L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-3-2018

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GIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A. Il calcio è strano ma nel Campionato la Juventus resta una certezza e lo Scudetto si avvicina risultato tra il 52' e il 65'. A quel punto la J uventus s embrava smarrita, sulle gambe tanto fisi- camente, quanto - soprattutto - mentalmente. Si profilava un altro KO e l'occasione per il sor- passo del Napoli (impegnato il giorno dopo a Firenze). I cambi di Allegri non parevano efficaci: Dybala e Bernardeschi, con tutta la loro classe, non parevano in grado di riaccendere la luce. Dopo 6 Scudetti consecutivi, la Juventus sembrava a un passo dal dover abdicare. Ma il calcio è strano. Orsato - inspiegabilmente - negava il secondo e sacrosanto giallo a Pjanic, Spalletti arretrava tremendamente il baricentro (fuori anche Icardi) e la Juve, pian piano, si ritrovava, ricordan- do il valore dei propri campioni. Perché solo dei campioni pos- sono riagguantare una partita (e una stagione) tra il 42' e il 44' del s econdo tempo (i minuti dell'autogol di Skriniar su tiro di Cuadrado e dell'incornata vin- cente di Higuain). Dall'inferno al paradiso in tre, assurdi minuti. Il calcio è strano, ma, in Italia, sta trovando una regola: la Juventus non muore mai. Anche il Napoli alla fine ha dato una mano: dall'essere subito in inferiorità numerica nella deli- catissima sfida di Firenze, è pas- sato a un sonoro 3-0 con la tri- pletta di Simeone che ha fatto sfumare il sorpasso. La Juventus è tornata a un +4 che le vale un giustificato entusiasmo e la pre- parazione della festa scudetto dopo i due gol nel finale della sfida con l'Inter. I l calcio è strano, ma gli ultimi Campionati di Serie A hanno sancito una certezza che sem- bra davvero incrollabile: la Juventus, in Italia, non muore mai. Ma resta il fatto che il calcio è veramente strano. SUPER JUVE - Non più tardi di 15 giorni fa, proprio da queste pagine, commentavamo la gran- de impresa della Juventus al Bernabeu: con un po' di fortuna, tanto cuore e molta abilità, i Bianconeri avevano sfiorato una clamorosa rimonta nella tana del Real Madrid. E senza lo squalifi- cato Dybala. Una Juventus così propositiva, nonostante gli stra- scichi polemici che hanno segui- to l'eliminazione, sembrava in grado di rituffars i s ul Campionato, per assicurarsi il settimo Scudetto consecutivo. Tuttavia, dopo qualche presta- zione sottotono (come il pareg- gio di Crotone), il crocevia deci- s ivo era rappres entato dallo scontro diretto con il Napoli, che gli uomini di Allegri avrebbero dovuto giocare in casa, forti della possibilità di poter contare su due risultati su tre e fiduciosi nella tradizione favorevolissima contro i Partenopei. Ma il calcio è strano. CLAMOROSO ALLO STA- DIUM - Contro ogni pronostico, la Juventus, contro il Napoli, ha giocato una partita estremamente deludente. L'atteggiamento è tor- nato estremamente rinunciatario ed attendista: Allegri ci ha spesso abituato a gestire così le partite più importanti, specie se il pareg- gio può rappresentare un risulta- to accettabile. Pare evidente, però, che la lezione di Madrid (dove la Juve ha fatto tremare il Real attraverso il gioco) sia stata immediatamen- te dimenticata. Ne è uscita una partita bloccata e, francamente, bruttina. Il Napoli ha provato a costruire ma, come spesso acca- duto di recente, ha raccolto pochissimo dai propri - spenti - attaccanti. Dybala - da cui ci si aspettava un riscatto, dopo l'as- senza di Madrid - è stato sonora- mente bocciato, vis to che Allegri, nell'intervallo, lo ha sostituito. Con il consueto minimo sfor- zo, però, la Juventus sembrava aver portato a casa il risultato desiderato, mantenendo il Napoli a -4. Al 90', però, la conferma che il calcio sia uno sport davve- ro strano: in barba alla tradizione e alla granitica difesa juventina (Benatia ancora colpevole), Koulibaly ha scaraventato in porta un corner di Callejon, ria- prendo il Campionato. Promosso il lavoro del tecnico Luciano Spalletti: anche senza Champions, prolungato il contratto con l'Inter CRISI (BIANCO) NERA - All'indomani dell'incredibile tonfo interno nello scontro diret- to - mentre a Napoli si viveva un entusiasmo popolare e non solo sportivo che non si vedeva dai tempi di Maradona - a Torino si cominciavano ad udire scricchio- lii impensabili fino a poche setti- mane prima. Si è parlato di una lite tra Buffon e Benatia, subito dopo il ko contro il Napoli: il portiere avrebbe rimbrottato il difensore per la blanda marcatura s u Koulibaly, nell'azione del gol. Immediate le s mentite del Capitano juventino, che però vanta dei precedenti poco lumi- nosi in situazioni simili (come le tensioni con Cassano e Balotelli all'indomani dell'eliminazione dell'Italia da Brasile '14). Si è puntato il dito contro il rendimento di Dybala e Alex Sandro: i due, non certo in rap- porti idilliaci con Allegri, sareb- bero pesantemente distratti dal mercato, visto che vorrebbero fortemente proseguire le proprie carriere lontane da Torino. Si è addirittura sentito di una vera rivolta di H iguain, D ybala, Sandro e Marchisio (un altro degli epurati di Allegri), contro l'allenatore, che, dopo Napoli- Juventus, sarebbe addirittura stato cacciato dallo spogliatoio in rivolta. Tante storie, alcune decisa- mente sopra le righe (per esem- pio Marchiso, non essendo con- vocato per Napoli-Juve, non avrebbe potuto partecipare alla 'rivolta'). Ma resta il fatto che, aldilà della rimonta del Napoli, il clima in quel di Vinovo sembra- va tutt'altro che sereno. È toccato proprio ad Allegri - passato, in poche ore, da eroe a colpevole - ostentare serenità alla vigilia della decisiva partita in casa dell'Inter. L'allenatore ha smentito tutte le voci su uno spo- gliatoio spaccato e ha precisato che, comunque, lui ha recente- mente rinnovato il contratto con i Bianconeri, mettendo in chiaro come la sua non fosse la posizio- ne più delicata. Intanto, in Inter-Juventus, ha messo in panchina sia Benatia, sia Dybala. SAN SIRO INFUOCATO - Inter-Juventus è stata una partita letteralmente incredibile. L'avvio di gara ha restituito una Juventus in salute, forte e arrab- biata che in 13' si è trovata in vantaggio di un gol e in superio- rità numerica (sull'espulsione di Vecino, Orsato ricorre al VAR per correggere la propria decisio- ne: tanti dubbi). Ma il calcio, dicevamo sin dall'inizio, è strano. La Juventus, all'improvviso, si è spenta e ha provato a fare propria la gara solo gestendola. L'Inter, così, è tornata clamoro- samente in partita, ribaltando il STEFANO CARNEVALI L'esplusione del difensore del Napoli Kalidou Koulibaly ha segnato la partita contro la Fiorentina

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