L'Italo-Americano

http://italoamericanodigital.uberflip.com/i/831558-italoamericano-digital-6-15-2017

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/837066

Contents of this Issue

Navigation

Page 42 of 43

GIOVEDÌ 15 GIUGNO 2017 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT I n appena s ette giorni due risultati che fanno festeggiare due volte il Tricolore: Andrea Dovizioso e la sua Ducati, come non accadeva dal 2010 (grazie al fenomeno Stoner), vincono due gare di fila nella classe regina e puntano alla testa della classifi- ca, approfittando del contempo- raneo pas s o indietro della Yamaha nella settima prova del campionato sulle due ruote. Valentino Rossi (il pesarese è da un anno esatto senza vittorie) conclude la gara spagnola all'ot- tavo posto e Vinales al decimo. Vinales resta in realtà sempre al comando a quota 111, ma ora ha s oli 7 punti di margine s u Dovizioso, mentre il campione del mondo in carica è a quota 88, scontando quindi ben 23 lun- ghezze. Dopo il Mugello, il pilota for- livese Dovizioso e la storica casa italiana della Ducati hanno con- quistato Barcellona, una pista storicamente non molto favore- vole alla Desmosedici, che inve- ce questa volta si è rivelata la mo to miglior e nel G P di Catalunya che, con un asfalto che scioglieva le gomme con i suoi 50° gradi, ha messo a dura prova la tenuta termica. "Questa doppietta ha un sapo- re stranissimo, non saprei come interpretarla. Siamo riusciti a vincere perché siamo stati più intelligenti a capire i limiti nella gestione delle gomme. Abbiamo lavorato sulla costanza, convinti che il calo delle gomme sarebbe stato enorme". Dovizioso subito dopo la gara conclusa davanti alle H onda di M ar quez e De Crescenzo, maestro della pallanuoto e campione napoletano in vasca e dalla panchina Trionfo italiano con Dovizioso e Ducati: due gare di fila (come non accadeva dal 2010) dominando tutti Mergellina. Negli anni '90 De Crescenzo spezzò anche la maledizione che aleggiava sul Posillipo nelle competizioni europee: dopo la vittoria della Coppa delle Coppe nell'87 ecco, infatti, il doppio successo in Coppa Campioni nel '97 e '98 superando in finale ris pettivamente M lados t Zagabria e Pescara. Nel 2003, poi, De Crescenzo lascia a metà campionato la pan- china rossoverde per accettare I l microuniverso dei campioni nello sport si divide in due categorie: i predestinati ed i predisposti. E' soltanto alla fine del percorso, qualunque esso sia, o al raggiungimento di un obiet- tivo che, voltandosi indietro e ripercorrendo tutte le tappe per le quali è maturato il successo, si comprenderà a quale delle due categorie si appartiene. Paolo De Crescenzo, icona dello sport italiano scomparso qualche giorno fa, era la perfetta combinazione delle due cose. U n p red es tin ato ? Sicuramente. Strappato, si fa per dire, al nuoto da Fritz Dennerlein all'età di 15 anni, in breve tempo diven- ta il faro del gioco di quella Canottieri Napoli salita più volte s ul tetto d' Italia e d' Europa. Regista intelligente, dotato di un'ampia visione di gioco e ben preparato s ui fondamentali, insieme con il fratello Massimo, sarà determinante per la vittoria dei quattro scudetti giallorossi degli anni '70, i famosi tricolori degli anni dispari: 73-75-77-79 e della Coppa Campioni nel '78 ottenuto all' O limpionica di Palermo contro i colossi della Marina militare russa. Predisposto? Altrettanto. Lavorare con Fritz sarà una palestra di vita per De Crescenzo che a soli 33 anni, dopo aver appeso la calottina al chiodo, prenderà il timone del Circolo l'incarico come Commissario Tecnico della selezione azzurra, il Settebello. Con la nazionale italiana riuscirà a conquistare un argento ai mondiali di Barcellona 2003 (10-9 dopo i tempi supple- mentari) alle spalle della grande Ungheria tre volte oro olimpico, ed una partecipazione alle olim- piadi di Atene 2004. L'ultima avventura lo ha visto protagonista sulla panchina della Carpisa Yamamay Acquachiara fino allo scorso anno: con il gio- vane club biancazzurro D e Crescenzo si è tolto l'ennesima soddisfazione di conquistare l'ac- cesso alla finalissima di Eurocup persa di misura contro i cugini del Posillipo nel derby che ha riportato alla Scandone oltre 4000 spettatori. La pallanuoto perde un galan- tuomo del bordo vas ca. U n signore con la S maiuscola che ha fatto di correttezza, umanità, lealtà e rispetto delle regole le parole chiave per costruire una vittoria. Capace di gestire un gruppo eterogeneo di campioni e talenti dalle diverse individualità e personalità attraverso il suo modo di fare profes s ionale, rispettoso e nel contempo riu- scendo a smorzare le tensioni ed i nervosismi con una sana dose di allegria. De Crescenzo lascia all'intero movimento il suo più grande insegnamento: per diven- tare campioni nello sport bisogna esserlo anche nella vita. E' que- sto quello che distingue il vin- cente dalla leggenda. Nautico Posillipo. Il sodalizio rossoverde aveva chiuso già l'ac- cordo con Dennerlein che rinun- ciò alla chiamata per accettare l'incarico come CT della nazio- nale italiana suggerendo alla diri- genza posillipina il giovane De Crescenzo. Mai scelta si rivelò più azzeccata. Al primo anno alla guida del Posillipo, arriva il secondo posto alle spalle della Pro Recco ma al secondo tentati- vo il professore della pallanuoto italiana non fallisce: tricolore alla Scandone nel derby contro la canottieri Napoli, proprio la squadra nella quale era nato e cresciuto. Correva l'anno '85. Da lì in poi fu un susseguirsi di suc- cessi che diedero vita ad una vera e propria Posillipo Dinasty con gli indimenticabili ed accesi scontri negli anni con Pescara, Volturno, Roma e Florentia. Ultimo successo nazionale in ordine temporale nel 2001 con la conquista della stella: il decimo s cudetto per il club di GIANLUCA LEO P edr os a ( quinto è ar r ivato Folger, sesto Zarco e settimo Bautista), ha detto: "È stato un w eekend s tr ano per tutti. Riuscire a gestire il tracciato, la temperatura e l'aderenza non è stato facile. È stato strano, non riuscivo a spingere ma sono riu- scito a stare davanti. Sono feli- cissimo perché abbiamo lavorato tanto e bene, r aggiungendo un' ottima velocità di punta. Abbiamo perfezionato quei det- tagli che hanno fatto la differen- za in gara". Alberto Giribuola, capotecni- co di Dovizioso: "E' un risultato veramente importante perché qui pensavamo di soffrire molto con il grip, ma siamo riusciti a trova- re quello che ci mancava per stare davanti. E' stata una gara incredibile di Andrea". Paolo De Crescenzo riceve la coppa con gli Original Marines Posillipo Campione d'Italia 1988 Dal 2013 Andrea Dovizioso è nel team Ducati

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - http://italoamericanodigital.uberflip.com/i/831558-italoamericano-digital-6-15-2017