L'Italo-Americano

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 1 GIUGNO 2017 www.italoamericano.org 3 I nnanzitutto, buona Festa della Repubblica a tutti da L'Italo- Americano. Qui nella costa pacifica dove la penisola italiana è un luogo del cuore ma anche un sogno, un desiderio, un ricordo, un viaggio, la ricorrenza non sembri una semplice data sul calendario. Sia piuttosto un momento collettivo di condivisione, di partecipazione a un sentimento che ci avvicina e accomuna, nonostante le distan- ze, con il Belpaese. Un'occasione per tornare virtualmente a casa, per sfoderare un po' di sano orgoglio patriottico, o anche solo di ripensare ai legami familiari. Spesso fa bene allargare gli oriz- zonti, mettere da parte la quoti- dianeità e sentirsi parte di qual- cosa di più grande. In questo spazio di riflessione e dialogo con voi, cari lettori, abbiamo scelto di lasciare sullo sfondo i momenti che sembrano folkloristici di questa ricorrenza, in realtà altamente simbolica. La corona d'alloro che si depone ogni anno all'Altare della Patria in omaggio al Milite Ignoto e a tutti coloro che hanno perso la vita per la patria, la scenografica sfilata lungo i Fori Imperiali delle forze armate impegnate per la sicurezza dentro e fuori i confini nazionali, Roma che aspetta con il naso all'insù il passaggio della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori che riempiono dei colori della Bandiera i cieli della capita- le, o l'apertura pomeridiana dei giardini del Quirinale, raccontano di un Paese che torna a pensare alla sua storia. Fanno parte di un cerimoniale che 71 anni dopo non solo cele- bra l'anniversario del referendum del 2 giugno 1946, con il quale gli italiani chiusero la pagina della monarchia e del ventennio fascista e belligerante, e iniziaro- no a scrivere la storia della Repubblica Italiana, votando i deputati che avrebbero preso parte all'Assemblea costituente che formulò la nostra Carta Costituzione. Fu anche la prima volta nella storia italiana in cui il voto avvenne a suffragio univer- sale ovvero con la partecipazione delle donne. In primo piano vogliamo por- tare una riflessione. Questa festa cade a pochi gior- ni dal 25° anniversario della Strage di Capaci. Il 23 maggio 1992, assieme al giudice antimafia Giovanni Falcone, persero la vita la moglie e magistrato Francesca Morvillo, e tre uomini della Polizia di Stato: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, che compo- nevano la scorta insieme agli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e all'au- tista giudiziario Giuseppe Costanza. A pochi chilometri da Palermo, con un telecomando, furono fatti esplodere contro di loro e contro lo Stato 400 chili di miscela esplosiva. Meno di due mesi dopo, il 19 luglio, in via d'Amelio a Palermo, ci fu il secondo attentato di stam- po terroristico-mafioso nel quale persero la vita il magistrato Paolo Borsellino, amico e stretto colla- boratore di Falcone, e i cinque agenti di scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, che si risvegliò in gravi condizioni in ospedale dopo l'esplosione di 90 chilo- grammi di esplosivo al tritolo telecomandati a distanza. Il nostro non vuole essere un semplice ricordo nè un omaggio di rito. Nemmeno si vuole cogliere l'occasione per combat- tere un odioso stereotipo secondo cui italiani e Italia fanno rima con mafia. Si vuole invece rac- contare che in tantissime città ita- liane, ormai da molti anni, migliaia di bambini e ragazzi si riuniscono insieme per dire no alla mafia, per raccontare il per- corso didattico di educazione alla legalità che ogni anno scolastico porta nelle aule di tutt'Italia il dolore dei familiari delle troppe vittime di mafia, la conoscenza della storia "brutta" del nostro Paese, la violenza dei rottami delle auto accartocciate dagli esplosivi per far vedere quello che è successo, l'invito a reagire, a denunciare, a non chiudere gli occhi nè la bocca, a diventare coscienza civile. E' un bel modo di mettere in pratica quello che il giudice Falcone professava: "Si può vin- cere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini ma impegnan- do tutte le forze migliori della società". E non è certamente un caso che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il prossimo 19 giugno, abbia deciso di rendere omaggio al magistrato antimafia, ricordando l'anniversario con una riunione dedicata all'implementa- zione della Convenzione contro la criminalità organizzata tran- snazionale, sottoscritta durante la Conferenza di Palermo del 2000. Come ha detto il presidente della Repubblica Mattarella, "sarebbe sufficiente solo questo riconoscimento internazionale per sottolineare, ancora una volta, come la figura di Giovanni Falcone costituisca un punto di riferimento, in Italia e all'estero, per chiunque coltivi il valore della legalità e quello della civiltà della convivenza". Buon 2 Giugno. L'Italo-Americano IN ITALIANO | Anniversari italiani che consolidano la nostra coscienza civile

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