L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-28-2018

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1000910

Contents of this Issue

Navigation

Page 35 of 39

GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2018 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO A rroccata nel suo nome breve e compatto, stretta nella forza aspra delle sue sillabe, Triora evoca fortezze inespu- gnabili, castelli e feritoie, diritti feu- dali in un luogo serrato tra gole, quasi l'immagine semplificata di una fantasia gotica. I nomi contengono una loro misteriosa essenza, un'individua- lità che li rende unici. L'etimologia di Triora accosta il nome alla topografia: "Tria Ora" sembra riferirsi al confluire delle tre valli formate dai torrenti Gerbone, Capriolo e Argentina, ma un'accreditata tradizione la identifica con le tre immonde boc- che di Cerbero, il terribile doga- niere di cui parla Virgilio, messo a guardia di quella Repubblica Ligure le cui sorti Triora seguì fino all'epoca napoleonica. Il numero Tre, evocatore di perfe- zione e Trinità, qui sembra mostrare una sua speciale ambi- guità, una sorta di segreta diffe- renziazione che, nel lampo di una metamorfosi infernale, ne amplifi- ca ed accresce il mistero. Fuori dallo spazio astratto dell'immaginazione, Triora è oggi un borgo fuori dal tempo, carico di storia, espresso in una sua stra- na verticalità, che si preannuncia già in basso nella valle dove gli strati rocciosi scavati dal corso del torrente Argentina risultano verti- calmente compressi da immani forze geologiche. Culmine di questa tensione il Camposanto "alto sullo sprone del monte" come lo descrive lo scrit- tore Bacchelli, "simile a un forti- lizio destinato all'ultima difesa". FRANCESCA GRAZIANO declivio, si serrano, quasi a soste- nersi a vicenda, l'una contro l'al- tra in un intrico di caruggi. Un che di tragico, rovinoso e possente nel contempo si respira in questa fortezza montana e non possono non venire in mente i disastri di un passato non troppo lontano, di quando il paese, nel 1944, fu oggetto di rappresaglia durante la ritirata tedesca. Ne porta ancora i segni Casa Stella, dove Tommaso Reggio, l'arcive- scovo di Genova proclamato Beato, venne a morire il 22 novembre 1901 senza poter bene- di San Giovanni, i maghi-custodi sugli stipiti del portale, gli stemmi gentilizi delle case importanti. Il borgo conobbe l'animazione di una cittadina ricca, di grande importanza strategica nel control- lo della Via del Sale. Nella chiusa fortezza medieva- le dell'importante Podesteria genovese restano i ruderi del Castello di Oberto di Ventimiglia. Poderose volte annerite, nel carat- teristico quartiere della Samburghea, sostengono case che si sviluppano su diversi piani, costruite come sono su un forte dire la monumentale statua del Redentore posta sui 2200 metri del monte Saccarello. Terra di santi e di diavoli a Triora la magica, si rivolge oggi la curiosità dei visitatori. Il Museo etnografico conserva la memoria storica di un impor- tante processo per stregoneria celebrato (erano gli anni 1587- 89), ai danni di povere donne del luogo incolpate di commerci col diavolo. Un episodio oscuro, che la superstizione popolare, il clima intollerante della Controriforma e la mente eccitata di un commissa- rio contribuirono a rendere tragi- co. Ma come attira e prende que- sta storia della magia! Sarà, il suo fascino, connesso a qualcosa che attiene a mondi sco- nosciuti e terrifici, per quel tanto di oscuro e inconfessabile si nasconde nei meandri della psi- che? Galoppa l'immaginazione dietro un passato di clamori e furori, visioni di orge, sabba, ossessi, incontri col diavolo, esor- cismi, ordalie, supplizi, roghi, repressioni. O fu solo il contropo- tere degli umili "l'affermazione della presenza", come la chiama l'antropologo De Martino, a pro- vocare le ire di coloro che detene- vano il potere? Le condotte umane centrate sulla magia sono presenti in tutte le culture, tentare di capirle ed esplorarle significa porsi a un crocevia privilegiato, dove convergono motivazioni, meccanismi di difesa, desideri oscuri e profondi, frustrazioni, suggestioni, simboli, illusioni. L'enigmatico borgo ligure sembra riproporre ancora, nella sua solitaria, austera bellezza, l'al- terno oscillare di contraddizioni antiche e interrogativi sulla com- plessa natura dell'uomo. Liguria magica: nel piccolo borgo di Triora dove nel '500 si tenne la più grossa caccia alle streghe d'Italia Borgo di pietra tagliata rude- mente, Triora esibisce la sua pro- cessione di case-torri, essenziali come il materiale di cui sono fatte, da cui rifugge ogni decora- zione. Unici gioielli, austeri e raf- finati nel contempo, i portali di ardesia recano incisi il trigramma, motivi di ispirazione religiosa e pagana. La Chiesa dell'Assunta conser- va nell'interno il "Battesimo di Cristo" di Taddeo Di Bartolo, il più antico quadro del Ponente ligure datato 1397; sembrano rin- corrersi l'architrave dell'Oratorio In Liguria, a poche decine di chilometri da Imperia, si trova il piccolo borgo medievale di Triora Nel 1587 a Triora, oggi abitata da 400 persone, si tenne la più grossa caccia alle streghe che l'Italia ricordi

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-6-28-2018