L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-20-2018

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2018 T anto tempo fa, circa 600 anni fa, i versanti meridionali della Cal- abria custodivano il cuore dell'industria della s eta in Europa. N elle colline di Catanzaro, i gelsi fiori- vano nel mite clima mediterra- neo, i loro rami frondos i offrivano cibo per legioni di bachi che filavano la seta. A loro volta, i bachi indaffarati forni- vano il loro prezioso filo che veniva trasformato nell'oro tes- sile chiamato seta. Ma come per molte storie di ricchezza e glo- ria, le cose sono cambiate. Una malattia del baco da seta e l'in- dustrializzazione portarono alla fine di questo raccolto una volta vitale, lasciandone solo un lon- tano ricordo. Alla fine degli anni '90, fu fatto un tentativo di rivitalizzare la produzione della seta cal- abrese. L'allora sindaco di San Floro, un piccolo villaggio a pochi passi da Catanzaro, intrap- rese un progetto per piantare oltre 3.000 gelsi, l'unico e il solo cibo dei bachi da seta. La sua speranza era di portare nuove opportunità in un'area in cui una volta fioriva la produzione dei fili di seta. Nonostante la sua lungimiranza, cambiamenti nel- l'amministrazione e altri proble- mi burocratici si sono messi di mezzo e i bos chi s ono s tati infine trascurati e abbandonati. Le cose sono iniziate a cam- biare nel 2013 quando tre gio- vani calabresi sono tornati nella terra di origine, diploma alla mano, in cerca di lavoro. Tut- tavia, Domenico, Miriam e Gio- vanna, come tanti altri giovani professionisti, non hanno trovato alcuna opportunità ad attenderli. Ma piuttosto che cercare lavoro al di fuori della Calabria o addirittura dell'Italia, hanno scel- to di creare un nuovo modello. Come dice Miriam, "Abbiamo pensato: perché lasciare la nostra terra per emigrare chissà dove? La Calabria è piena di molte risorse che aspettano di essere scoperte, così abbiamo iniziato a guardare il territorio con occhi diversi". Con una formazione diversa in lingue, turismo, arte, sociolo- gia e agricoltura, i tre hanno unito le loro passioni e l'idea del Nido di Seta è nata. Hanno preso dal comune di San Floro l'idea di rivitalizzare il gelso abbando- nato e in seguito l'industria del baco da seta. Un anno e un sacco di burocrazia più tardi, il Nido di Seta è diventato realtà. La passione per la terra di Domenico, Miriam e Giovanna e la loro visione è tangibile. L'in- tero processo, dal mantenimento degli alberi alla produzione e alla filatura della seta, viene fatta completamente in sintonia con la natura. Praticano solo metodi organici e impiegano tec- niche tradizionali per la pro- duzione della seta. La sostenibil- ità delle ris ors e locali è fondamentale per la loro visione: creare per le generazioni a venire nuove opportunità di lavoro eco- compatibili. Miriam ha condiviso un po' più di informazioni con L'Italo Americano: La produzione di seta deve essere molto complessa. Come avete imparato, specialmente i vecchi metodi tradizionali? La gelsibachicoltura (colti- vazione di gelsi, allevamento di bachi da seta e lavorazione della seta) è un mondo molto comp- lesso che richiede tanta saggez- za, esperienza e determinazione. Abbiamo avuto le nostre prime lezioni dalla gente del posto, dagli anziani che una volta face- vano questo lavoro. Abbiamo anche viaggiato nel Sudest asiati- co per arricchire le nostre capac- ità. Una volta che l'impresa è diventata sostenibile, Nido di Seta è cresciuta per offrire di più, giusto? La nostra azienda è basata sulla gelsibachicoltura. Tuttavia, abbiamo deciso di intraprendere la strada dell'agricoltura multi- funzionale. I nostri metodi di coltivazione sono tutti biologici e sostenibili e offriamo un turis- mo didattico che include espe- rienze educative pratiche per adulti e bambini, tutte legate al mondo della seta. Produciamo anche prodotti dai nostri campi biologici che possono essere degustati nel nostro ristorante, tutti s otto forma di piatti tradizionali calabresi. I n lin ea con la vos tra filosofia di sostenibilità e rin- vigoren d o le trad izion ali opportunità di lavoro, Nido di Seta offre anche prodotti arti- gianali? Sì, tutti nati grazie al lavoro manuale tradizionale e meti- colos o. Ins ieme alle nos tre marmellate e ai liquori di gelso, produciamo anche articoli come sciarpe, cravatte, tovaglie, tessuti e persino gioielli realizzati com- binando la tradizionale ceramica di Squillace con la seta filata. Ogni articolo che produciamo è unico e cons erva le nos tre impro nte digitali e incarna tradizione e innovazione. I nostri tessuti sono realizzati esclusiva- mente con elementi naturali del nostro territorio come la cipolla di Tropea, i gelsi, i gusci di noci, i fiori di ginestra. Negli ultimi anni abbiamo anche sviluppato una tecnica di eco-stampa. Se doveste riassumere la filosofia di Nido di Seta, il Nido di Seta: la nuova filatura che far rivivere l'antica industria della seta in Italia cuore di ciò che state facendo, cosa direste? S tiamo creando il nos tro futuro con una delle storie più affascinanti del nostro paese. Sti- amo riprendendo la tradizionale gelsibachicultura e la sua arte per creare prodotti calabresi 100% made in Italy. Cerchiamo di mediare tra la crisi dei valori, sia sociali che economici, e le nuove esigenze dei consumatori. Ci sforziamo anche di creare una rete di giovani che vogliono rimanere nella loro patria e che credono nella protezione del- l'ambiente e del paesaggio, oltre che nella crescita locale e nello sviluppo sostenibile. Come parte del loro focus educativo, Nido di Seta ospita anche un piccolo museo della seta. Situato su un'altura che domina le panoramiche colline di San Floro, il museo espone una mostra sul ciclo vitale del baco da seta, la storia dell'indus- tria della seta in Calabria e pre- senta vari indumenti di seta filata localmente. I capi evidenziano i vecchi modi di filare e tessere, abilità che erano praticamente un'arte perduta. Erano rimaste solo poche donne anziane che ne conoscevano i segreti e ora le condividono con studenti entusi- asti. Grazie a cooperative educa- tive come questa, al Nido di Seta, le antiche tradizioni si stan- no rinnovando attraverso giovani mani. I piani in corso per questo progetto visionario compren- dono la costruzione di una filatu- ra meccanizzata. Attualmente, tutta la pro- duzione di seta è faticosamente passata a mano su antichi telai. Il proces s o laborios o non può tenere il passo con la domanda; cos ì, N ido di S eta s pera di costruire un mulino che abbia zero impatto ambientale, basato su quelli che un tempo si trova- vano in tutta Europa. I tre imprenditori vedono il mulino non s olo come un modo per mantenere i loro elevati standard di produzione e di qualità etica, ma per offrire anche opportunità di lavoro ai loro colleghi cal- abresi. Miriam ha detto che una linea di abiti da sposa diventerà un off-shoot del mulino, una volta che la produzione potrà essere aumentata. A cinque anni dal concepi- mento, Nido di Seta è la realiz- zazione di un modello che si adatta sicuramente al detto "La necessità è la madre dell'inven- zione". La sua crescita vibrante continua senza sussidi, ma con un carico di appassionata deter- minazione, duro lavoro fisico, apprendimento dal fare e, soprat- tutto, amore profondo di tre gio- vani visionari per la loro terra, la cultura e il patrimonio. " N on vogliamo vivere in luoghi dove non vedi più il cielo" ~ Miriam Da Nido di Seta tutta la produzione è faticosamente passata a mano su antichi telai. Credit: Nido di Seta LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA

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