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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2018 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | I l talento è qualcosa che cre- sce dentro. Una predisposi- zione che coltivata sapiente- mente sboccia e fiorisce generando frutti abbondanti e succosi attorno a sè. E' però anche il risultato dell'ambiente in cui si cresce, delle possibilità avute, delle persone incontrate lungo la strada, delle lezioni di cui è stato possibile far tesoro e delle occasioni di confronto che mettendo alla prova, rimarcando le differenze, esponendo a costruttivi confronti, fanno cre- scere. Quando poi si arriva in un ambiente che offre tutto ciò di cui si ha bisogno, l'humus ideale, quel talento non può che essere accompagnato dai risultati come una pianta che finalmente, dopo un faticoso rinvaso che mette alla prova tenacia, resistenza, adatta- bilità e capacità di evoluzione, trova le condizioni bioclimatiche ottimali, adatte non solo alla sopravvivenza ma propizie ad una vivace e generosa vegetazio- ne. Le nuove generazioni di italia- ni che sbarcano con regolari voli di linea nei tanti aeroporti degli Stati Uniti hanno il vantaggio di arrivare con molti strumenti tra le mani. Non solo conoscono la lin- gua inglese ma il mondo. Hanno un'intera cassetta di attrezzi a disposizione che le grandi masse di contadini semianalfabeti che sbarcavano sui moli della mitolo- gica "Merica", spaventate e pro- vate dall'interminabile viaggio in terza classe, non potevano nem- meno sognarsi. Questo comporta un notevole risparmio di tempo. Ambientarsi è decisamente più facile anche senza il supporto che poteva offrire la vecchia colonia, la comunità di paesani, la società di mutuo soccorso e la rete socia- le e lavorativa della Little Italy. Oggi si può trovare la propria strada senza spaccarsi la schiena in qualche miniera della West Virginia, senza fare il manovale per un pugno di dollari in qualche fabbrica del Missouri, senza mas- sacrarsi con pala e piccone per tracciare una linea ferroviaria verso il grande e selvaggio West. Un italiano che arriva negli Stati Uniti oggi, però, continua a sentire quella profonda differenza con il Paese di provenienza, che si misura innanzitutto in termini di fiducia e possibilità: il grande aiuto che ancora dà la terra delle mille opportunità. Il Belpaese continua viceversa ad essere frenato dalla burocrazia, da un sistema farraginoso di osta- coli che scoraggia, che disperde capitali umani e finanziari, che non crede in te, nelle tue idee, nelle tue possibilità. Non è cioè un caso che tante persone, più o meno giovani, ce l'abbiano fatta una volta varcati i confini nazio- nali. Quando la pianta attecchisce nel terreno giusto non può che dare i frutti sospirati. Questo tuttavia significa che non bisogna solo parlare di cer- velli in fuga, di laureati italiani che partono a discapito del Paese che li ha formati per avere un posto di lavoro ben pagato, che in Italia manca più della famiglia lontana, e disegnare una brillante carriera in un tempo considere- volmente ridotto e spesso impen- sabile nelle università e nei quadri dirigenziali nazionali dove, per tante ragioni e poca meritocrazia, c'è una scarsa mobilità verticale. Occorrerebbe infatti ricono- scere che spesso sono anche gli incontri, le esperienze, persino i lavori precedenti "sbagliati" che cambiano la vita. Sono quelle arti imparate e messe da parte che tirate fuori nel contesto giusto, al momento opportuno, fanno fare quel salto di qualità che poi è la chiave di volta del successo per- sonale, sia esso un riscatto dopo un passato di fallimenti o una conquista del tutto inedita che suona più che altro come la sco- perta di capacità che nemmeno si sapeva di possedere. Tante volte cioè, bisognereb- be riconoscere che vale la stessa regola degli incontri che cambia- no la vita, del colpo di fulmine che fa incontrare in uno sguardo una coppia che poi resterà insie- me per il resto degli anni a veni- re. Ci sono contesti che sono più congeniali, che fanno brillare la nostra stella, che possono essere lontanissimi da casa nostra, dalle nostre abitudini, dalla nostra cul- tura, che si rivelano fertilissimi per le nostre potenzialità ma che Il vantaggio degli immigrati d'oggi e il talento coltivato nel posto giusto sono del tutto casuali. Non sem- pre cioè, bisognerebbe parlare di cervelli di fuga, di persone che espatriano perchè in Italia non ci sono le condizioni. Sarebbe più corretto riconoscere che molte volte tutto avviene per caso: i pianeti si allineano e tutto fila liscio a migliaia di chilometri da casa anche se magari, quando si è partiti, in valigia non c'era nem- meno l'idea di restare oltreconfi- ne. Semplicemente si creano le condizioni in cui il talento viene a galla, magari anche solo perchè è giunto a naturale maturazione come una mela che non è stata strappata prematuramente dal ramo, o perchè abbiamo osserva- to cosa fanno gli altri e capito come potremmo farlo noi, cosa manca agli altri e cosa abbiamo noi. Magari il successo arriva all'estero ma non perchè abbiamo scelto di emigrare ma solo perchè abbiamo trovato la situazione giusta lontano da casa. Insomma, un caso che ci aiuta a spiccare il volo come potrebbe essere una congiuntura astrale favorevole.