L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-23-2023

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raccordo. Un sanfrancesca- no, allo stesso modo, amerà la nebbia, si sentirà parte della sua terra avvolto con il Golden Bridge nella nuvola di umidità che copre la Bay Area anche d'estate, o un Losangelino non riuscirà mai a fare a meno di considerare "sue" quelle tracce ondulate di asfalto che corrono verso il blu a due passi dall'oceano. Ci suono luoghi dell'anima e posti che ci entrano dentro molto più di quanto non ne siamo consapevoli. Ma basta allontanarsi un po', cambiare orizzonte, per capire imme- diatamente che il paesaggio che pensiamo fuori è in realtà un pezzo dentro di noi. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2023 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L o consideriamo qualcosa di ester- n o a n o i , m a abbiamo torto. Il paesaggio non è semplicemente quello che c'è fuori dalla finestra, l'orizzon- te da catturare in una foto al mare, il contorno delle mon- tagne che si stagliano sul cielo azzurro, il parco in cui correre la domenica mattina o le piantine da coltivare sul davanzale della finestra. Fa parte di noi nel senso che noi siamo parte di esso. U n a p a r t e d e l l a n o s t r a identità è radicata nell'habi- tat in cui viviamo, ne assor- biamo gli umori, i sapori e le caratteristiche. Anche senza rendercene conto assorbiamo le temperature dei luoghi che frequentiamo, la sensibilità alla luce e ai tramonti, e nella nostra memoria conserviamo i posti in cui abbiamo tra- s c o r s o l ' i n f a n z i a o i n c u i abbiamo dato il primo bacio o abbiamo cantato spensiera- ti e felici in una notte d'estate. Ci ricordiamo quel che ci cir- condava, l'atmosfera, la sen- sazione lasciata dall'umidità o dal caldo eccessivo, il fred- do di una nevicata e le mani ghiacciate sui pattini o il fru- scio delle foglie d'autunno che nel foliage hanno dipinto prati e boschi di mille colori. C'è un'infinità di luoghi che costruiscono la nostra identità e i nostri ricordi con le loro sensazioni olfattive, visive, uditive: il cinguettio che ci sveglia al mattino, gli scoiattoli che corrono veloci sul prato, il gorgoglio delle fontane o la pioggia battente sui vetri di casa ma anche il rombo delle auto che sfrec- ciano o lo sferragliare dei treni sulle rotaie della metro- politana. Suoni che ci restano dentro al punto che quasi ne sentiamo la mancanza non appena siamo circondati da suoni ovattati, tanto da non riuscire a prendere sonno se manca quel ticchettio fasti- dioso che è diventata la nenia notturna. Incredibilmente un profumo ci fa tornare indie- tro nel tempo, a un abbrac- cio, alla torta appena sforna- ta, a uno sguardo veloce tra gli spintoni dell'autobus della scuola. B a s t a p o c o . S i a m o s u l t r e n o e v e d i a m o s c o r r e r e veloci alberi e palazzi, fili appesi e colori disordinati e in un attimo la nostra mente recupera sensazioni perdute che ci fanno sentire parte del contesto, ci riportano indie- tro a una vita fa e a ritrovare luoghi "nostri" dentro gli spazi condivisi da metropoli che corrono all'impazzata. Questo per dire che siamo profondamente, intimamen- te, allacciati al "fuori" da noi e anche se ne siamo inconsape- voli, tante volte proprio quel mondo esterno è un elemen- to che ci fa entrare in contat- t o c o n i l n o s t r o d e n t r o , i nostri pensieri, i ricordi, le s e n s a z i o n i p i ù i n t i m e e recondite. Nella storia, l'Italia è spes- so stata descritta come un giardino, un meraviglioso susseguirsi di paesaggi dalla bellezza unica e non è un caso che l'Unesco abbia una parti- colare attenzione per il "Bel- paese" e le sue gioie ambien- tali, artistiche, architettoni- che, storiche e sociali. Quel composito e variegato pae- saggio italiano è un patrimo- nio inestimabile, un conden- sato di suggestioni profonde che arricchiscono anche il viaggiatore che dedica viaggi fugaci ai luoghi italiani. Da mete su un taccuino spesso si trasformano in esperienze, se il viaggio è stato vissuto con- s a p e v o l m e n t e e n o n s o l o come un susseguirsi di scatti sullo smartphone. Perché è i m p a g a b i l e i l r i c o r d o c h e lascia l'angolo di mare e case colorate delle Cinque Terre, il p r o f u m o d e i l i m o n i s u l l a Costiera amalfitana, il basola- to lucido e levigato della Via Appia che scorre silenzioso e misterioso sotto le chiome dei pini marittimi, il luccichio dell'acqua nei canali di Vene- zia e il grigio uggioso delle nebbie mattutine tra le Lan- ghe piemontesi, i marroni, gli ocra e i gialli del paesaggio lunare delle Crete senesi, il verde intenso dei boschi di quercia e ulivo sotto Assisi e Perugia, le scogliere a stra- piombo di Positano o i fara- glioni bianchi sul mare blu di Vieste, le sabbie nere dei lito- rali tirrenici di Maratea e il sottile filo di fumo che esce dall'Etna. Costruiscono pezzi di memoria a cui assoceremo il nostro tour tricolore. Ci rimarranno dentro come car- toline indelebili, cento volte più di uno scatto sul telefono. A questo punto è inevita- bile pensare a quanto forte sia l'impronta che i luoghi lasciano nella testa e nel cuore di chi vive in un luogo. Quanto un sardo non possa fare a meno del vento che lambisce l'isola da ogni lato, u n t r e n t i n o n o n r i e s c a a immaginare l'inverno senza mesi di coltre bianca sulle montagne, un napoletano n o n p o s s a i m m a g i n a r e i l golfo senza la sagoma del Vesuvio che distrusse Pom- pei o quanto un milanese non possa essere in qualche modo "affezionato" alla piog- gia invernale o persino un romano al traffico caotico sul Il paesaggio che c'è dentro di noi: siamo tutti un pezzo del nostro orizzonte giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208

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