralizzato che ha ripreso a camminare dopo aver pregato sulla tomba di Giovanni Paolo II o di un ragazzo di Cleveland, Ohio, ferito alla testa durante una rapina. Il cappellano dell'ospedale ha certificato che la guarigione è dovuta a un rosario benedetto da Giovanni Paolo II. Sul riconoscimento del secondo miracolo ha già messo la firma di Papa Francesco. La data della canonizzazione potrebbe essere nel mese di dicembre, a conclusione dell'Anno della Fede. In contemporanea, ci sarà anche la canonizzazione di Giovanni XXIII, al secolo Angelo Roncalli, il "Papa buono" e molto amato dai fedeli, che disse: "Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza". A Torino la prima moschea 'ufficiale' costruita con le donazioni di fedeli e vicini di quartiere Primo venerdì di preghiera. Torino inaugura la sua moschea "ufficiale", dopo anni di battaglie e tre anni di lavori. In via Genova, tra gli ultimi palazzi di Torino prima che inizino i confini comunali della vicina Moncalieri, è stato inaugurato un edificio di 1100 metri quadrati, 300 dei quali, su balconata, riservati alle donne. Luminoso, decorato con i versetti del Corano, spazioso. Negli anni '50 ospitava un cinema, poi è stato occupato da una discoteca. Ora sarà centro di preghiera ufficiale, essendo "affiliata" e riconosciuta dalla Moschea di Roma, e diventerà la prima vera moschea per la numerosa e multietnica co- Sui giornali gli ostacoli all'apertura munità musulmana di Torino. Per il Centro Culturale Islamico di Moncalieri è una vittoria dopo tanti ritardi, ostacoli e la difficoltà di trovare finanziamenti. Ora servono altri 500mila euro. Il centro di culto che nasce con spirito di apertura alla comunità cittadina e cristiana (invitati all'inaugurazione sindaco, questore, prefetto, vescovo e cardinale oltre i "vicini" di palazzo indipendentemente dalle adesioni religiose), è nato soprattutto grazie a donazioni e lavoro offerto gratuitamente. "Turisti degli Emirati Arabi hanno offerto 20.000 euro con i quali abbiamo pagato i soffitti. Un residente ebreo del quartiere ci ha portato l'orologio che metteremo in ufficio, i ponteggi li ha offerti un imprenditore egiziano. Le piastrelle un marocchino". Il portavoce Mohamed El Yandouzi assicura: "La moschea accoglierà corsi di italiano e di arabo per donne e bambini, e si aprirà a incontri di scambio culturale".

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