L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-5-2017

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 5 OTTOBRE 2017 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C 'è una questione molto dibattuta in questo periodo che in qualche modo avvi- cina l'Italia all'America e che porta in Italia quello che tanti emigrati del passato hanno vissu- to una volta che hanno scelto gli Stati Uniti come patria adottiva. E' un nodo controverso che per il momento non si riesce a sciogliere, più che altro perchè si strattona politicamente l'argo- mento senza affrontarlo veramen- te, o meglio senza volergli dare una soluzione: lo ius soli. Si tratta di decidere se ricono- scere o meno come cittadini ita- liani tutti coloro che nascono sul suolo nazionale, indipendente- mente da quali siano le origini dei genitori. Oggi si diventa ita- liani in base ai legami di sangue (ius sanguinis), cioè lo si è se si nasce da almeno un genitore ita- liano. In altre parole, al di là delle procedure per il riconoscimento di una naturalizzazione, essere riconosciuti come italiani è un problema di tutti quei bambini nati, cresciuti, educati nelle scuo- le, nella lingua, nella cultura e nella società italiana ma che, avendo genitori immigrati, conti- nuano a essere considerati stra- nieri. Ovviamente un papà o una mamma forestieri che hanno scelto l'Italia per vivere, lavorare e far crescere i propri figli, e si sono immersi da grandi nella cul- tura italiana, non hanno lo stesso approccio con l'Italia, la sua cul- tura e la sua società, di un figlio nato direttamente in Italia. Questo bambino continuerà a vivere la doppia identità cultura- le, e magari linguistica, dei geni- tori però è evidente che sarà molto più italiano dei suoi geni- tori. In sociologia ormai, le diffe- renze tra le generazioni e il loro grado di adattamento, integrazio- ne, assimilazione sono un dato di fatto, ma in un contesto globaliz- zato come quello attuale, in cui si tende tutti a mescolarsi, a infran- gere confini, a scambiarsi abitu- dini, comportamenti, usi, lingue e costumi, è forse persino limitante pensare di poter risolvere il nodo identitario con un certificato di cittadinanza della Repubblica ita- liana. Tornando all'inizio del discor- so, sta succedendo che i tanti immigrati in Italia di oggi stanno vivendo quello che milioni di ita- liani emigrati negli Usa hanno vissuto ieri. Non solo i figli, i nipoti e i pronipoti dei tanti espatriati con i grandi flussi migratori del primo Novecento ma anche tutti coloro che in epoche successive si sono trasferiti in America e lì sono rimasti, hanno vissuto esattamen- te la stessa cosa. Con un secolo o qualche decennio di ritardo, gli italiani o chi vorrebbe diventarlo, stanno cioè mettendosi a con- fronto con il problema dell'iden- tità. Definizione che si dà per scontata fino a quando non emer- ge attraverso il confronto con la diversità culturale, linguistica, comportamentale, religiosa, etni- ca. Senza gli immigrati, in prati- ca, mancherebbero motivi validi per interrogarsi sul significato di "essere italiani". Viceversa, la presenza crescente di "stranieri" funziona come uno specchio che permette di riflettere sulla diffe- renza fra "noi" e "loro". Anche da italiani in America, da italo-americani, da naturaliz- zati, da genitori o nonni di figli statunitensi al 100%, si vive più o meno la stessa questione. Cosa significa essere italiani? Cosa caratterizza un italo-ameri- cano e lo distingue dagli altri cit- tadini Usa, o meglio cosa lo fa sentire differente? Ottobre apre l'Italian Heritage Month ed è sicuramente un buon momento per riflettere sui fonda- menti della comune identità ita- liana e su cosa la compatta, soprattutto all'indomani di una battaglia ideologica combattuta sul Columbus Day. Se anche in Italia ci si deve interrogare sulla questione cer- cando di darsi una risposta che vada al di là delle convenienze elettorali, stessa cosa andrebbe fatta all'interno delle nostre comunità italo-americane. Con due considerazioni da tener presenti: la prima è che le Little Italy (intese come castelli fortificati che si autoalimentano e sono circondati da mura protet- tive) non solo non esistono più da tempo ma non sono neanche un modello a cui ambire perchè sono destinate a esaurirsi. Seconda cosa, l'evoluzione, il cambiamento, l'apertura, l'osmo- si sono un fenomeno naturale e inarrestabile. In altre parole, le nostre comunità italo-americane dovrebbero approfittare di questo mese per cercare di capire cosa le caratterizza, unisce, sedimenta nella memoria delle generazioni successive. Cioè cosa le compat- Italian Heritage Month: che definizione identitaria scegliete? ta al loro interno, più di cosa le difende dagli "attacchi" esterni come nel caso delle statue da spostare di Colombo. Allo stesso modo gli italiani (tutti gli italiani, al di là di dove si abiti e di quali documenti di identità si abbiano) dovrebbero riflettere sul "carattere naziona- le". L'arte di arrangiarsi, il senso della famiglia, la creatività sono già qualità che non richiedono appartenenze di valore, memoria condivisa, adesione a principi civici. Definiscono una cornice flessibile nella quale ciascuno può collocare la propria defini- zione identitaria. A proposito, qual è la vostra?

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