L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-212-2018

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www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 12 LUGLIO 2018 L a Città Eterna è una destinazione di fama mondiale per buoni motivi. Piena di monumenti storici (ciao, Colosseo), splendide piaz- ze, opere d'arte inestimabili e oltre 900 chiese, ci vorrebbero un paio di vite per visitarla tutta. Tutto merita certamente di essere visto, ma a volte il sentiero battu- to può, beh, rivelarsi una delusio- ne per il turista. È ora di cambia- re marcia e diventare un vagabondo curioso - cosa facile a Roma! Girovagare tra i vari e i colo- rati quartieri di Roma può porta- re a scoperte indicibili, spesso trascurate dai visitatori, e talvolta anche dalla gente del posto. Oggi, Roma è suddivisa in 22 diversi quartieri conosciuti come Rioni. Alcuni sono più famosi di altri ospitando luoghi simbolo, come il rione Monti, sede del Palatino e del Circo Massimo. Roma non si è sempre vantata di avere 22 quartieri, comunque. Vedendo la necessità di un'orga- nizzazione all'interno della città in espansione, l'imperatore Augusto decretò nel primo seco- lo d.C. che Roma sarebbe stata divisa in 14 regioni, ognuna delle quali avrebbe possibilmente avuto un numero uguale di citta- dini. I confini di Augusto si man- tennero abbastanza stabili nel XII secolo; tuttavia, il numero dei rioni e i confini hanno visto un flusso e riflusso di cambiamenti verso la fine del 1500. Con la città praticamente in rovina sia politicamente che este- ticamente, Papa Sisto V fu eletto nel 1585 dopo Gregorio XIII. Visto come un uomo tenace che aveva i mezzi per rimettere in piedi la città, Sisto non ha deluso anche se il suo regno è durato solo cinque anni. Parte della sua iniziativa fu di riportare fisica- mente Roma alla sua precedente magnificenza, e ciò includeva la necessità di ristabilire i 14 quar- tieri originari. Niente dura per sempre però, e negli anni seguen- ti, sono stati aggiunti nuovi quar- tieri e i confini sono stati nuova- mente spostati. Nel 1921, Roma raggiunse l'attuale numero di 22 rioni. Tuttavia, i 14 originali erano, e sono tuttora, riconosciuti come "i rioni storici di Roma" e i nomi autentici rimangono in uso. I primi anni Venti portarono anche una nuova attenzione ai quartieri di Roma. Un architetto di nome Pietro Lombardi venne incaricato di costruire una fonta- nella per il rione Testaccio. Ma non la solita fontanella, badate bene! La sua sfida era progettare e costruire qualcosa che rispec- chiasse la storia del quartiere, oltre ad essere un ammirevole pezzo forte per una piazza. Dal 140 al 260 d.C. circa, il rione conosciuto come Testaccio, era un importante porto di conse- gna per l'olio d'oliva e altri beni scaricati dalle navi che navigava- no sul fiume Tevere. Le anfore di argilla usate a quel tempo alla fine diventavano rancide e dove- vano essere gettate via... letteral- mente. Con il passare dei decen- ni, le anfore rotte crebbero in quello che è ancora conosciuto come Monte Testaccio - una "montagna" costituita da pezzi appositamente organizzati di circa 53 milioni di anfore fatte a pezzi. Tenendo conto di ciò, Lombardi ha progettato una fon- tana di travertino sapientemente costruita come una torre di anfo- re con acqua che si riversa nelle parti inferiori dove i nasoni (boc- che da cui bere) attendono il pas- sante assetato. Gli amministratori presero atto della creatività di Lombardi e lo dichiararono vincitore di un concorso che prevedeva la pro- gettazione e la costruzione di un'elaborata fontanella per i rimanenti 21 quartieri di Roma. Come con la sua Fonte delle Anfore al Testaccio, i disegni delle fontane dovevano rappre- sentare in qualche modo ciò che rendeva unico il quartiere. La costruzione delle fontanel- le iniziò ma, per ragioni scono- sciute, Lombardi ne completò solo otto tra il 1926 e il 1929. Funzionando ancora e offrendo un sorso rinfrescante ai viandanti che vanno a piedi, le fontane di Lombardi potrebbero essere con- siderate briciole rispetto alle megastar come la Fontana di Trevi o la Fontana della Barcac- cia in Piazza di Spagna. Tuttavia, per coloro che sostano abbastan- za a lungo per ammirare le sue opere, la ricompensa è un sorriso garantito sul modo intelligente con cui ha realizzato le otto fon- tanelle. Diamo un'occhiata. Rione I - Monti Uno dei più antichi rioni, Monti comprendeva in origine tre dei "sette colli di Roma", infatti il nome Monti significa montagne. Un'immagine piutto- sto alla moda definisce oggi un quartiere che molti anni fa è stato una suburra: un bassofondo pieno di ladri e prostitute. Il logo di Monti consiste in tre semplici immagini di tumuli arrotondati per rappresentare le colline - Esquilino, Viminale e Celio - che si trovano all'interno dei suoi confini. La Fontana dei Monti di Lombardi riflette lo stemma, con un trio di tumuli coperti di stelle che sostengono un tumulo più grande al centro. Piccole piscine riposano in basso, raccogliendo l'acqua per uso locale. La fonta- nella è praticamente un segreto, anche per i residenti, in quanto si trova in una strada tranquilla nel cuore di Monti. Rione IV - Campo Marzio Questo rione porta il titolo di "Campo di Marte", nomigliolo risalente alla sua designazione come zona di addestramento militare fino al quarto secolo d.C. Perché, allora, la fontana di Lombardi, la Fontanella delle Arti, non sfoggia una sfacciata immagine del dio bellico di Marte che combatte contro un centauro fino alla morte? Trovia- mo invece una fontana strava- gante decorata con maschere tea- trali, sgabelli di artisti e secchiello con pennelli come caratteristica principale. L'artista si è concentrato sulla scena più contemporanea trovata lungo l'arteria principale del quartiere, Via Margutta: le arti. Campo Marzio subì una trasfor- mazione nel Medioevo e divenne l'epicentro romano per artisti e attori. Negozi d'arte e teatri ancora si allineano sulla vivace via Margutta e intrattengono il costante flusso di visitatori gior- nalieri. Il fatto che Piazza di Spa- gna e Piazza del Popolo si trovi- no entro i confini di Campo Marzio aggiunge certamente appeal a questa zona, così come il numero di ammiratori per la caratteristica fontana di Lombar- di. In una seconda puntata, visi- teremo le restanti sei fontanelle di Lombardi. La Fontana delle Arti, nelle centralissima Via Margutta La Fontana delle Anfore si trova nel quartiere Romano del Testaccio La facciata Barocca della Chiesa di Santa Maria, in Campo Marzio Rioni e Fontanelle, i quartieri storici di Roma e le loro ingegnose fontane. Prima Parte GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO

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