L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-9-2017

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GIOVEDÌ 9 MARZO 2017 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT è stato il colossale Fazio: il cen- trale brasiliano, che così ha ben agito negli spazi stretti della dife- sa a tre, è affondato nelle ampiez- ze dello schieramento a 4, non riuscendo a contrastare la rapidità di Mertens e perdendo palloni a ripetizione. Anche sul fronte offensivo il nuovo schieramento ha peggiorato le cose: Nainggolan - posizionato alle spalle di Dzeko - è risultato molto più leggibile per la mediana avversaria, imbrigliato com'era in compiti tattici più 'lineari'. Lo stesso Perotti, a lungo sacrificato sulla destra per lasciare El Shaarawy sulla mancina, si è sve- gliato solo nel secondo tempo. Certo, il Napoli ci ha messo del suo, disputando un perfetto avvio di gara, fatto di grande aggressività, recupero palla e ripartenze veloci e precise: in par- ticolare Rog, Koulibaly e Mertens hanno sfoderato una serie di giocate di alto livello, portando i Partenopei ad un rapi- do (e meritatissimo) doppio van- taggio. A riprova, però, di quanto le scelte di Spalletti abbiano inciso, ci sono l'inizio e il finale di secondo tempo: con l'ingresso di Bruno Peres e Salah, la Roma ha cambiato passo. In avvio di fra- zione ha aggredito con veemenza il Napoli e, trovato il gol nel fina- le con Strootman, negli ultimi minuti, è arrivata a un passo dal pareggio (Reina è risultato più che decisivo). Il Napoli ha certamente meriti - nella fase centrale del secondo tempo, anche di fronte alla Roma migliore, ha controllato la gara, sfiorando a più riprese il 3-0 -, ma resta comunque il rimpianto di non aver potuto assistere a una super partita con entrambe le squadre schierate nelle migliori formazioni possibili. L'harakiri di Spalletti, frutto di un improv- vido esperimento, è arrivato pro- prio nella giornata sbagliata. E la Juventus - nonostante il pari sof- ferto di Udine - se la ride ancora una volta. Sci alpino, due vittorie in due gior ni e la prima in Coppa del mondo per Sofia Goggia subito un'altra caparra da 100 milioni. In caso contrario l'accor- do salterà e qualcun altro si 'farà sotto' per avere il Milan. MISTERI NEL MISTERO. Aldilà di tutte le complicazioni burocratico finanziarie, però, sono due i grandi interrogativi irrisolti. Il primo riguarda gli acquiren- ti: di recente tanti club europei, più o meno prestigiosi, sono pas- sati nelle mani di proprietà russe, arabe o dell'estremo Oriente. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, le facce dei compratori sono state note sin da subito, ren- dendo le trattative molto più sem- plici. Nel caso del Milan, invece, la nebbia non si dirada mai del tutto. E con la foschia non se ne vanno i dubbi. In secondo luogo sembra del tutto incredibile come il Milan - sicuramente tra i 5 club più presti- giosi (e quindi economicamente rilevanti) del mondo, non trovi un acquirente serio e credibile, pron- to ad investire per il rilancio di un marchio che rappresenta comun- que una miniera d'oro. Questo, a oggi, resta davvero il mistero più Obiettivo Serie A. La Roma crolla con il Napoli e la Juve ringrazia fitto. ROMA - La Roma aveva tro- vato la via: nell'ultimo periodo risultati e bel gioco non erano mancati ed erano frutto di un un nuovo schieramento tattico ideato da Spalletti. Un 3-4-2-1 che - varato per la lunga indisponibilità di Salah - aveva da un lato 'libe- rato' la forza offensiva di Nainggolan e dall'altro aveva dato certezze a una difesa pre- stante, ma non sempre attenta. Contro il Napoli, in una partita a dir poco decisiva per gli equili- bri tra le prime tre forze del Campionato, Spalletti ha cancel- lato in un sol colpo tutte le sicu- rezze maturate nelle scorse setti- mane: ritorno alla difesa a 4, ancora panchina per l'energico Emerson, fuori anche Bruno Peres. Il tutto rinunciando comun- que a Salah, in favore di uno sva- gato El Shaarawy. Il risultato? Un 4-2-3-1 spento e statico, con difensori centrali posizionati sulle fasce (Rüdiger a destra, Juan Jesus a sinistra), incapaci quindi di spingere e sovraesposti agli strappi in velo- cità di Insigne e Callejon. In questa lentezza complessi- va, chi ha pagato il dazio più alto Continua da pagina 42 m o n d i a l e . " H o v i n t o l a m i a prima gara di Coppa e sono così felice. Mi sono sentita leggera e tutto mi veniva facile e tutto era giusto già dal riscaldamento". Ma l'undicesimo podio sta- gionale di Goggia, sebbene già il decimo le abbia consentito di superare Debora Compagnoni, la consacra una campionessa com- pleta: è capace di finire tra le prime tre in tutte e quattro le discipline dello sci alpino. I n o l t r e h a o l t r e p a s s a t o l a quota dei 1.000 punti in classifi- ca generale, impresa riuscita solo a Karen Putzer nella stagio- ne 2002-2003 (1.100 punti), ma n o n a I s o l d e K o s t n e r n é a Deborah Compagnoni. Vanta al momento 1.021 punti in classi- fica generale che la rendono quarta a due lunghezze da Lara Gut e la vittoria in SuperG la porta al quinto posto nella clas- sifica di quella di specialità, a 1 1 0 p u n t i d a I l k a S t u h e c . E r e s t a n o l e p r o v e t e c n i c h e d i Squaw Valley (gigante e slalom) e p o i l ' u l t i m a g a r a d i Supergigante prevista alle finali di Aspen il prossimo 16 marzo. senza raggiungere la vittoria per un totale di 5 secondi posti e quattro bronzi. Poi un podio in g i g a n t e e l a p r i m a m e d a g l i a zione e altra stagione persa. Nel 2016 inizia però la "sua" discesa: il primo podio in carrie- ra a Killington, poi altri otto ma razione e la riabilitazione. Nel 2015 durante una sessione di allenamento altro dolore lanci- nante al ginocchio. Altra opera- T ante lacrime e tre gravi infortuni prima di inforca- re la vittoria più bella: due primi posti consecutivi in disce- s a l i b e r a e S u p e r G a Pyeongchang. Sofia Goggia, bergamasca 25enne, non è solo riuscita nel- l'impresa comunque straordina- ria di vincere la sua prima gara di Coppa del Mondo di sci su quella che il prossimo anno sarà la pista delle Olimpiadi invernali della Corea del Sud. Ma può vantarsi di aver battuto la quasi irraggiungibile regina delle nevi: Lindsey Vonn. Ha staccato la campionessa americana di 4 cen- tesimi chiudendo la sua prova con il tempo di 1:20.35. Dopo aver esordito a soli 16 anni in Coppa Europa e aver vinto diversi titoli giovanili, nel 2010 il primo crack al ginocchio nel gigante di Kvitfjell, stagione terminata. Nel 2013 a Beaver Creek si lesiona il legamento crociato anteriore in discesa libera. Altro lungo stop, un'ope- ANDREA TEDESCHI Stephan El Shaarawy è attaccante della Roma e della nazionale italiana E' il post su Fb con cui Sofia Goggia celebra la sua prima vittoria in Coppa del Mondo di Sci Alpino

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