L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-17-2018

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | I n una fotografia non c'è solo quello che sta al di là dell'obiettivo, dall'altro lato del mirino di una fotocame- ra. Oltre alla scena visualiz- zata, alla composizione dell'in- quadratura, alla scelta dei tempi e dell'esposizione, alla tecnica di ritratto, c'è lo sguardo del foto- grafo. C'è la sua capacità di cogliere l'attimo, un dettaglio, uno sguar- do rivelatore. La sua sensibilità nel scegliere un soggetto, la manifestazione di un sentimento, di immortalare un gesto piuttosto che un altro. C'è il suo racconto di quel che succede, la sua pre- senza in un luogo o ad eventi a cui non tutti possono assistere che gli consente di vedere per tutti e di lasciare a tutti una testi- monianza visiva di quel che è accaduto. C'è il suo punto di vista, che non è solo la distanza da cui fotografa, la prospettiva che offre, il taglio che dà allo scatto ma è quel che vede e vuole vedere, il suo personalissimo gusto di intendere e rappresentare il mondo attorno. Nel suo sguardo c'è poi il suo saper guardare oltre, il riuscire a superare l'apparenza e a cogliere l'essenza di un evento, l'anima di una persona, la storia di un luogo. Il suo saper trasformare un foto- gramma in un pezzo di storia. In un'epoca dominata dalle immagini, che scorrono velocissi- me e tantissime accanto a noi, in una società in cui, telefonino perennemente alla mano, siamo sempre tutti pronti allo scatto tempestivo e compulsivo e poi, alla condivisione social del selfie, del panino che mangiamo, dell'a- mico che incontriamo, del luogo in cui ci troviamo, senza che ci sia realmente la necessità di quel- la fotografia. In un'epoca così, si finisce per essere letteralmente bombardati da istantanee insigni- ficanti e ridondanti. Quel che può fare la differen- za in un fotogramma, quel che diventa un "fermo immagine" capace di dare il senso di un pae- saggio, della storia di una perso- na, di un'emozione, che può diventare uno scatto simbolo o un'icona di un'epoca, non sta tanto nell'immagine stessa quan- to nella riflessione e nella narra- zione che c'è dentro e dietro.  "Dentro" perchè quella foto è una sintesi di qualcosa di più, è un pensiero più profondo e uno sguardo più vasto: ha un signifi- cato che va al di là di quel che può apparire al primo sguardo, è un momento estrapolato dal suo contesto che diventa efficace rias- sunto di qualcosa più grande. "Dietro" perchè quell'immagine non è affatto casuale ma è il risul- tato di un percorso, è parte di un reportage, è la pagina di un rac- conto. Lo scatto fotografico d'autore è proprio quello che sa dire altro rispetto a quel che tutti vedono, contiene una storia, un punto di vista inedito, uno stato d'animo.  Quando poi lo sguardo è ad altezza d'uomo e i fotografi con- centrano la loro attenzione sulle persone e i loro luoghi di vita, sul dietro le quinte dell'umanità, sui loro contesti più intimi e quoti- diani, allora la fotografia riesce a diventare il racconto storico di una società e di un paesaggio in evoluzione, raccontano un cam- biamento, il passare degli anni e delle stagioni, delle mode e delle tradizioni, trasformandosi in una acuta riflessione su chi eravamo, su chi siamo e dove andiamo.  Ci sono alcuni fotografi che hanno saputo ritrarre meglio di altri l'Italia e gli italiani. I loro scatti hanno fatto la differenza o l'hanno colta, immortalando immagini dal passato che sanno ancora oggi trasmettere vivida- mente una conquista sociale piut- tosto che i valori di una battaglia civica, l'evoluzione delle campa- gne e delle città che hanno asse- condato le esigenze umane o ne hanno infranto i sogni, e il cam- biamento dei costumi.  Sono diventate testimonianze, atti di accusa, dimostrazioni di riscatto, prove scagionanti, tesi sociali. Al tempo stesso sono arte per la loro impressionante capa- cità di sintesi, di umanità, di sen- sibilità, di empatia con quanto riprodotto, per essere opere dense di valori, per riuscire a sprigionare sensazioni e a gene- rare emozioni.  Solo pochi secondi prima di quel clic per sistemare fuoco e luce, tempi e diaframmi, il sog- getto era uno tra i tanti possibili, L'arte intima della fotografia che racconta mondi ed esperienze c'era solo un orizzonte casuale e indefinito. Nel tempo dello scatto le mille valutazioni del fotografo, la sua esperienza e sensibilità, hanno creato, con la fotografia, un significato. Quello scatto che coglie e rappresenta un'epoca si separa da tutte le altre immagini possibili e diventa una piccola fondamentale scheggia di sapere. Per questo la fotografia è spesso un saggio sociologico e va saputa leggere nei suoi tanti con- tenuti, senza tuttavia dimenticare che è estremamente soggettiva ed è una forma d'arte, intima ed essenziale. Contiene sempre un punto di vista, non è neutrale nè obiettiva. Al contrario è profon- damente soggettiva e questo vuol dire che dentro un paesaggio, un volto, un oggetto ritratto c'è innanzitutto molto del fotografo.  C'è il suo lavoro, la sua ricer- ca, il suo racconto e il suo voler lasciare traccia di quel che ha visto, di chi ha incontrato, dei luoghi in cui è passato, dei mondi possibili e delle esperienze fatte, del segno che lui e altri uomini e donne hanno lasciato negli anni, nelle epoche e nelle società.

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