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L'Italo-Americano PAGINA��� 4 GIOVED����� 20��� DICEMBRE��� 2012 Sotto l���albero meno regali ma la crisi non toglie agli italiani il piacere della festa in famiglia attorno alla tavola imbandita BARBARA���MINAFRA Con la crisi gli italiani spenderanno per il Natale il 3,7% in meno. Sotto l���albero ci saranno forse meno regali ma non mancheranno le classiche prelibatezze del periodo sulle tavole imbandite per le feste in famiglia. Al men�� tradizionale non si rinuncia e per i prodotti tipici del periodo, dagli spumanti ai pandori ai panettoni, gli affari letteralmente lieviteranno. L���alimentare �� l���unico settore che cresce tra i consumi del 2012 a confer- migliore tra scaffali e corsie, dall���altro lato qualche tendenza alla speculazione c����� (o compensazione del calo generalizzato dei consumi che dir si voglia): i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati a novembre del 2,4%. Per questo il 62% dei clienti confronta con maggiore attenzione del passato i prezzi e oltre il 51% va a caccia dei prodotti che costano meno. Se negli Stati Uniti le vendite di Natale sono iniziate lo scorso 23 novembre con quello che �� stato poi definito un "black Fri- Unico settore in crescita l���alimentare e i prodotti tipici del Natale ma del fatto che gli italiani, nonostante il periodo difficile, non si vogliono privare almeno delle ricette di fine anno. Se fare la spesa �� diventata per molti un���impresa quotidiana, tanto che il 56% degli acquirenti si impegna ad ogni spesa a scovare l���offerta del giorno, il compri tre e paghi due o lo sconto day", che ha fatto segnare un calo delle vendite dell'1,8%, le stime per le spese natalizie non sono particolarmente positive neanche in Italia. I regali in particolare subiranno un taglio record dell'8,6% e se va sottolineato che ai bambini in Italia �� mediamente destinato il 39% della spesa per regali, il 62% degli italiani comprer�� regali meno costosi rispetto allo scorso anno, anche per effetto della riduzione del reddito procapite che spinge ad una maggiore pianificazione d���acquisto basata sulla convenienza dei prodotti e dei punti vendita. Secondo le stime, le famiglie spenderanno 551 euro dei quali 197 euro in cibo e bevande per pranzi o cene natalizie, 90 euro per i divertimenti e 264 euro per i regali: complessivamente l���8,6% in meno rispetto al 2011. I dati in discesa, per essere compresi, vanno misurati sull���anno 2011, gi�� definito dalle associazioni dei consumatori e da quelle dei commercianti, ���il peggior Natale degli ultimi dieci anni���. Acquisti a picco gi�� allora: 166 euro di spese festive a testa, 48 in meno dell���anno precedente. Un crollo pi�� marcato nei settori dell���abbigliamento (18%) e degli arredi per la casa e degli elettrodomestici (-24%). In calo profumi (-7%), giocattoli (3%) e alimentari (-1%). Chi comunque acquista, secondo le analisi di mercato, tendenzialmente sceglie prodotti Made in Italy evidenziando un atteggiamento "patriottico" di molto superiore a quello degli altri Le famiglie italiane spenderanno l���8,6% in meno per i regali Paesi europei, dove in media solo il 59% dei cittadini (anzich�� il nostro 75%)���metter�� sotto l'albero prodotti del proprio Paese. Secondo Coldiretti (che con un milione e mezzo di associati �� la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo),���sono 23 i milioni di italiani che per acquistare i regali, quest���anno frequentano i mercatini di Natale, unica forma commerciale in crescita. E anche in questo caso si conferma la tendenza nazionali- sta: ad essere pi�� gettonati per il 34% degli italiani sono i prodotti tipici dell���enogastronomia (anche perch�� le difficolt�� economiche spingono verso acquisti utili per s�� e la propria famiglia). Altro effetto della crisi? Un taglio del 27% per il tradizionale albero di Natale con pi�� di due italiani su tre (67%) costretti a recuperare dalla cantina il vecchio albero sintetico e solo 5 milioni di abeti veri addobbati (meno 16%) nelle case o nei giardini. Gran gal�� del gusto italiano a New York: da non trascurare il mercato Usa ALESSANDRO���BERNI Il top dell���eno-gastronomia italiana si �� riunito per un giorno insieme nella grande mela. �� successo al Pierre Hotel, a due passi dal Central Park, di New York. Organizzato per la prima volta nel 1984, il Gala Italia si conferma punto di riferimento per l���incontro tra le varie professioni che si occupano di far finire vini e prodotti italiani nelle tavole dei ristoranti americani. Produttori, importatori, distributori, procacciatori di affari, promoter e semplici amanti del gusto si sono riuniti per una Special Edition organizzata dall���Italian Wine & Food Institute con il patrocinio dell���Ambasciatore italiano di Washington. L���appuntamento �� stato anche occasione di dialogo fra i vari professionisti del settore sulle continue fluttuazioni dei mercati, alla ricerca della strada giusta per superare e imporsi sulla crisi internazionale. Voci di corridoio dicono che sarebbe sbagliato lasciarsi tentare dalle sirene asiatiche e tras- Gran Gal�� enogastronomico a New York curare il mercato americano. ����� un errore scegliere fra Asia e Stati Uniti, quello che conta �� essere ovunque���. Ci dice il giovane Tancredi Biondi Santi. Come lui, i vari partecipanti presenti, si dicono convinti che ancora gli Stati Uniti d���America rimangono lo spazio geografico pi�� prestigioso a livello di affari e personale. Dalle cantine pi�� affermate a quelle in fase di affermazione ecco la lista delle poco pi�� di trenta cantine che hanno partecipato al Gala Italia: A.A. Conca d'Oro, Abraxas, Antinori, Arcanum, Barone Fini, Blasi, Casa di Grazia, Castello della Sala, Castello di Gabbiano, Cavit, Colutta, Feudi di San Gregorio, Feudo Principi di Butera, Ferrari, Folonari, Franco Biondi Santi-Il Greppo, Jacopo Biondi Santi, Monte di Grazia, Pasqua, Planeta, Principi di Sicilia, Rocca dei Montemassi, Rocca delle Macie, Santa Cecilia, Sella e Mosca, Tenuta Carretta, Tenuta Castelbuono, Tenuta Torcicoda, Villa a Sesta, Villa Pozzi and Zonin. A queste si sono aggiunti altri solidissimi brand italiani come Rocchetta, Lavazza, Monini, Verrini Munari e Pondini. Ospiti graditi sono stati anche i ristoranti Macelleria, Serafina, Le Cirque e SD26. Insomma non crisi, ma le parole d���ordine sembrano essere qualit��, gusto e stile. Qualit�� che il nostro made in Italy conferma ancora conoscere bene e promuovere nel mondo.