L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-20-2018

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GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2018 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | A volte gli abiti mi par- lano dell'umanità più dei filos ofi, degli studiosi o dei guru. Amo la moda, e se vuoi vivere e respirare la moda, devi essere in sintonia con lo stile italiano. L'Italia rimane il Paese con i marchi più importan- ti a livello globale. E se si discu- te di quando l'industria della moda è effettivamente iniziata, non c'è dubbio che quella italiana è sempre stata considerata all'a- vanguardia. Se tra la fine degli anni '40 e gli anni ' 50 le s telle di H ol- lyw o od erano fotografate a Roma e Firenze mentre indossa- vano alta sartoria, da decenni tutto quello che esce da Milano è identificato come esteticamente sexy. Il glamour italiano nasce a Milano, il vero epicentro creativo dell'industria della moda nazio- nale. Due volte all'anno, in pri- mavera e in autunno, il mondo attende l'impeccabile, frenetica, esuberante Settimana della Moda di Milano, un rito che ha com- piuto 60 anni. La Camera Nazionale della Moda Italiana è stata costituita nel 1958 come associazione tra i principali attori della moda ita- liana per disciplinare, coordinare e promuovere lo sviluppo della moda italiana. Essenzialmente, ha ideato e dirige la Settimana della Moda di Milano. Dopo il fitto calendario di New York e l'atmosfera eccentri- ca e nervosa di Londra, arrivano le passerelle milanesi e vanno sempre alla grande per il loro sex appeal, con un'enfasi sull'artigia- nato tradizionale. Quest'anno, gli eventi si terranno dal 18 al 24 settembre per le collezioni pri- mavera-estate 2019, come al solito prima delle iconiche passe- relle di Parigi, che chiudono il giro delle sfilate nelle grandi capitali della moda. I grandi dello stile mondiale si stanno preparando, con sfilate nel cuore di Milano che dimo- strano come servano mesi per essere ideate, progettate e pre- sentate. Le grandi case di moda milanesi hanno un posto nella mitologia e nell'immagine che la città ha di sé in un modo che non ha equivalenti in nessun'altra città italiana. La couture milanese è espres- sione di orgoglio nazionale ita- liano e di sicurezza milanese, ma in generale cosa distingue vera- mente lo stile italiano? "Le stampe Pucci e le scarpe Gucci non hanno creato il look italiano", scrive Silvia Giacomo- ni nel suo libro L'Italia della M oda. " S ono s olo acces s ori Made in Italy, piccoli distintivi preziosi, ricordi, nostalgia o spe- ranza di un meraviglioso viaggio raccontato dal cinema americano al mondo", dice. "Il look italiano è un'altra cosa: è qualcosa di più difficile da capire perché non si esprime in alcune forme definite e s tabili nel tempo, come il denim americano, il blazer ingle- se, l'austriaco cappotto di lana loden. Il look italiano è multifor- me". Secondo la fashion curator Erika Ghilardi, la moderna moda italiana ha le sue radici negli anni '30. "Le nonne erano para- noiche su come si doveva appa- rire quando si usciva dalla porta di casa", dice. "Ricchi o poveri, era sempre una questione di decoro. Decoro personale. Che non significa eleganza. Significa essere decenti. Questi erano ideali fascisti. Quando cose di questo tipo vengono dette così tante volte, cambia la mentalità". Ghilardi dice che lo stile italiano è "unire colori, tessuti e mettere insieme tutti gli elementi di un look in un modello coerente". La prima sfilata commerciale italiana si tenne a Firenze nel 1950 sotto la guida di Giovanni Battista Giorgini, che esportò merci italiane nei grandi magaz- zini statunitensi. Nel giro di due anni tenne sfilate a Palazzo Pitti, dando inizio alla tradizione di Pitti Immagine. D alla fine della S econda Guerra Mondiale, grandi stilisti di moda hanno contributo con i loro stili a plasmare l'identità visiva per eccellenza di ogni decennio: le iconiche stampe astratte di Emilio Pucci e i vorti- cosi motivi psichedelici nei colo- ri acidi negli anni '50 e '60 fino alle sculture tessili di Roberto Capucci degli anni '60, dalle colorate trame a zig-zag di Mis- soni negli anni '70 alle giacche e agli abiti destrutturati di Armani negli anni '80 - sono ancora pezzi chiave nei nostri guardaroba. Poi ancora, c'è l'immagine senza tempo di Valentino sinonimo di ricercata femminilità, lo sfarzo e il glamour di Gianni Versace che ha avuto un enorme impatto sul settore della moda (inventando anche la moda di usare le grandi top model negli anni '90), Gucci negli anni '90, seguito dall'esteti- ca unica, elegante e geek di Miuccia Prada, e dal moderno classicismo di Dolce & Gabbana la cui es s enza s i trova nelle caratteristiche contrastanti. Due recenti sfilate, Bellissima e ltaliana hanno messo in luce la s orprendente indus tria della moda italiana dai primi giorni ai suoi decenni internazionali. L' indus tria della moda s i evolve ogni giorno a Milano, che resta un incubatore eccezionale per nuovi e talentuosi stilisti che oggi includono Christian Pelliz- zari, Nicola Brognano e Salvato- re Piccione. Molti altri mostrano le loro creazioni sperimentali e sfavillanti, presumibilmente più per attirare l'attenzione che per realizzare buone vendite. Milano sa davvero come fare business con la moda. La città stessa ospita 13.000 marchi di abbigliamento, mentre 34.000 aziende sono attive in tutta la Lombardia, generando un fatturato annuo complessivo di 35 miliardi di euro. L'industria della moda italiana nel suo insie- me arriva a 51 miliardi di euro. Ma non c'è una moda come quel- la milanese. A Milano le donne sembrano nascere con un pedigree sartoria- le. Usano il loro stile per espri- mere la loro creatività, a volte anche per rompere appassionata- mente i codici di abbigliamento. E così l'abbigliamento da sera diventa un fantastico abito da spiaggia e le camicie da notte in seta dai colori delicati diventano sofisticati abiti da sera che esal- tano la femminilità. Lo stile milanese è senza sfor- zo, assolutamente chic e minima- lista. Non esagera mai, anche quando l'abbigliamento riecheg- gia un capriccioso stile barocco. La couture milanese è espressione di orgoglio nazionale italiano e di sicurezza milanese © Vogue e Novita_n179 marzo 1966 LIFESTYLE MODA SOCIETÀ ARTE BENESSERE Sessant'anni di stile milanese: il tocco che guida un'industria

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