L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-3-2018

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C os'è l'arte? Per darci una risposta che non sia banale, proviamo a usare le riflessioni di Lev Tolstoj, uno dei maggiori protagonisti della cultura moderna. Scrisse un sag- gio nel 1897 dedicato all'estetica, con l'intenzione di spiegare cosa c'è dietro all'architettura, alla scultura, alla pittura, alla musica, alla poesia, tutte manifestazioni di ciò che comunemente chiamia- mo arte.  E' una domanda che ci saremo posti anche noi moltissime volte, soprattutto ammirando le opere della contemporaneità spesso di difficile interpretazione, chieden- doci cosa distingue un semplice romanzo da un capolavoro, una tela da una pietra miliare dell'e- spressione creativa mondiale. L'arte vera, sostiene Tolstoj, è ciò che "contagia, che è capace di suscitare nell'uomo quel senti- mento di gioia in comunione spi- rituale con l'autore e con gli altri che contemplano quella stessa opera d'arte".  L'autore di lavori il cui valore è unanimemente riconosciuto, come Anna Karenina o Guerra e Pace, spiega che "l'arte buona è sempre comprensibile a tutti" e in questo senso può essere definita popolare, cioè alla portata di tutti.  Soprattutto è qualcosa che va al di là del gusto personale, delle mode, delle correnti artistiche. E' qualcosa che segna la strada, un'interpretazione nella quale ci si riconosce, una chiave di lettura, un manuale di orientamento che guida i passi di fronte alla com- plessità di un mondo fatto da segnali contrastanti, distorsioni, messaggi che ci arrivano da tante direzioni diverse, ieri come oggi. Non è solo colore, tela, creta, gesso, bronzo, pietra, legno. Non è solo tecnica, strumenti, materia- li o abilità espressive dell'artista di turno. Tantomeno è solo colle- zionismo, museo o mercato del- l'arte. Piuttosto è un messaggio che fa un passo in avanti rispetto al consueto, che supera gli abitua- li schemi interpretativi ed espres- sivi per formulare un linguaggio nuovo che sintetizza l'universo con cui veniamo a contatto, dalla scienza alla religione, dalla filo- sofia all'evoluzione tecnica, dalla mutevolezza sociale alle inquietu- dini personali, dai trend alla morale. In sintesi è la capacità di manifestare un sentimento e di farlo arrivare alla gente comune, cioè a tutti. Che eredità ha lasciato Giotto, quali emozioni ha trasmesso Beato Angelico. Cosa rende gran- de Michelangelo, perchè tutti ammirano Leonardo, per quale motivo Raffaello ha fatto scuola e qual è il solco tracciato da Berni- ni. Chi non resta affascinato dai paesaggi di Canaletto, dalle scul- ture di Canova o dai  ritratti di Guttuso e Modigliani. Non c'è solo conoscenza quando veniamo a contatto con l'arte. Sperimentandola ci lascia- mo toccare, sedurre. Dentro di noi scaturisce un'emozione. E' un processo importante che ci aiuta a entrare in contatto in modo profondo con la comunità in cui viviamo, con la società, con la nostra identità. Attraverso l'ar- te arriviamo a sentirne il "mood". Spesso basta una canzone per cogliere o riassumere il sentimen- to di un'epoca. Se tanti brani musicali sono diventati la colon- na sonora di un momento della vostra vita, non solo avrete capito quello che stiamo cercando di dire, ma ne avrete già compreso il meccanismo. L'arte è popolare, cioè nostra, della nostra epoca, della nostra società e cultura, quando la sentiamo parte di quel che siamo noi. Ancora significative le parole di Tolstoj: "Per definire con esat- tezza l'arte, occorre anzitutto smettere di considerarla come un mezzo di godimento, e vederla invece come una delle condizioni della vita umana. Sotto questo profilo, ci sarà impossibile non vedere che l'arte è uno dei mezzi attraverso i quali si attuano le relazioni tra gli uomini. Ogni opera d'arte fa sì che chi la inten- de entri in un determinato genere di relazione con chi l'ha prodotta o la produce e con tutti coloro che assieme a lui, o prima o dopo di lui, hanno percepito o percepi- ranno la medesima impressione artistica".  A questo punto del discorso diventa chiaro come certi percor- si artistici siano qualificanti. Lasciarsi sedurre dall'arte per capire chi siamo e cosa sentiamo Entrare nei Musei Vaticani o negli Uffizi di Firenze non è solo ripercorrere secoli di splendore e maestria, o vedere come si sono affinate le tecniche espressive, ma è cogliere la vitalità e il fer- mento di un'epoca, è capire fin dove si è spinta una società, intui- re il percorso che milioni di per- sone hanno compiuto nel tempo per arrivare a quello che siamo noi oggi.  Allo stesso modo leggere opere contemporanee, come può essere una mostra di artisti italoa- mericani, è darci la possibilità di cogliere l'evoluzione che ci ha portati ad essere quello che ci sentiamo oggi, di riflettere sul modo di vivere la nostra etnia, di collocarci dentro un flusso che include anche la nostra piccola esperienza di vita personale. Noi la pensiamo slegata dal resto, invece tante cose ci fanno appar- tenere a un'epoca, a una società, a un modo di pensare e vivere "complessivo", o per dirla come Tolstoj, "popolare", di tutti. Fa bene lasciarsi sedurre dall'arte. E' un'esperienza da non perdere.

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