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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2018 È vero. I monaci medievali italiani erano gli hipster della loro epoca. Secoli prima che termini come biologico, cura naturale e pulizia dell'intestino diventassero parole venerate, i monaci erano impegnati a macinare, frantu- mare, mescolare e miscelare una serie incredibile di rimedi erboristici e naturali. Si può dis- cutere se guarissero o meno dalla malattia, ma è una storia affasci- nante riscoprire modi e mezzi di questi primi alchimisti e delle loro farmacie. Prima della moderna comod- ità di una mega-farmacia in ogni angolo, erano gli abitanti del monastero locale coloro che offrivano alla popolazione le speranze di guarigione. Ogni monaco sapeva orientarsi nel giardino; la sapienza relativa alla crescita e all'utilizzo di erbe medicinali e altre piante era parte importante dell'agenda quotidi- ana. Forse uno degli esempi più affascinanti e ancora esistenti è il monastero di Santa Maria Novel- la, che risale a 600 anni fa. All'arrivo di due frati domeni- cani nel XIII secolo, iniziò la costruzione delle cappelle deco- rate e del chiostro, che sosti- tuirono la più piccola Santa Maria delle Vigne. Situata all'e- poca alla periferia di Firenze, la farmacia del monastero divenne una calamita per coloro che in zona cercavano cure e modi di evitare la peste nera. Con strumenti spirituali e salutari erbe a loro disposizione, i monaci cercarono disperata- mente di trovare modi per lenire la sofferenza intorno a loro. I balsami, le tinture e i disinfettan- ti ottenuti dalle loro piante furono sviluppati come pro- tezione nella convinzione che respirare gli "odori" della peste fosse un modo sicuro per ammalarsi. I monaci, come doc- umentato nei loro libri di ricette oggi conservati in loco, invita- vano a tenere le stanze aerate e strofinare panni saturi di pun- gente profumo di erbe sulla bocca. Non era efficace contro la mostruosa piaga; tuttavia, era l'inizio di prodotti ancora disponibili oggi come il distillato di Acqua di Rose, che una volta si credeva allontanasse le "arie" della peste. Secondo l'attuale Direttore Commerciale della Farmacia, Gianluca Foa, l'Acqua di Rose è uno dei loro prodotti più richiesti come profumo e tonico per la pelle. E si può ancora trovare quello che forse è il primo "pro- fumo designer" al mondo: Acqua della Regina. Creato per Caterina Medici nel 1533, il profumo di bergamotto e di agrumi fu il primo ad essere sviluppato usan- do l'alcol come base piuttosto che gli oli che potevano diventare rancidi. Forse la mistu- ra non ha allontanato la malattia, ma è più che probabile che faccia ancora girare la testa! L'Herbario, un enorme mano- scritto di tassonomia vegetale e combinazioni di cure, è un'auten- tica macchina del tempo custodi- ta nel museo sotterraneo di Santa Maria Novella. Offre uno sguar- do affascinante sui disturbi e sui rimedi dei tempi. "Avevano a che fare con tutto, dall'evitare la gravidanza, a rendere gli uomini fertili, a combattere la pazzia e l'influenza", secondo Foa. "I monaci hanno aggiornato questo libro con nuove scoperte quando alcuni esploratori come Magel- lano hanno portato in Italia nuove piante dai nuovi territori". Anche se la farmacia di Santa Maria Novella si distingue come brillante esempio di un'antica farmacia ancora in produzione, le luci della ribalta devono essere condivise con molte altre farma- cie che continuano a sfornare elisir e altre pozioni per lenire la condizione umana proprio come hanno fatto per secoli. Nascosto nelle alture boschive delle colline toscane sopra Asciano è assolutamente operati- va l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Fondata nel 1313 come monastero benedettino, i monaci di oggi continuano la tradizione della medicina natu- rale con una serie di rimedi erboristici e tonici - tutti acquistabili nel loro negozio di souvenir in loco, nonché con ordine online. In linea con l'idea che un toni- co appena preparato avrebbe fer- mato qualsiasi germe nefasto, Flora di Monteoliveto continua ad essere prodotto secondo la ricetta originale. Combinazione di 23 erbe infuse nell'alcool (per uccidere i germi, ovviamente!), si dice che il tonico rafforzi la digestione, specialmente dopo pranzo, e porti generale beneficio agli umori corporei. Anche se un'ameba con intenzioni mal- vagie non è mai morta in questo modo, è facile presumere che il paziente si sentisse molto meglio dopo una tazza o due di questa cura miracolosa! Ulteriore vantaggio per chi rende omaggio a una di queste farmacie monastiche maggiori, è che molte conservano affascinan- ti collezioni di albarelli, i vasi di farmacopea in ceramica ricca- mente decorati che sembrano opere d'arte. L'ampio museo di Santa Maria Novella comprende anche un'impressionante collezione di apparecchi di distil- lazione, mortai e pestelli e altre attrezzature utilizzate alle origini della produzione. Tuttavia, non è necessario cercare un monastero più grande per avere un incontro personale con la moltitudine di prodotti creati al loro interno. Sparsi in tutto il paesaggio italiano dalla punta allo stivale ci sono centi- naia di antiche comunità spiritu- ali ancora impegnate nel cercare di fare il lavoro di Dio e curare le sue greggi. Guadagnare un po' di sostentamento attraverso le loro cure, i saponi, i profumi e i liquori a base vegetale è altret- tanto utile. Non si può fare a meno di pensare che un po' di questi tonici, presi nella tranquil- lità di un monastero sereno, potrebbero fare molto per guarire la metà dei nostri mali moderni. È interessante notare che l'arte antica della farmacia prati- cata dai monaci è stata accompa- gnata da pratiche e professionisti apparentemente non collegati. Gli artisti medievali di Firenze erano membri delle stesse corpo- razioni che sostenevano gli speziali. Entrambi dipendevano da una conoscenza approfondita del riuscito mix e della combi- nazione degli elementi naturali - un'abilità decisiva per le loro vocazioni. Probabilmente anche la condivisione della conoscenza è continuata senza che sia stata documentata. Ogni monastero, chiostro e cappella che ospitava una farmacia da speziale era il luogo adatto per essere decorato con affreschi e capolavori dipin- ti. Non è difficile immaginare il pittore rinascimentale Mariotto di Nardo fare una pausa per ass- aporare un calice di Acqua di Santa Maria Novella, originaria- mente nota come acqua anti-iste- ria, dopo aver dato gli ultimi ritocchi a un affresco! Monaci e medicinali: i primi farmacisti italiani Curarsi con la natura: questo doveva essere il mantra dei monaci medievali creatori di molte ricette naturali e medicinali LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Il monastero di Santa Maria Novella è uno degli esempi più famosi in Italia della continuità produttiva delle antiche ricette degli erbari medievali