L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-4-2018

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2018 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'identità è una cosa seria ma non troppo. Spieghiamo meglio. E' qualcosa che è importante per le con- seguenze e gli effetti che può avere, e pertanto va presa nella seria e dovuta considerazione. Ma non può essere rigida, assolu- ta, definitiva. L'identità è deter- minante ma è un continuo work in progress, qualcosa in costante divenire, significa cambiare ogni volta, un'evoluzione perpetua, una crescita senza soluzione di continuità ma che implica succes- sive e progressive metamorfosi. L'identità è essenziale per cia- scuno di noi, è il motore, il nostro cuore pulsante: tutta la vita cer- chiamo noi stessi in quel che fac- ciamo, nelle persone con cui tra- scorriamo il tempo. Ci definiamo attraverso le nostre scelte, negli studi che seguiamo, nei lavori che scegliamo o a cui ci adattiamo, negli hobby che abbiamo, attra- verso quel che pensiamo, nelle opinioni che esprimiamo, nei libri che scegliamo di leggere tra i milioni di titoli a disposizione. Però non è una qualità innata nè tantomeno un traguardo che una volta raggiunto ci caratterizza a vita. Non succede nemmeno ai nostri tratti somatici: i capelli cambiano colore, per scelta o per età; il nostro viso passa dall'esse- re grande come un pugno a riem- pirsi di rughe; la nostra altezza passa dai picchi adolescenziali alle curve della vecchiaia o si piega sotto il peso delle fatiche. Quindi, non pensiamo che la nostra identità sia qualcosa di definito nè di facile definizione. Ognuno di noi è italiano o ita- loamericano in modo differente e quindi sarà ovvio che ciascuno di noi vivrà o considererà questo Mese del Patrimonio Italiano in maniera diversa. Ma al di là del gusto personale, del valore che gli attribuiamo, è importante almeno per una ragione: ci fa pensare alla nostra identità. Nella sua routine, nel suo ritornare ogni anno come il 31 dicembre, ci fa fare un bilancio. D'accordo, possiamo essere impermeabili ai festeggiamenti, del tutto indifferenti. Ma questo non cambia le cose. C'è sempre qualcosa, da ciò che mangiamo alla lingua che parliamo, dal nome o dal cognome che portia- mo al quartiere in cui abitiamo, che ci farà capire chi siamo, se ci concediamo un pizzico di tempo per pensarci su, che ci farà riflet- tere sul nostro "Heritage", su quel bagaglio che abbiamo ereditato e che in qualche modo ci definisce, che ne siamo consapevoli o meno. Perchè anche se noi non ci facciamo caso, magari sono gli altri, i diversi da noi, che ci attri- buiscono delle caratteristiche. Nel senso che prima o poi tocca a tutti fare un esame di coscienza, capi- re che cosa si è per gli altri, e cosa si è a nostro parere. Insomma prima o poi uno specchio capita anche davanti a coloro che non badano all'aspetto esteriore così come non prestano attenzione alle celebrazioni socia- li o ai fenomeni di massa e agli eventi della comunità. Possiamo appellarci a tutti i distinguo del caso, ma essendo animali sociali, finiamo per essere parte di un gruppo, che si voglia o no. Questo Mese di Italianità ci potrebbe ricordare anche un'altra cosa. A parte i casi di pura anarchia, poichè speriamo sempre che gli altri ci accettino, che ci ricono- scano per quello che siamo, e ci accettino per quello che noi vogliamo essere, allo stesso modo non possiamo essere rigidi con gli altri. Dobbiamo cioè imparare ad accettare gli altri se vogliamo essere accettati. Non è buonismo, ma un utile esercizio di flessibilità. Più che tolleranti o accondi- scendenti, bisogna essere elastici verso la diversità se vogliamo che venga accettata anche la nostra. E' questa una modalità utile a livello interpersonale e sociale nel senso che sicuramente sarà più facile relazionarsi con gli altri se impariamo a essere meno rigidi e più duttili, dove per malleabilità non si deve intendere un'incapa- cità a difendere le proprie condi- zioni, una mollezza di spirito, di energia, di carattere per cui ci si lascia deformare permanentemen- te sotto l'azione di urti o pressioni esterne, subendo sensibili modifi- cazioni strutturali. Si tratta di diventare più rispettosi delle libertà e delle differenze altrui. Accogliere la possibilità del confronto non significa indebolir- si ma sviluppare una capacità di adattamento che peraltro può por- tare ad una successiva evoluzio- ne, a un cambiamento non pre- ventivato ma non per questo meno opportuno e piacevole. Così come accade con l'iden- tità personale, riuscire a fare i conti con la propria identità cultu- rale e sociale, con la propria Ita- lianità o Italoamericanità, dentro i confini nazionali o lontano da quelli di partenza dei nostri nonni, genitori o del nostro perso- nale luogo di nascita e crescita, è un processo essenziale. In collaboration with Associazione Liguri nel Mondo and with the support of the Consul General of Italy in SF, Lorenzo Ortona. Italian Heritage Parade in San Francisco Sunday, October 7, 2018 The Museo will salute and participate in the 150th Italian Herita- ge Parade with Associazione Liguri nel Mondo. We will be riding a Cable Car! Come and cheer with us. Genova in the Past and Genova Today Sunday, October 14, 2018 | 4:30pm An illustrated lecture on Liguria's capital and Italy's 6th largest city by landscape designer Monica Viarengo. John King on Architect Renzo Piano Sunday, October 21, 2018 | 4:30pm John King, the San Francisco Chronicle's urban design critic pre- sents an illustrated lecture on the famed Genovese "starchitect", Renzo Piano. Musica Genovese Sunday, October 28, 2018 | 4:30pm Blue Bear Director and Museo student Dennis Criteser and his trio, Bella Strada, will perform music by contemporary singer/songwriters of Genoa with special emphasis on Fabrizio De André. Info & RSVP: info@sfmuseo.org – 415.673.2200 – www.sfmuseo.org/events Durerà tutta la vita, sarà conti- nuo e capace di sorprendenti evoluzioni ma sarà sempre deter- minante per il nostro "ben-esse- re". È tutta questione di identità. Buon 'Italian Heritage Month' Non possiamo essere in pace con noi stessi e le nostre poten- zialità se non accettiamo di con- frontarci anche con la nostra evo- luzione e immagine sociale.

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