L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-5-2017

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GIOVEDÌ 5 OTTOBRE 2017 www.italoamericano.org 47 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Niente è impossibile: Zanardi primo paratleta al mondo sotto il muro delle 9 ore nell'Iron Man Il tecnico del Milan Vincenzo Montella nismi anche utilizzando un modulo più semplice e diffuso, invece l'asticella della difficoltà, giocando a tre, è stata alzata notevolmente. NESSUN COLLAUDO - Fatto da non dimenticare, è che Montella, da quando è al Milan, non ha mai utilizzato il 3-5-2. Non lo ha fatto (se non nei finali di gara, con il risultato da difen- dere) nella passata stagione, non lo ha fatto durante questa estate, quando avrebbe potuto collaudar- lo, non lo ha fatto contro i 'mor- bidi avversari' di Europa League. Ci avrà lavorato a Milanello, ma proporlo e imporlo ogni domeni- ca è un'altra cosa. QUALE GUADAGNO? - Ciò che inquieta è constatare che pochissimi componenti della rosa del Milan potrebbero, per le loro caratteristiche, avere un guada- gno dall'applicazione del 3-5-2. Bonucci, sulla carta, potrebbe essere il principale 'favorito' dal- l'utilizzo della difesa a 3. È vero che, per anni, alla Juve, ha gioca- to in questo modo, riuscendo così ad esaltare la propria capacità di costruzione e sopperendo a qual- che limite in marcatura. Ma era protetto da difensori di alto livel- lo, disciplinati e abituati alla mar- catura pura. Inoltre, tutta quella Juventus era una squadra molto fisica, in grado di restare corta e compatta in ogni momento della partita. Lo stesso Bonucci, poi, a Bari, in Nazionale e nel periodo finale trascorso a Torino, ha ben figurato in sistemi a 4. Sicuri che per lui il 3-5-2, in queste condi- zioni, sia un toccasana? Conti è esaltato da questo modulo, ma starà a lungo in infermeria. Kessié ha giocato una grande stagione nel 3-5-2 di Gasperini, per cui dovrebbe sape- re come muoversi, ma non avreb- be un guadagno molto elevato rispetto a quanto farebbe da mezz'ala nel 4-3-3. Tutti gli altri rossoneri poten- zialmente titolari, nel 3-5-2, devono faticosamente adattarsi. Romagnoli non è un marcato- re puro e sta soffrendo oltre il lecito questa 'sovraesposizione' tattica. Musacchio arriva dal meno rigoroso Campionato spa- Continua da pagina 42 un'occas ione di rinas cita: "V olevo s olo pedalare… M a sono inciampato in una seconda vita" che fa da titolo all'autobio- graia in 260 pagine che racconta la straordinaria carriera di una delle icone dello sport italiano. Si parte dall'incidente per arrivare ai successi recenti, pas- sando per la maratona di New York del 2007 in cui ottenne un sorprendente 4º posto. Nel para- ciclismo ha conquistato quattro medaglie d'oro ai Giochi paralim- pici di Londra 2012 e di Rio 2016, e otto titoli ai campionati mondiali su strada. Oggi fa parte del neocostituito team di 50 atleti che compongo- no il "Team Ambasciatori" dello sport paralimpico che visiterà ospedali, scuole, centri sportivi e culturali, per raccontare, attraver- so le storie personali come lo sport può aiutare a migliorare la propria vita, trasformando gli ostacoli in opportunità. "Q uando la vita ti cambia dalla sera alla mattina è inevita- bile avere un momento di diffi- coltà e confusione. Io sono sem- pre stato molto positivo – dice Zanardi - e sapevo che ci sarebbe stato dell'altro. C'è però chi que- s te certezze fa più fatica a costruirle e ha bisogno di essere confortato e, soprattutto, ispirato. Il compito dello sport è questo: incoraggiare ad andare avanti nella propria strada e godersi la vita, che è meravigliosa, qualun- que cosa ti accada". F orza e determinazione. Una grinta da vendere e puro spettacolo atletico. Con il tempo straordinario di 8h58'59'', Alex Zanardi ha completato i 226 km del durissimo percorso dell'Iron Man. E' un altro incre- dibile risultato quello che il bolo- gnese ha conquistato stabilendo il nuovo record nella disciplina. Nella prova di Barcellona, l'ex pilota di Formula 1 è stato il primo a scendere sotto il muro delle 9 ore. Eppure, proprio qual- che giorno fa, gli avevano chie- sto se avesse in programma di ritirarsi visti i suoi 50 anni. La pesantissima gara di triath- lon full distance, a cui hanno par- tecipato 102 italiani, prevedeva 3,86 km a nuoto, una prova di ciclismo di 180,2 km e una parte finale di corsa sulla distanza di una maratona completa (42.195 km). Zanardi ha utilizzato il suo handbike per la prova di ciclismo e la sedia a rotelle olimpica per la corsa. Il pluridecorato paratleta ita- liano, simbolo della rinascita dopo un terribile incidente in pista, aveva già partecipato a tre tappe del circuito Iron M an prima della tappa s pagnola: P es cara in A bruzzo, poi Klagenfurt in Austria e Pola in Croazia un paio di settimane fa, senza dimenticare che nel primo weekend di settembre aveva con- quistato due ori e un argento ai M ondiali di ciclis mo in Sudafrica. Prove di cui evidente- Il campione paralimpico Alex Zanardi come appare nel suo profilo Facebook seguito da 66mila persone mente non ha risentito se i suoi parziali a Barcellona hanno regi- strato: 1:00:04 nei 3.8K di nuoto, 4h54'22" nei 180 km bike e infi- ne 2h48'51" nella maratona. Oggi la sua giornata tipo ini- zia con 160 vasche in piscina, 90 km di handbike e 21 km in car- rozzina ma per chi non lo cono- sce, Zanardi è il pilota che il 15 settembre 2011 rischiò di morire dissanguato in Indycar, il mag- giore campionato automobilisti- co per vetture a ruote scoperte, a Lausitzring. Incidente tremendo in seguito al quale gli sono state amputate entrambe le gambe, coma, 15 interventi chirurgici, 6 settimane di degenza in ospedale e un lungo percorso di riabilita- zione che lui des crive come gnolo e ha nel Dna il modo di difendere sudamericano (tradi- zionalmente a 4). Biglia è un regista poco dinamico, che necessita di protezione: avrebbe due mezz'ali 'da guardia' anche in 4-3-3, dove però aumentereb- bero i giocatori offensivi a cui 'scaricare' il pallone. Çahalanoglu non ha il passo per i frequenti 'coast to coast' che il 3-5-2- richiede e, non avendo ma un'ala a cui appog- giarsi, è costretto a trattenere il pallone a lungo. Rodriguez è un terzino che può giocare anche come stopper: non ha il passo per coprire l'intera fascia, anche se il suo piede sa calciare pregiati cross. Suso era l'uomo più deter- minante del Milan: partendo dalla destra, con la sua abilità nel dribbling, creava occasioni in continuazione. Adesso è una riserva. Per Bonaventura vale un discorso simile a quello fatto per Çahlanoglu, con l'aggravante che l'ex Atalantino potrebbe essere una preziosa ala sinistra di qual- siasi tridente, capace di stringere e ripiegare, a seconda delle occa- sioni, con la naturalezza mostrata negli anni. Le punte - siano André Silva (più verticale e fina- lizzatore), Kalinic (più manovrie- ro), Cutrone (acerbo, ma grinto- sissimo) o Suso (furori ruolo) - attualmente sono abbandonate a loro stesse, potendo giovarsi solo dell'aiuto del compagno di repar- to. Con un 4-3-3 avrebbero ali di supporto e una mediana molto più vicina. MISTERO INSOLUBILE - Da come lo si prenda, l'utilizzo del 3-5-2 risulta più un problema che una risorsa. L'accanimento di Montella è misterioso e colpe- vole. Basterebbe poco all'allena- tore per aiutarsi: tornare al 4-3-3 non 'guarirebbe' il Milan, ma darebbe certezze in più a una squadra che sta tornando quella 'tremebonda' dello scorso anno.

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