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GIOVEDÌ 26 LUGLIO 2018 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'ondata di caldo di fine luglio ha reso felici gli amanti del sole, del mare e della sabbia con temperature, que- st'anno, fino a 27 gradi e una brezza leggera che accarezza la terra e rinfresca le serate. E anche per chi trova il calore poco piace- vole, quest'estate non è stata poi così male: alla fine, c'è sempre il gelato. L'associazione tra il Bel Paese e la sua creazione più colorata e rinfrescante è automatica per tutti noi, perché il gelato è il simbolo per eccellenza dell'estate italiana: nulla la racconta meglio di un cono, compagno perfetto di una passeggiata serale. Uscire per un gelato è d'obbligo durante i mesi più caldi e spesso prende il posto dell'onnipresente "ci facciamo una pizza stasera?" tipico dei periodi più freddi dell'anno; infat- ti, il gelato in Italia non è solo il più fresco dei dolci, ma è anche un ottimo modo per socializzare. E diciamocelo, noi italiani amiamo il gelato: consumiamo mediamente più di 100 porzioni pro capite ogni anno, il che ci rende i maggiori consumatori in Europa. Siamo anche i maggiori produttori del continente, con circa 594 milioni di litri nel 2016 - il 19% dell'intera produzione dell'UE - contro i 511 milioni della Germania, seconda classifi- cata. Soprattutto, Germania, Francia e Belgio esportano più gelati di noi: semplicemente, lo amiamo così tanto che lo mangia- mo tutto. Dati semplici, ma sufficienti a dimostrare quanto sia importante il business del gelato per la nostra economia nazionale: nel Paese contiamo più di 19.000 gelaterie, con numeri in crescita esponen- ziale ogni anno. Nel piccolo vil- laggio della riviera italiana dove vivo ci sono 5 gelaterie a 50 metri dal mio appartamento, tutte a conduzione familiare, tutte che producono un gelato fresco e autentico, tutte incredibilmente indaffarate. Il business del gelato non conosce davvero recessione, se è vero - e lo è - che rappresen- ta guadagni annuali pari a quasi 2 miliardi di dollari e impiega 69.000 persone in tutto il Paese. Alla gelateria Peccati di Gola, quella che preferisco qui a Pietra Ligure, sulla Riviera Ligure di Ponente, a volte ci sono code che si allungano dietro l'angolo e tutti se ne vanno con un sorriso. Si potrebbe davvero considerare i suoi standard come quelli di ogni buona gelateria del Paese: una piccola, solida azienda a condu- zione familiare, che basa la sua popolarità sulla qualità più che sulla quantità, con un occhio alla creazione di nuovi, eccentrici, gusti o a valutare quelli meno comuni: "prendi la liquirizia" mi dice il proprietario. "Non la fac- cio spesso, ma quando lo faccio, va via veloce come un lampo". Anche le variazioni eleganti sui classici sono ben accolte dai clienti: "Mi piace il loro gusto al cioccolato fondente, perché non è così zuccherino come il normale gelato al cioccolato. È in qualche modo rinfrescante, soprattutto ora in estate", dice Erica, un'inse- gnante torinese in Riviera per far visita agli amici. Qui, gli ingredienti sono di provenienza locale e i gusti cam- biano da un giorno all'altro, a seconda della frutta fresca dispo- nibile: e dovrebbe essere sempre così, tenetelo sempre a mente. Dieci-dodici gusti sono più che sufficienti quando tutti gli ingre- dienti sono naturali e il prodotto finale è fatto seguendo metodi rigorosi. In altre parole, quando vedete una gelateria con file e file di sapori, è possibile che almeno alcuni di essi siano stati realizzati con surrogati e paste. Ciò non significa che dovreste astenervi dal provare sapori parti- colari, però, tenete a mente che non tutti saranno uguali: non aspettatevi che il gelato alla gomma da masticare sia naturale, ma certamente provate le idee più rare ma autentiche, come il gelato alla manna, realizzato con una resina zuccherina prodotta da particolari alberi della famiglia dei Fraxinus, solitamente raccolta in Sicilia: è dolce, delicata e aro- matica allo stesso tempo ed è stata una piacevole scoperta. "Qui creiamo un sapore alla crema e zenzero, lo chiamiamo crema antica e alla gente piace molto. È uno dei nostri best sel- ler", mi dicono le persone della gelateria Peccati di Gola: come potete vedere, ci sono molte scel- te gustose per gli amanti del gela- to, anche senza usare intrugli artificiali. L'Italia, regina del gelato. Ma perché? Bene, perché la storia di come è nato è stata scritta qui. Alcuni credono che sia stato Marco Polo a portare in Italia il gelato dalla Cina, ma gli storici moderni non sostengono più que- sta teoria. In effetti, l'abitudine di mescolare frutta e additivi dolci come il miele con ghiaccio tritato o neve, era comune in Cina e in Persia, ma è molto probabile che altre aree del mondo in cui neve e ghiaccio erano facilmente acces- sibili avessero sviluppato la stes- sa consuetudine. Gli imperatori romani, ad esempio, avevano un debole per il ghiaccio tritato e il miele, reso più duro dall'aggiunta di sale di roccia, e si pensa che gli Arabi abbiano creato lo sharbat, una miscela di ghiaccio e succhi di frutta, popolare in Sicilia durante il loro dominio dell'isola. Entrambe le cose sono arrivate ben prima dei tempi di Marco Polo. E a proposito, lo avete capi- to, il nostro (e ovviamente vostro) sorbetto viene dallo sharbat arabo e così anche la granita. Quindi, non possiamo proprio dire che i primi dessert ghiacciati siano stati inventati in Italia, ma il gelato, il gelato cremoso e al latte: questa è un'altra storia. Sono stati i cuochi italiani duran- te il Rinascimento a trasformare le prelibatezze ghiacciate, realiz- zate con ghiaccio, zucchero e aromi naturali in una moda euro- pea. Ed è stata un'italiana, Cateri- na de Medici, che ne ha sostenuto la diffusione, portando i suoi chef nella corte reale francese, dove il primo gelato è diventato un dolce molto in voga. Ci vollero un altro paio di secoli prima che il latte venisse aggiunto al mix, creando finalmente il nostro gelato moderno, che apparve per la prima volta in un ricettario nel XVIII secolo. Vi chiedete chi ha avuto l'idea di aggiungere un goc- cio di latte al ghiaccio? I Napole- tani. Il gelato è il vero re dell'estate italiana. È delizioso, è un piacere che ci si concede, è rinfrescante. Supporta un settore che va forte nonostante la recessione ed è, senza dubbio, uno dei prodotti italiani tradizionali più apprezza- ti. Ciò che potreste non sapere, tuttavia, è che il gelato può anche far bene: i gusti a base di latte hanno carboidrati, proteine, cal- cio e vitamine, mentre quelli a base di frutta sono più leggeri in calorie e sono ricchi di vitamine e antiossidanti. Poichè è ricco di acqua, è un buon modo per man- tenersi idratati durante la stagione calda e può essere consumato come sostituto del pasto, soprat- tutto se si opta per i gusti alla frutta. C'è di più: secondo Alessio Penzo, vicepresidente della Inter- national Society of Psychology, il gelato ricarica l'umore, può aiuta- re a ridurre lo stress e persino a far dormire meglio, perché con- tiene L-triptofano, che rilassa il nostro sistema nervoso. Nessuna meraviglia che le sue vendite continuino a crescere, non solo in estate: il gelato non può nascondere il segreto della felicità eterna, ma sicuramente aiuta a farci sorridere. L'estate più fresca: perché il gelato italiano non risente di un'economia più lenta Noi Italiani amiamo il gelato: ne consumiamo mediamente più di 100 porzioni pro capite ogni anno NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ