L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2015 www.italoamericano.org 47 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT ANDREA TEDESCHI Per il campione di Tavullia la strada in salita delle ultime gare ha negato la decima vittoria mondiale: Valentino Rossi è arrivato 5 punti sotto il titolo La rimonta c'è ma sfuma il sogno di Rossi e il MotoGp è di Lorenzo A Valentino Rossi sono s erviti 13 giri per riscattare quell'ultima posizione da cui è partito e con- tro la quale non è servito il ricor- so contro la penalizzante deci- sione arbitrale dopo il contatto s os petto con M arquez in M ales ia. Il titolo è andato a Lorenzo per la terza volta (e si aggiunge ai due in classe 250 nel 2006 e 2007), dopo quello del 2010 nella stagione in cui il suo compagno di squadra Rossi si era infortunato al Mugello, e quello del 2012 quando Rossi era in Ducati. Sul podio con lui, nel- l'ultima gara di Valencia, le Honda di Marquez e Pedrosa. Valentino Rossi è arrivato quar- to, 5 punti sotto il titolo, con un'accusa precisa: "Hanno fatto il biscottone spagnolo". Tutt'altro che un bel finale di Mondiale. Anzi, usando le parole di Rossi: "È stata una figura bruttissima per il nostro sport. Lorenzo è bravo, ma sarà triste anche lui per come è arrivata ques ta vittoria. S apevo che Marquez gli avrebbe guardato le spalle e così è andata". Una parziale conferma alle accuse di Rossi arriva proprio da Lorenzo al termine della gara: "Ho dato il massimo per tutta la gara ma era difficile con le Honda. Loro sono spagnoli come me, sapevano quello che mi gio- cavo e senza il piccolo aiuto delle Honda Valentino poteva togliermi il campionato. Il titolo è mio, nostro, ma anche della Spagna". Come dire che la gara in casa di Marquez, dopo gli sgarbi verbali e il contatto forse premeditato in pista a Sepang, è stata oggettivamente un aiuto visto che Marquez si è piazzato losissimo' da marcare - fa del pressing grintoso il marchio di fabbrica: quando è in campo, nes- sun portatore di palla avversario può stare sereno. La stagione della Juventus non è partita molto bene e il croato sta avendo qual- che problema ma la sua centralità nel progetto tattico di Allegri non può e non deve essere messa in discussione. KALINIC: VIOLA SPIETA- TO - Dopo il tormentato addio di Mario Gomez, a Firenze pensava- no di dover assistere alla consa- crazione di Khouma Babacar. Invece, nelle ultime ore di merca- to, Paulo Sousa si è assicurato Nikola Kalinic. Il croato si è rapi- damente imposto come il 'punte- ro' titolare dei viola, surclassando Babacar per cattiveria ed effica- cia. La principale dote dell'ex Dnipro sta nel dinamismo: Kalinic è veloce e aggressivo, ma soprattutto è spietato. I difensori che lo affrontano non possono concedersi nemme- no un attimo di respiro, perché è sempre pronto a punirli. Il segreto dell'efficacia 'dinamica' dell'at- taccante risiede nell'intelligenza di movimento: Kalinic svaria su tutto il fronte dell'attacco, muo- vendosi 'a pendolo' tra i difensori avversari, aggredendo lo spazio e non avendo paura di 'buttarsi in profondità. Sousa non rinuncia al suo contributo e in cambio ha ottenuto la bellezza di 7 reti. ICARDI: POLVERI BAGNA- TE. Icardi ha il gol nel sangue ed è 'scanzonato' da poter affrontare qualsiasi sfida. Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, quan- do condivise con Toni il torno di capocannoniere della Serie A, ci si attendeva la consacrazione. Invece il centravanti nerazzurro sta faticando. Oltre che a qualche 'falla' nel carattere, la flessione è dovuta al gioco dell'Inter: Icardi è un letale finalizzatore, capace di sfruttare ogni incertezza difensiva dell'av- versario, così come di tramutare in oro ogni assist ricevuto. Il pro- blema è che l'Inter di quest'anno pratica un gioco molto difensivo, creando poche palle gol e giocan- do di rado all'interno dell'area avversaria. Icardi gode comunque della fiducia di Mancini, ha già realizzato reti decisive e, soprat- tutto, ha spalle abbastanza larghe per superare il momento compli- cato. HIGUAIN: IL RE - Higuain è probabilmente l'attaccante più forte del nostro campionato. È il più completo ed efficace, il più decisivo e continuo, Sotto la dietro a Lorenzo per tutta la pista senza nemmeno mai provare a superarlo, pur potendolo fare, se nelle interviste dopo la cerimonia di premiazione Lorenzo ha senti- to il bisogno di ringraziare aper- tamente Marquez e Pedrosa per non averlo messo troppo sotto pressione a Valencia, consenten- dogli di conquistare il quinto titolo della carriera. "Oggi si è aperto un gioco a squadre e non a singoli piloti - ha detto S ilvano G albus era, capotecnico di Valentino Rossi alla Yamaha - Spero che qual- cuno, non so se la Honda o qual- cun altro, possa dire che così non s i può gareggiare. Bis ogna tornare al vecchio sistema di piloti contro piloti. Vale ha cer- cato di far capire a tutti quale sarebbe stata la situazione ma nessuno, dalla direzione di gara o altri, ha richiamato i piloti dicen- do che qui si gioca onestamente, senza alcun gioco di squadra". Leonardo Pavoletti è attaccante del Genoa. E' stato capocannoniere della Lega Pro Prima Divisione gestione Sarri, se possibile, ha elevato il rendimento. Rispetto a quanto accadeva con Benitez, l'argentino riesce a giocare più spesso fronte alla porta e il resto viene da sé: gol di rapina, di fino, dalla distanza o di testa. Ogni fondamentale offensivo fa parte del bagaglio tecnico dell'argenti- no, evidentemente il centravanti 'top' della Serie A. E GLI ITALIANI? - Si è tito- lato che in Italia si è riscoperto il centravanti ma gli interpreti del ruolo sono tutti stranieri. Non è un caso che il titolare della Nazionale sia Graziano Pellè, che sta facendo le fortune del Southampton in Premier League. In Serie A, il bomber fatica: Toni e Gilardino sono ormai avanti con l'età, Destro si è pericolosamente involuto, Paloschi vive di exploit circoscritti, Belotti pare acerbo, Balotelli (che poi non è un vero centravanti) ha continui problemi fisici e Zaza ha poco spazio. A oggi, il miglior interprete italiano del ruolo risulta Leonardo Pavoletti, del Genoa, che sta met- tendo a frutto le grandi doti di finalizzatore. Basterà a far stare tranquillo il Ct Conte? continua da pagina 46

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