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GIOVEDÌ 12 LUGLIO 2018 www.italoamericano.org 31 La rivelazione del Ciliegiolo una guida completa a 1.368 varietà vinicole, 2012). Naturalmente, come è tipico dei circoli enologici italiani, quando si discute abbastanza a lungo di argomenti del genere, i contrari saranno felici di offrire una contro-opinione. Nel suo elenco sul Ciliegiolo, l'enciclope- dia online gratuita conosciuta come Wikipedia riassume piutto- sto bene il caso, sottolineando che "... l'esatta natura della relazione genetica (ma non la presenza di uno stretto rapporto) tra Ciliegiolo e Sangiovese rimane dibattuta". Una buona ragione per lasciare. Il Ciliegiolo è noto per la sua fine colorazione rossa, per i pro- fumi fruttati e raffinati e l'odore di piccoli frutti di bosco, special- mente le ciliegie. In generale, i suoi vini sono un po' bassi di aci- dità, forse uno dei motivi per cui il Ciliegiolo ben si abbina al San- giovese, noto per i vini con acidità vibrante. Forse non così sorpren- dentemente, considerando il rap- porto genitore-progenie con il Sangiovese, una parte di ciò che tendiamo a apprezzare del Cilie- giolo è simile a ciò che apprez- ziamo nel Sangiovese. La carta vincente del Cilie- giolo, tuttavia, è la sua purezza di aroma e sapore, la pietra angolare su cui poggia il notevole poten- ziale della varietà. Una serie di an- nate toscane particolarmente buone, che esprimono quella pu- rezza, non hanno fatto male al Ci- liegiolo, in un momento in cui l'in- Mi aspetto che la promozione di Ciliegiolo continui sul mercato. E anche se la disponibilità sembra essere in costante aumento, non vedo l'ora di vedere più vini va- rietali Ciliegiolo diventare più fa- cilmente recuperabili negli Stati Uniti. Tenendo questo a mente, dove normalmente non faccio ri- ferimento a vini che non sono at- tualmente disponibili per i consu- matori statunitensi, di seguito darò nota di uno dei produttori consi- gliati. Potete provare il Ciliegiolo nei vini di oltre 50+ DOC / IGP per i quali è autorizzato quale compo- nente maggioritario. Ma, per ca- C on una presenza lunga ma poco appa- riscente in Toscana, il Ciliegiolo sta som- messamente diven- tando una delle varietà di uva da vino più promettenti d'Italia. Pas- sando da un profilo piuttosto basso quale partner desiderabile per i mix, il Ciliegiolo sta guada- gnando risalto per il suo poten- ziale nel produrre vini varietali unici. La rivelazione del Cilie- giolo è abbastanza rintracciabile nella letteratura vinicola italiana. Un rispettato testo enologico, pub- blicato intorno al 1980 e incen- trato esclusivamente sui vini ita- liani, non elenca nemmeno il Ciliegiolo nel suo indice. Altri im- portanti volumi pubblicati nei primi anni 2000 segnalano che il Ciliegiolo è un partner marginale dei vini a base di Sangiovese, che apporta morbidezza, un po' di co- lore e rotondità alla miscela. Testi accademici di enologia pubblicati più recentemente (circa 2013) menzionano che, sebbene ancora difficili da trovare, la va- rietà di vini Ciliegiolo si stanno facendo strada sul mercato. Con più produttori disposti a sperimen- tare il Ciliegiolo come attore so- lista, sembra un buon momento per quest'uva italiana autoctona. Il Ciliegiolo, che significa "pic- cola ciliegia" in italiano, sembra una denominazione assolutamente adatta, poiché la varietà è nota per il suo notevole profumo (lo indo- vinate) di ciliegie. Coltivato prin- cipalmente in Toscana, il Cilie- giolo è particolarmente apprezzato nella Maremma toscana e nelle colline pisane. Il Ciliegiolo si trova anche a Lucca, nelle zone dell'entroterra centrale della To- scana, e in altre regioni vinicole italiane, con Puglia, Umbria e Li- guria che vengono in mente. L'identità sbagliata non è così rara nel mondo delle viti italiane. E il Ciliegiolo non fa eccezione. Senza intraprendere una discus- sione fuori dal campo di azione di un articolo di 800 parole, basti dire che l'analisi del DNA ha con- tribuito ad eliminare alcuni degli "errori" d'identità del Ciliegiolo. In breve, il Ciliegiolo non è sino- nimo di Aglianicone come è stato riportato da un gruppo di ricerca nei primi anni 2000 (risultato di un'errata etichettatura della vite). Nè il Ciliegiolo è uguale al San- giovese, come alcuni hanno pen- sato (anche se la confusione è comprensibile in quanto i due vi- tigni hanno un aspetto simile, hanno certe caratteristiche di pro- filo simili e sono spesso piantati in prossimità l'uno dell'altro): tra poco, lo stesso ricercatore scoprirà una relazione genitore-progenie tra il Ciliegiolo e il Sangiovese (Jancis Robinson, Wine Grapes: teresse per la purezza sta diven- tando più importante e significa- tiva nel mercato del vino. Guardando al futuro, una pro- spettiva positiva per il Ciliegiolo comprende la gestione del rischio rappresentato dalla sua tendenza verso i vini a bassa acidità, cioè il potenziale successo del Ciliegiolo di produrre vino varietale dipende, almeno in parte, dal bilanciamento di tutti i fattori che contribuiscono a garantire che l'acidità sia a livelli abbastanza alti da mantenere il vino fresco e vibrante. Sembra in- tuitivo che i vini varietali di Ci- liegiolo siano destinati a essere be- vuti presto. pire veramente cosa sia il Cilie- giolo, vi incoraggio a cercare gli imbottigliamenti varietali. Produt- tori consigliati includono Bisson, Fibbiano, Mocali, Sassontondo, Sator (recentemente assaggiato, attualmente alla ricerca di un im- portatore). Note di degustazione Sator Ciliegiolo IGT Toscana Profumi intensi e sapori di frutta, ciliegia e fragola, i vini svi- luppano una piacevole e raffinata sensazione al palato. Soddisfacen- temente asciutto con una deliziosa acidità nella dissolvenza. Invec- chiato per 6-8 mesi, metà in ce- mento, metà in rovere. VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE L'Italo-Americano IN ITALIANO | Gianni Moscardini, proprietario della Cantina Sator, è un orgoglioso viticoltore. Photo Elisa Bosco @elisabosco.com Moscardini al lavoro nelle sue vigne. Photo Elisa Bosco @elisabosco.com
