L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-3-2012

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L'Italo-Americano PAGINA  12  GIOVEDÌ  3  GENNAIO  2013 Panorama of Apricale, Imperia, Italy Una veduta dall'alto del borgo artistico di Deruta Vista del comune di Pietrapertosa Apricale, Apricale (Brigar o Avrigà in ligure) comune italiano di 625 abitanti della provincia di Imperia in Liguria. Il comune è stato recensito come uno dei borghi più belli d'Italia e insignito della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano. Il borgo medievale è situato nell'entroterra di Bordighera, nella valle del merdanzo, affluente del Nervia, a 13 km dalla costa della Riviera Ligure di Ponente. Sullo sfondo è visibile il monte Bignone (1.299 metri). Dista dal capoluogo circa 52 km. L'origine del borgo sembra risalire all'età del bronzo, grazie ai ritrovamenti di tumoli sepolcrali in località Pian del Re (nel dialetto locale Cian deu Re). Ufficialmente il borgo venne fondato intorno al X secolo dai conti provenienti da Ventimiglia, passando poi nel 1276 ai Doria, signori di Dolceacqua. Nel 1267 compaiono i primi statuti, tra i più antichi della Liguria, legati all'indipendenza per la costituzione in Libero Comune. Subì l'invasione francese nel 1794 di Napoleone Bonaparte e la conseguente annessione prima alla "giacobina" Repubblica Ligure e poi all'Impero napoleonico. alla caduta di quest'ultimo nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, come stabilito dal Congresso di Vienna, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Intemelia, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011. La presenza di un veliero nello stemma comunale, alquanto curiosa per un arroccato borgo medievale dell'entroterra, è da ricercare nella storica collaborazione tra il paese e i cantieri navali della costa; dai boschi di apricale provenivano infatti i legnami per la costruzione delle navi per la flotta marittima della Repubblica di Genova. Deruta, Deruta comune italiano di 9.530 abitanti della provincia di Perugia, noto per la produzione delle ceramiche artistiche. È posta su una collina situata a 15 chilometri da Perugia e a 150 da Roma. a ridosso dell'antica cinta muraria si trova il borgo più vecchio da dove, salendo per tre porte dell'antico sistema difensivo, si accede al centro storico. La principale porta d'accesso è chiamata Porta Sant'angelo, le altre minori sono dette Porta Perugina e Porta del Borgo o Tuderte. Nel centro storico svettano le due torri civiche ed il campanile della chiesa di San Francesco. Le origini di Deruta rimangono in parte oscure, come dimostrano le diverse denominazioni che la cittadina ha assunto nel corso del tempo: Ruto, Ruta, Rupta, Direpta, Druida. Sicuramente è sempre stata un valido baluardo di Perugia a sud, verso Todi. Di questo ruolo è tuttora testimonianza l'aspetto di castello fortificato che il centro storico conserva. Numerose sono le testimonianze di una presenza abitativa in epoca romana, tutte confermate da resti architettonici caratteristici come capitelli, anfore ed epigrafi, ancora oggi visibili nell'atrio del municipio. Dal ritrovamento di un frammento di lastra decorativa del VII secolo, si può risalire alla presenza di un borgo fiorente ed operativo già nell'alto medioevo. Lo stemma che rappresenta il comune ha avuto una storia travagliata; dapprima era rappresentato da un grande vaso di terracotta, simile al vaso mitridatico, che racchiudeva degli antidoti contro i veleni. Successivamente fu sostituito da una torre merlata a due ordini, sovrastata da una pianta di ruta. a seguito dell'unione con la città di Perugia apparve anche il grifo (simbolo comunale del capoluogo) vicino alla torre dello stemma. Pietrapertosa è un comune italiano di 1.136 abitanti della provincia di Potenza, posto alla quota media di 1088 m s.l.m.. Si tratta di uno dei paesi che costituiscono il cuore del Parco delle Dolomiti Lucane, così chiamate perché le cime assomigliano a quelle alpine e assumono al tramonto la colorazione rosata tipica delle Dolomiti vere e proprie. Pietrapertosa fa parte, insieme agli altri comuni lucani di Venosa, acerenza, Castelmezzano e Guardia Perticara, del Club I borghi più belli d'Italia, che comprende quasi 200 località situate in tutto lo "stivale". Il paese è costruito interamente sulla nuda roccia, quasi incastonato in essa, sfruttandone ogni più piccolo anfratto. Si snoda praticamente lungo l'unica strada principale, fino ai piedi dell'antico castello risalente all'epoca della dominazione romana. Tale fortificazione è dominata da uno spettacolare arco naturale che un tempo era luogo di vedetta e posto di sentinella. Elementi connotativi non solo di questo posto ma anche di tutta l'area del parco sono le opere di incanalamento delle acque meteoriche (scavate nella roccia viva), presenti sul basamento roccioso, e i gradini scavati nel masso, che, pur essendo consumati dal tempo e dai turisti (essi portano infatti alla sommità dell'arco naturale), rimangono comunque una preziosità in tutto l'ambiente circostante. L'antico nome della città, ovvero "Pietraperciata" (che significa pietra forata) era stato dato per via della presenza del foro in una grande rupe, visibile dalla città. La costruzione della città è incerta, le teorie più accreditate danno nell'VIII secolo a.C. la sua fondazione ad opera dei Pelasgi, mentre stavano attraversando l'Italia meridionale. Oggi Pietrapertosa conta poco più di 1300 abitanti e, grazie al suo paesaggio naturale e incontaminato, sta conoscendo una lenta ma progressiva crescita. La festa della Befana, una tradizione che si tramanda nei secoli ROBERTO NATALINI Il giorno dell'Epifania in Italia è un giorno tanto atteso quanto speciale, essendo tradizionalmente correlato all'arrivo della Befana, figura originaria del folklore di alcune regioni italiane, poi divenuta famosa in tutta la penisola. La Befana è nell'immaginario La discesa della Befana dal campanile della Torre Catilina a Pistoia collettivo, in particolare quello dei bambini, una vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, sopra una scopa volante, passa sopra i tetti delle case e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese con doni, caramelle e dolciumi per chi durante l'anno è stato bravo, o carbone per chi è stato cattivo. "La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana" così recita la filastrocca che cantano i bambini il giorno della Befana. I festeggiamenti che si svolgono per celebrare la vecchietta più famosa d'Italia sono davvero tanti, alcuni dei quali ispirati a tradizioni molto antiche come a Roma con il mercato di Piazza Navona, o Venezia con la "Regata della Befana", mentre altri in chiave più moderna come il "Raduno Nazionale delle Befane" in provincia di Parma o la "Befana Europea" a Bologna. La capitale vanta una lunga tradizione di festeggiamenti per la Befana. Fino agli anni cinquanta, gli artigiani esponevano a Piazza Navona splendidi presepi, marionette, teatrini. adesso le numerose bancarelle offrono numerosi giocattoli, befane di ogni forma e colore, dolciumi e zucchero filato. In Toscana ancora oggi è buona abitudine intonare la Befanata, ovvero la canzone cantata da gruppi di fanciulli o di adulti che, accompagnati di solito da strumenti musicali, vanno di porta in porta, la sera del 5 gennaio, per propiziarsi la Befana e sollecitare i regali in cambio. a Firenze la tradizione prevede la Cavalcata dei magi, una sfilata di Cortei storici, con oltre 500 figuranti, che dopo aver attraversato il centro si ritrovano in Piazza della Signoria, dove è in scena il presepe vivente. a Verona l'appuntamento è come sempre in Piazza Bra per l'evento "Brusalavecia", lo spettacolare rogo di un grande manufatto, al termine di uno spettacolo pirotecnico dall'arena. La festa inizia al mattino con la Befana del Vigile: da una vecchia tradizione nata nel dopoguerra. In Friuli Venezia Giulia il giorno dell'Epifania si salutano le feste appena passate con l'accensione del tradizionale "Pignarul", un covone di rovi con in cima un pupazzo che rappresenta la Befana. Secondo la tradizione, in base a dove va il fumo, è possibile fare previsioni su come sarà l'anno nuovo. Per una festa dall'atmosfera più moderna c'è la "Befana Europea", la quale vola sopre le strade medievali di Bologna solo dal 2008, mentre il paese di La Regata della Befana a Venezia Fornovo Tarno in provincia di Parma ospiterà il "Raduno Nazionale delle Befane e dei Befani". Urbania, in provincia di Pesaro, si è candidata come il luogo più originale e adatto per ospitare la "La Casa della Befana", organizzandone la Festa Nazionale. Per tutto l'anno i bambini mandano le loro lettere alla cara Vecchietta, che provvede personalmente a rispondere ad ognuno. Dal 2 al 6 gennaio il paese diventa teatro di balli, canti e concorsi di "bellezza" per befane. In provincia di Cuneo si esalta l'aspetto culinario preparando la "Fugassa d'la Befana", un dolce con la sorpresa, molto simile ad una margherita. Dentro l'impasto sono nascoste due fave: secondo la tradizione chi prendeva quella bianca pagava la focaccia, chi trovava quella nera pagava il vino. Fra le manifestazioni più divertenti da ricordare in questa festa tutta italiana, non possono di certo mancare la Befana che scende dal campanile della Torre Catilina a Pistoia, e la famosa Regata della Befana nel Canal Grande di Venezia celebrata da circa trent'anni, nella quale gli atleti gareggiano travestiti da Befane seguiti da una serie di imbarcazioni a remi con a bordo tanti Babbo Natale.

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