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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 6 SETTEMBRE 2018 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA P rogettata da M ichelangelo e costruita all'interno della facciata in rov- ina delle antiche Terme romane di Diocleziano, la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri non è una normale chiesa parrocchiale. Non solo per i meravigliosi sof- fitti a volta del maes tro Michelangelo, tenuti su dalle monolitiche colonne di granito rosso alte 14 metri che portano i visitatori alle sue porte. È la meridiana solare, commissionata da un papa iras cibile in un momento di grande sviluppo nel XVIII secolo, che rende trionfale la basilica. Ma cosa ha spinto un uomo di fede a installare una meraviglia scientifica sulle fon- damenta degli antichi? Un edificio sorgeva sul sito fin dai tempi dell'antica Roma. Per prima cosa eressero un grande monumento nel II secolo in omaggio a Quirino, un antico dio della guerra sabino. Poi, nel giro di cento anni, fu demolito per far posto a qualcosa di molto più con- siderevole, le Terme imperiali di Diocleziano. Funzionando come bagni pub- blici, il complesso delle terme fu il più grande stabilimento termale di età imperiale a Roma. Commis- sionato dall'imperatore Dio- cleziano nel 298 d.C., per ben otto anni impiegò migliaia di schiavi per completare la costruzione. Avanti velocemente di mil- lecinquecento anni. Alcune leggende dicono che papa Pio IV Medici ordinò che fosse costruita una chiesa tra le rovine delle terme per commemo- rare e onorare la vita degli schiavi cristiani morti durante la sua costruzione. L'idea era che fos- sero fra i primi martiri della Cris- tianità. Ma scavando un po' più a fondo, tra così tante leggende, sembra che questa sia un'inven- zione moderna. In verità le fonda- menta della chiesa si devono molto di più al lavoro instancabile di un prete siciliano, Antonio Lo Duca. Il pio sacerdote era devoto al culto cristiano degli angeli e nel- l'estate del 1541, trasferito come cappellano a Roma, vide una luce "più bianca della neve" provenire dalle terme. Al centro della sua visione splendente c'erano sette fedeli martiri e da quel momento Lo Duca promosse la costruzione di una chiesa, dedicata ai sette martiri, da costruire nel cuore delle terme. Il nobile scopo venne tempo- raneamente accantonato quando i nipoti del Papa trasformarono le terme in riserve di caccia, ma dopo un paio di cambi di pontifi- cato e il passaggio di vent'anni il nuovo Papa Pio IV firmò final- mente l'ordine commissionando la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. A quel tempo, il celebre Michelangelo Buonarroti stava lavorando a San Pietro, così Pio IV non dovette faticare a trovare il suo architetto, e lo incaricò di trasformare le terme da luogo di pulizia a luogo di culto. E fece un bellissimo lavoro, adagiando la chiesa sopra le fondamenta del vecchio caldarium e del frigidari- um, le piscine d'acqua calda e fredda progettate per ripulire i pori ostruiti dei Romani. Purtrop- po Michelangelo non riuscì vedere l'edificio finito, ma il suo nobile progetto a croce greca e con alti archi attira ancora oggi i fedeli, così come fanno i numerosi dipinti che ne decorano le pareti. E' tuttavia il prossimo capitolo nello sviluppo della chiesa, ciò che la rende uno degli edifici ecclesiastici più affascinanti di Roma. E ancora una volta è meri- to di un papa lungimirante, della collocazione in cima alle alte vette del Viminale, il più piccolo dei sette colli di Roma, e di un gioco al rialzo papale. Verso la fine del 1700 il "nuovo" calendario civico di Papa Gregorio XIII era stato in uso per poco più di un secolo, come per- fezionamento del vecchio Calen- dario Giuliano di Giulio Cesare per migliorare l'accuratezza dei calcoli sulla data della Pasqua. Il nuovo papa Clemente XI desider- ava verificare l'accuratezza del calendario di Gregorio per capire se poteva contare su di esso per prevedere le future date di Pasqua; qualcosa che i precedenti papi avevano faticato a fare. Ma invece di rivolgersi ai sacri insegnamenti o ad esperti civili, il Papa si riv- olse, provocatoriamente, alla scienza per verificare il calen- dario. E così nel 1700 Clemente commissionò a Francesco Bian- chini la costruzione di una linea meridiana - un lungo tipo diritto di meridiana - per monitorare esatta- mente il passaggio dell'anno uti- lizzando l'astronomia, la matemat- ica e il Sole. La chiesa si dimostrò il luogo ideale per una costruzione così controversa per una serie di motivi. La basilica aveva diverse carat- teristiche fisiche che si adattavano perfettamente all'ubicazione di una meridiana. Si affacciava a Sud, catturando naturalmente il percorso del Sole durante il giorno. Le alte pareti delle terme erano ideali per misurare il corso del Sole durante il giorno. E le sue fondamenta erano costruite su un terreno forte e stabile che aveva resistito a molti terremoti per oltre sedici secoli senza danni; ideale a garantire che la meridiana, deli- catamente calibrata, non si spostasse nè scivolasse. Simbolicamente anche la chiesa era perfetta per ospitare il complesso strumento scientifico. Era collocata dentro e sopra le rovine romane, quindi la meridi- ana poteva essere vista come la vittoria della chiesa cristiana sui precedenti antenati pagani. Il sito era anche a Roma, il cuore spiri- tuale, simbolico e geografico della Chiesa cattolica. E, forse in modo cruciale, e un po' provocatorio, localizzare una meridiana all'a- vanguardia nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri permise a Papa Clemente di riaf- fermare la centralità di Roma nello Stato Pontificio e marcare punti significativi su Bologna, dove una meridiana era stata installata di recente, con grande irritazione e dispiacere. Nel giro di un paio d'anni, lo strumento bronzeo lungo 45 metri di Bianchini venne accuratamente incastonato sul lucido pavimento di marmo bianco, circondato da cerchi, numeri, simboli astro- nomici e astrologici. Tagliava la navata principale, seguendo esat- tamente la linea geografica longi- tudinale che attraversa Roma e avvolge la terra. E mentre il Sole compiva il suo viaggio annuale attraverso i cieli, mandava a un piccolo raggio di luce a mezzo- giorno che penetrava attraverso un foro grande come uno spillo nel muro della chiesa per tracciare un'ellisse illuminata sul pavimen- to. Osservando dove la luce del Sole scende lungo l'asta della meridiana bronzea, alle estremità gli osservatori scientifici calcola- vano il periodo dell'anno relativo ai solstizi d'estate e d'inverno ed erano in grado di verificare che il Calendario Gregoriano fosse, come infatti è, più preciso di quel- lo Giuliano dei Romani. Come tocco finale, Bianchini aggiunse anche ulteriori fori nel soffitto della basilica per consentire l'osservazione notturna delle stelle chiave e quindi, con un telesco- pio, gli astronomi possono seg- nare anche il transito dei cieli, non solo del Sole. Trecento anni dopo, la meridi- ana si trova ancora esattamente nel punto in cui è stata messa, funzionando con la stessa preci- sione del primo giorno. La chiesa è ancora al centro della vita romana, collocata com'è in Piazza della Repubblica in cima a Via Nazionale, una delle vie dello shopping più frequentate di Roma. E le originali pareti delle terme romane hanno resistito alla prova del tempo, avvolgendosi per secoli attorno a questa singo- lare casa di culto progettata da Michelangelo e proteggendo l'af- fascinante meridiana scientifica. È una meravigliosa giustappo- sizione di antico e moderno, di spirituale e scientifico, di astrono- mia e astrologia, di uno stabili- mento termale e una basilica, di funzione e design. E se non fosse stato per Bologna che con la sua fece storcere il naso a Clemente, forse la meridiana non sarebbe mai stata posata. Non c'è da mer- avigliarsi che Santa Maria degli Angeli e dei Martiri sia stata una delle chiese preferite per fun- zioni religiose e reali ufficiali nel corso degli anni. Che sopravviva a lungo! La Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri fu edificata sulle rovine delle terme imperiali di Diocleziano L'ora della meridiana gregoriana di Roma