L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-26-2018

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GIOVEDÌ 26 LUGLIO 2018 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Svolta epocale per il Milan: riconquistata l'Europa League la solidità economica e le prospettive pluriennali D opo tante incertezze e molti timori, può dav- vero essere cambiata la storia (recente) del Milan. Uno spartiacque che già molti supporter rossoneri paragonano alla famosa nebbia di Belgrado del 9 novembre 1988. La sfida con la Stella Rossa venne sospesa al 57' (con il Milan in 10 e sotto di un gol, dopo l'1-1 di S. Siro). Il giorno dopo, il replay finì 1-1 e ai rigori la spuntarono i Rossoneri che, da lì, cavalcheran- no sino al trionfo contro la Steaua Bucarest nella finale di Barcellona. Dalle nebbie di Belgrado nacque il mito del Milan di Sacchi e, forse, dalle aule del Tas di Losanna, potrà nascere il Milan del Fondo Elliott. Solo qualche settimana fa ci si interrogava su come il Milan - una delle più blasonate squadre del mondo - fosse potuta cadere così in basso. Nelle mani di una proprietà cinese poco riconoscibi- le e in costante difficoltà ad ogni ricapitalizzazione, esposto con un debito di 300 milioni di Euro presso il Fondo Elliott ed estro- messo dalle Coppe europee 'a tavolino', proprio per le incertez- ze societarie. A complicare lo scenario, le trattative dello stesso Li, prima Il tecnico del Milan, Rino Gattuso, lo scorso anno ha rivitalizzato una squadra che sembrava in profonda crisi STEFANO CARNEVALI per cercare nuovi soci di mino- ranza, poi per cedere il Milan alle sue (pesantissime) condizioni. A riprova della sterilità anche di questa situazione, le numerose manifestazioni di interesse per la società di Via Aldo Rossi, da parte di numerosi interlocutori (i Ricketts, Commisso, Ross), inca- paci però di convincere Li. ARRIVA ELLIOTT - Poi, nel giro di pochi giorni, la schia- rita che ha il sapore della svolta. Yonghong Li fallisce nella ricapi- talizzazione e nel risarcimento del nuovo prestito avuto dal Fondo Elliott. Aa quel punto il Fondo statunitense esce allo sco- perto, con un comunicato ufficia- le in cui sancisce di aver acquisi- to il Milan per gestirlo almeno per un triennio. Svolta clamorosa, visto che era dai tempi del primo Berlusconi che il club rossonero non si trovava in mano a una pro- prietà forte, riconoscibile e inte- ressata a far crescere la società. RITORNO IN EUROPA - Il cambio di proprietà ha sortito effetti immediati anche sul deli- cato terreno della giustizia sporti- va. Il Milan si è presentato al Tas di Losanna - per discutere il ricorso contro la sentenza UEFA di esclusione dalla prossima Europa League - con una delega- zione di 11 persone, tra cui figu- ravano anche due legali del Fondo Elliott, determinati a dare risposte inequivocabili e tranquil- lizzanti circa la ritrovata stabilità della proprietà del club rossone- ro. E il Tribunale Arbitrale dello Sport si è convinto, visto che ha giudicato eccessiva la sanzione decisa dall'UEFA. Il Milan ha ancora dei proble- mi inerenti alla gestione e ai bilanci delle stagioni 2014-2017, ma i nodi principali (il debito con Fondo Elliott e la poca riconosci- bilità della proprietà cinese) sono stati fugati proprio grazie al pas- saggio di proprietà a favore del Fondo statunitense. L'esclusione dalle Coppe, quindi, è risultata essere una san- zione non proporzionata alla nuova situazione del Milan. Il Tas ha chiesto alla Uefa di rivedere la sentenza: probabile aspettarsi una multa e delle limi- tazioni alla rosa di Coppa e al mercato. NUOVE PROSPETTIVE - Quel che più conta, però, sono le nuove prospettive che si aprono d'ora in poi per il club milanese: riconquistata l'Europa e, soprat- tutto, una stabilità societaria, è ora tempo di costruire la nuova squadra. Il mercato non potrà essere faraonico - visto che saranno necessarie delle plusvalenze, pro- prio per via della situazione non ottimale legata al Fair Play Finanziario -, ma è anche vero che l'organico rossonero (salvo cessioni clamorose) non necessita di grandi innesti, per essere com- petitivo (un centravanti titolare e un'ala più un mediano che possa- no fungere da alternative ai tito- lari). La 'schiarita societaria', poi, risulterà utile anche in sede di calciomercato, sia per trattenere i giocatori più importanti, sia per convincere i potenziali acquisti. Che il peggio per il Milan sia davvero passato? Con la Juventus nel gotha del calcio, diventerà palcoscenico mondiale tutta la Serie A S embrava irrealizzabile, addirittura assurdo: solo un mese fa, pen- sare che uno dei cal- ciatori più forti del mondo potesse scegliere di giocare in Serie A era semplicemente ir- ragionevole. Invece il calcio ita- liano - ancora intento a 'leccarsi le ferite' derivanti dall'esclusione dal Mondiale e dal commissaria- mento della Lega -, è diventato il palcoscenico su cui si esibirà nien- temeno che Cristiano Ronaldo, il più celebrato tra i top player di questa era. Ronaldo ha 33 anni e la sua scelta di accasarsi alla Juventus ha un po' il sapore dell'ultimo 'contrattone' che difficilmente - alle cifre che si sono sottoscritte - avrebbe potuto ottenere nelle altre squadre di primissima fascia. Ma questo resta comun- que un colpo epocale che, oltre a consacrare il valore internaziona- le della Juventus, potrà dare una bella 'spinta' a tutto il movimen- to italiano. L'arrivo di Ronaldo riporterà prepotentemente l'attenzione dei tifosi di tutto il Mondo sulla Serie A e restituirà al nostro cal- cio una credibilità che, dagli anni '90 in poi, non ha fatto che dimi- nuire (meno soldi, svariate 'Calciopoli', fallimenti di società, mancata qualificazione a Russia 2018, enormi problemi ai massimi vertici del movimento… ). Il calcio italiano avrà un imme- diato ritorno economico (anche se non 'travolgente', consideran- do anzitutto che i diritti tv per il prossimo triennio sono stati asse- gnati prima dell'arrivo di CR7) e di immagine. Ma, soprattutto, avrà l'occasione di riaccendere la passione delle nuove generazioni di tifosi che, per la prima volta dopo anni, non avranno più la sensazione di appartenere alla 'periferia' del calcio che conta. Grazie a Cristiano Ronaldo (e alla presumibile 'corsa ai rinfor- zi' che si dovrà scatenare tra le rivali della Juve) i riflettori sulla Serie A saranno più numerosi e più intensi che mai: tutta questa attenzione potrebbe davvero rap- presentare la 'svolta' decisiva per il calcio italiano - sia in termini economici, sia di governance - per riavvicinarsi allo splendore degli anni'90. È comunque evidente come, nell'affare-Ronaldo, il guadagno più immediato e cospicuo sia per la Juventus. L'asso portoghese è costato poco rispetto alle cifre a cui siamo abituati quando si parla di giocatori di questo livello (hanno inciso la sua età e la deci- sione di lasciare Madrid), ma avrà un ingaggio molto pesante (circa trenta milioni netti): nulla che la solidità 'commerciale' bianconera, rinvigorita dall'entu- siasmo per il tesseramento del calciatore più forte al mondo, non possa assorbire. C'è poi l'impatto 'tecnico' dell'arrivo di Ronaldo: una squa- dra già fortissima si arricchisce di un terminale offensivo tremen- damente efficace e, soprattutto, abituato ai palcoscenici europei. È però a livello di immagine che la Juve ha fatto il salto di qualità più elevato. Quello che 'sta dicendo' è di essere entrata nel gotha assoluto: hanno la forza - economica e tecnica - di acqui- stare e gestire calciatori di pri- missima fascia e questo, in Italia, non accadeva da tempo. STEFANO CARNEVALI

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