Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1011578
GIOVEDÌ 26 LUGLIO 2018 www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Q uando nacque, la Vespa aveva appe- na compiuto due anni ed era già entrata nel cuore degli italiani che stavano fati- cosamente risalendo la china dalle tragedie della guerra. All'ingegnere abruzzese Cor- radino D'Ascanio la Piaggio aveva chiesto un ulteriore sforzo di creatività e il progettista non deluse l'azienda. Sulla base della Vespa realizzò il primo modello del motofurgone pensato dalla Piaggio per il trasporto merci. E ovviamente non poté che trovar- gli un nome simile: trattandosi di un veicolo da lavoro, non poteva che pensare alle laboriose api. Era il 1948 e la prima Ape non era altro che una Vespa attaccata a un rimorchio. Ben diversa dai grandi auto- carri ancora di chiara derivazione militare o dei pesanti e lenti motofurgoni, e asosoluta- mente più comoda dei tricicli a pedali che nelle città trasporta- vano la merce. «Il moto-furgoncino "Ape" - scrisse all'epoca la rivista Moto- ciclismo - è una macchina mod- ernissima, di costo e consumi assai limitati, alla portata della più modesta azienda, ma con- cepita senza false economie sec- ondo criteri molto razionali, tanto dal punto di vista fun- zionale che da quello costrutti- vo». Originariamente presentato nella cilindrata di 98 cc, la Vespa proprio nel 1948 passò a un motore di 125 cc e quello stesso motore fu scelto per la neonata APE, che del resto mutuava tutta la parte anteriore dallo scooter fratello. «Si trattava di colmare una lacuna nei mezzi di locomozione utilitaria del dopoguerra – spiegò l'ingegnere abruzzese Corradino D'Ascanio - portando sul mercato un motofurgone di piccola cilindrata, di limitato consumo e di modesto prezzo di acquisto e di manutenzione, facile alla guida, manovrabile nel più intenso traffico cittadino, e soprattutto adatto e sollecito e pronto al trasporto a domicilio della merce acquistata nei negozi». D'Ascanio, dopo aver "inven- tato" il primo elicottero e il primo scooter, ancora una volta ebbe un'intuizione brillante. L'Ape in pochissimo tempo entrò a far parte del panorama italiano, contribuendo ad accel- erare il ritmo del commercio e delle attività produttive. Dopo i primi miglioramenti, con la versione C la Piaggio regalò ai clienti il primo modello Ape con cabina chiusa e portiere, offrendo al mercato un minuscolo autocarro capace di caricare fino a 350 chili. E' il 1956 e l'Italia sta iniziando a vivere il suo boom economico. In quegli stessi anni nascerà anche l'APE calesse, regalando la sua immagine ai fotogrammi dei divi di Hollywood in villeg- giatura nelle isole del Mediterra- neo. In Versilia, a Portofino nelle isole di Capri e Ischia, la sagoma dell'Ape calesse fece rima con il cinema e la vita mondana, certifi- cando un successo commerciale di assoluto rilievo. Con lo slogan «Ape, il vei- colo che vi aiuta a guadagnare» la Piaggio sfornò nuovi modelli sempre più funzionali per un tes- suto commerciale e artigianale cucito su misura sugli standard di tante attività italiane. La crescita di queste piccole aziende andò di pari passo con la crescita dei modelli Ape. Nel 1966 debuttò così l'APE MP, la cui cabina ofriva al conducente una migliore abitabilità e un comfort paragonabile ai furgoni di tipo automobilistico. Il motore da 190cc venne installato posterior- mente su una struttura a "slitta", la trasmissione non era più a catena ma diretta sulle ruote pos- teriori con semiassi, bracci oscil- lanti in lamiera, molle in gomma ed ammortizzatori idraulici. Nel 1968, con il modello Ape MPV, sull'Ape debuttò anche il volante offerto in opzione rispetto alla guida a manubrio di tipo scooter- istico. Un anno dopo la Piaggio mise in commercio l'Apino, un veico- lo commerciale di soli 50cc di cilindrata. In pratica il primo ciclomotore trasformato in fur- gone, esentato dall'obbligo della targa (imposto ai veicoli di cilin- drata superiore). Il 1971 decretò un ulteriore salto di qualità del veicolo com- merciale Piaggio. Il modello APE CAR si pose infatti in con- correnza con gli autocarri leg- geri, con la sua cabina grande, la guida con il volante e il motore a 2 tempi da 220 cc. Bisogna attendere 11 anni per avere un nuovo modello del motofurgone Piaggio. Affidato alle mani di Giorgetto Giugiario, l'Ape TM si presenta con un design comple- tamente nuovo: le dimensioni della cabina, la guida con volante e il cruscotto di tipo automobilistico, le sospensioni indipendenti a bracci oscillanti, con tamburi freno in lega leg- gera, e le ruote da 12 pollici sono tutti elementi che accentuano le doti di comfort e abitabilità di un veicolo che avrà un successo planetario e ancora oggi viene prodotto per una clientela affezionata alle sue caratteris- tiche robuste. Il 1984 vide nascere un altro primato in casa Piaggio. Il primo Ape con motore a gasolio venne infatti dotato di un motore Diesel di 422 cc , il più piccolo Diesel a iniezione diretta del mondo. Due anni dopo, nel 1986, Ape con- quisterà invece il record di porta- ta con la versione Max che trasporta fino a 9 quintali di merce. Nel 1990 nacque l'Ape a quattro ruote, destinato a segnare un vero solco con tutta la pro- duzione antecedente, senza però mai dimenticare le origini. Nel 1994 la ditta di Pontedera diede infatti vita all'Ape Cross, rivolto ai tanti ragazzi che volevano uti- lizzare l'Apino come veicolo alternativo alle due ruote. L'Ape fatica da 70 anni Equipaggiato con un roll-bar, e con un comodo e capiente bagagliaio posto dietro la cabina l'Ape Cross veniva venduto anche con antifurto elettronico e autoradio stereo con altoparlanti. Il 2007 ha visto tornare in auge il mito dell'Ape Calessino, prodotto in soli 999 pezzi numerati mentre il 2010 vede esordire la versione "Electic Lithium", un mezzo assoluta- mente pulito, silenzioso e versa- tile, che unisce alle doti di pratic- ità, eleganza e maneggevolezza. Dieci anni dopo, nel 2017 la gamma Ape si rinnova offren- dosi al mercato con le nuove versioni Euro 4 di Ape Classic e Ape Calessino per alimentare un mito entrato nell'immaginario mondiale. Dal 1999 Ape è prodotto anche nello stabilimento indiano di Piaggio Vehicles Private Lim- ited (controllata al 100% dal Gruppo) a Baramati, nello Stato del Maharashtra. Ogni anno 200.000 veicoli escono da questi stabilimenti, alimentando un suc- cesso senza confini geografici: città, campagna, mare, mon- tagna, Europa, Asia, America e Africa. Sia che esso si chiami "biròcc"(nelle valli del Piemonte, "La lapa" (in Sicilia) oppure "'O trerròte" (in Campa- nia) l'Ape continua ad essere un fedele compagno di lavoro che ha unito prima l'Italia e poi mil- ioni di piccoli imprenditori entrando nel cuore dei loro pro- prietari. Nel 1948 l'ingegnere abruzzese Corradino D'Ascanio progettò l'Ape, motofurgone di piccola cilindrata e grande agilità Non stupitevi se l'Ape, umile veicolo da lavoro, si fa bella per le foto d'autore: è ormai un simbolo dell'allegria Italiana quanto la sua sorella maggiore, la Vespa