L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-5-2018

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 5 APRILE 2018 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | È facile avere pregiudi- zi. Sono già pronti e confezionati per noi e la cultura sociale ne è così intrisa che spesso li diamo per scontanti, ovvi e assodati tanto che non solo li con- sideriamo normali e persino giu- sti ma ci sorprendiamo a non averli mai messi in discussione. Purtroppo, spesso fanno parte di noi più di quanto non pensiamo.  Altrettanto facile è lasciarsi suggestionare o condizionare dalle esperienze personali. Maga- ri una volta ci siamo trovati male in un ristorante perchè il camerie- re è stato sgarbato con noi, e allo- ra in quel locale non si va più, anche se si mangia bene. Se poi il cameriere in questione era stra- niero mi tengo alla larga da tutti i suoi connazionali, anche se è assurdo pensare che tutti possano essere giudicati in base a un simi- le principio. Formulare un giudizio, cosa naturalissima e inevitabile (è un processo che serve al nostro cer- vello per classificare le informa- zioni che riceve), non è facile. Bisogna tenere in considerazione tanti parametri.  Ancora più complicato è abbattere i pregiudizi, perchè significa mettere in discussione  categorizzazioni con- divise dal gruppo familiare, pro- fessionale, comunitario al quale appartengo. Ci sono poi casi in cui, a com- plicare la faccenda ci si mette una ricerca, uno studio, una statistica che trasforma sondaggi in giudizi, i campioni esaminati in dati di fatto. Ma così non è.  Innanzitutto per una ragione. Due più due fa quattro solo in matematica. Se due persone sono brutte e altre due sono cattive non significa che la quinta, che appar- tiene al loro stesso gruppo socia- le, sarà brutta e cattiva. Quelle quattro persone hanno caratteri- stiche che non necessariamente si estendono a tutte le altre. Una statistica, inoltre, qualun- que essa sia, prende in esame alcuni parametri e non altri. Quindi sarà sempre parziale. Considererà alcune opinioni, non tutte le opinioni: emergeranno le prevalenti, le più forti, ma questo non significa che ci siano solo quelle. Non solo. A seconda di come si leggono i dati, la realtà può cambiare. Se diciamo che su dieci italiani 6 sono mori e con gli occhi castani non significa che tra gli italiani non ci siano biondi, rossi o corvini o che non abbiano occhi verdi o azzurri. Le sfumatu- re scompaiono se leggiamo il dato complessivo. Cosa vogliamo dire con questo ragionamento? Semplicemente che bisogna stare attenti e cercare di approfon- dire, soprattutto se si giudica un popolo intero. La radiografia dell'Italia rea- lizzata da U.S. News & World Report Best Countries in occasio- ne del World Economic Forum di Davos ci posiziona in bassa clas- sifica e ci valuta in modo ben poco lusinghiero. Bene, ragionia- moci su prima di prendere tutto per oro colato. Che ci siano cose che in Italia non vanno è sicuro. Impossibile negare alcune inefficienze e difet- ti. Anzi, se le critiche sono costruttive ben vengano.  Ma stiamo attenti a non gene- ralizzare, cioè a prendere in con- siderazione solo alcuni parametri di giudizio e non altri, se non vogliamo avere una visione par- ziale e riduzionistica di un Paese.  Soprattutto facciamo tanta attenzione a non trasformare il giudizio in un'etichetta immodi- ficabile con cui definiamo un popolo. L'equivalenza è uno ste- reotipo e non ammette evoluzio- ni. Prendiamo il caso del comu- nissimo abbinamento tra Italia e mafia. La mafia in Italia c'è ma purtroppo c'è anche in altri Paesi però questo non si dice. E in Ita- lia non c'è solo la mafia. Ci sono tantissime persone che della mafia sono vittime, altrettante che la combattono e moltissime che non lo sono. Però nemmeno questo si dice. Abbiamo questa brutta etichetta che all'estero passa allo stesso modo di tante altre, analogamente inesatte: Ita- lia uguale dolce vita, musica e bel canto, moda, design, Ferrari. Quest'insieme di giudizi è positi- vo ma è altrettanto riduzionistico: si dice mai che l'Italia è scienza, Giudizi e pregiudizi sull'Italia: pensiamoci su prima di condividerli è industria manifatturiera, è chi- mica, è alta farmaceutica? E ancora: Italia è buon cibo, mare e bel tempo. Avete mai pensato che l'Italia è tanta montagna? Lo sapete che i rilievi montuosi e collinari occupano i 3/4 dell'inte- ra superficie peninsulare? Quante volte abbiamo sentito dire Italia uguale spaghetti? Sapete che ci sono almeno altri 200 formati di pasta abitualmente consumati?  Sono solo esempi di come siamo abituati a pensare e di come bisogna stare attenti quan- do leggiamo una "fotografia" del- l'Italia. Per quanto autorevole sia la fonte, le risultanze possono essere quantomeno semplicisti- che. Quanti altri parametri non sono stati presi in considerazione che pure avrebbero potuto con- trobilanciare il giudizio negativo?  E siamo sicuri che nei Paesi che sopravanzano il nostro si stia davvero così bene o il vecchio adagio che recita "tutto il mondo è paese", un po' più salomonica- mente (e dunque più saggiamen- te), non ci suggerisca che in fondo la verità sta nel mezzo?

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