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29 GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2018 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | D a molti anni S an F rancis co attrae talenti di livello mondiale, artisti di ogni genere, e il mese di settembre 2018 non ha fatto eccezione. La città sulla Baia ha avuto il grande piacere di accogliere l'acclamato diretto- re d'orchestra di fama interna- zionale, il maestro Riccardo Frizza. Per la sua quarta volta, una collaborazione con la San Fran- cisco Opera, è tornato con la simbolica tragedia lirica di Gae- tano Donizetti "Roberto Deve- reux". La prima l'8 settembre, poi altre sette performance fino al 27 settembre. Le tre preceden- ti apparizioni del maestro alla San Francisco Opera sono state con le produzioni di Lucrezia Borgia nel 2011, I Capuleti e i Montecchi nel 2012, e Tosca nel 2014. Della sua quarta produzio- ne, la San Francisco Opera ha detto, "Siamo entusiasti di dargli il bentornato a San Francisco per condividere ancora una volta il suo talento!". E a detta di tutti, è andata così: Frizza ancora una volta ha sbalordito il pubblico con la sua presenza galvanica sul podio, is pirando pres tazioni tanto es altanti quanto espressive. Frizza è conosciuto per il suo repertorio operistico, che com- prende una vas ta gamma di opere diverse, compresi Verdi, Puccini, Mozart, Rossini e molti altri. Il maestro è il primo diret- tore musicale del Festival di Donizetti, la cui stagione inaugu- rale s i s volge nel novembre 2018. L'Italo Americano ha avuto la fortuna di incontrare e parlare con il famos o maes tro, e ha avuto l'opportunità di conoscere il suo amore per la musica, l'o- pera e Donizetti. Attraverso que- sta conversazione, la sua passio- ne per la mus ica mos tra chiaramente come il suo straor- dinario talento si sia sviluppato e s ia diventato un'illus tre carriera. Il maestro ha condiviso i suoi pensieri e sentimenti riguardo l'arte della direzione. "La condu- zione è basata sulla sensibilità personale. La musica è nel tuo cuore. Prendi, per esempio, l'in- fluenza dell'artista nel modo in cui Puccini fu influenzato da Wagner. Quando ho sentito il Requiem di Mozart, all'età di 14 anni, mi ha lasciato un'impres- sione duratura. A 17 anni ho ini- ziato a comporre. Era il mio destino". "U s are i ges ti è il nos tro modo di comunicare, e nel con- durre, il gesto è il risultato fina- le. Come per lo scrittore le paro- le sono il suo strumento, per me lo strumento è l'orchestra. Il compositore crea l'opera, ma chi la dirige è colui che ne guida l'interpretazione. Dirigere è simile al modo in cui uno scritto- re interpreta le parole o un pitto- re usa colori e pennelli, e quindi per me, gran parte della perfor- mance riguarda la preparazione che porta alla performance". Ha scelto l'opera Roberto Devereux per questa perfor- mance o in collaborazione con un gruppo? La San Francisco Opera ha deciso che volevano mettere in scena questo particolare pezzo e poi dovevano decidere quale sarebbe stato il miglior artista allo scopo. E' stato a quel punto che sono stato invitato a essere il direttore e, naturalmente, ho detto di sì, perché il mio pro- gramma ne lo permetteva e l'o- pera è nel mio repertorio. Così è stato il casting manager, il diret- tore artistico, che me lo ha chie- sto ed è stato sempre lui a sce- gliere i cantanti. Un cast è stato messo su per ciascuno dei ruoli, successivamente ci siamo incon- trati tutti per iniziare a lavorare insieme. Due delle quattro volte che è stato selezionato dalla San Francisco Opera è stato per condurre Donizetti. Ha una particolare affinità per il lavo- ro e, in tal caso, perché? Mi piace interpretare tutti i compositori. Dovreste sapere che Donizetti, Rossini, Verdi e Puccini sono tutti tra i primi cin- que compositori al mondo. Ad esempio tra il 2012 e il 2017, Donizetti è stato il quarto com- positore più rappresentato al mondo. E, naturalmente, tra i primi cinque, quattro sono italia- ni. Nella mia carriera ho fatto 21 delle 27 opere di Verdi, quindi ho quasi completato l'intero ciclo delle sue composizioni operis tiche. Completare il ciclo... è qualcosa che vorrei rea- lizzare. Si è esibito quattro volte a San Francisco. È perché ha una particolare affinità con la San Francisco Opera? La San Francisco Opera è il secondo miglior teatro d'opera negli Stati Uniti, secondo solo a New York: è un luogo eccezio- nale con tutte le potenzialità per essere costantemente eccellente, un grande coro, una grande orchestra e sono in grado di scritturare i migliori artisti al mondo, quindi è una scelta natu- rale per i talenti di livello mon- diale e per un pubblico ricono- scente. Sono venuto qui la prima volta nel 2011 e mi sono inna- morato della War M emorial Opera House. Inoltre, quando senti che lavori bene con gli altri artisti, è particolarmente piace- vole e quindi ritorni molto felice- mente. Vengo qui con la mia idea, la mia interpretazione musicale, e sento che l'orchestra e il coro rispondono bene, quindi l'affi- nità è buona e avere questi ele- menti sul posto è il modo miglio- re per raggiungere il più alto livello di prestazione. Inoltre, c'è un legame con il pubblico: quan- do apprezzano la musica, ti stan- no apprezzando! La comunità italiana della Baia d i S an Fran cis co è p rofo n d amen te legata alle radici italiane. Quando ci fa visita, percepisce il senso di questo legame? Sono qui per dire che, special- mente in questo teatro d'opera, il legame con l'opera italiana è forte e si lega al passato. Gaetano Merola ha fondato l'Opera di San Francisco nel 1923 e ne è stato il primo direttore generale così che il legame con il reperto- rio italiano è molto forte e lo si può sentire. Posso sentire un altro legame particolare, quest'anno, perché vivo in un appartamento a North Beach. E' la prima delle quattro volte che vivo a North Beach e posso sentire l'Italianità. Con così tanti ristoranti italiani, posso vedere che c'è una comunità molto forte. Ho tenuto una con- ferenza presso l'Istituto Italiano di Cultura, il 27 agosto, e il pub- blico era pieno di italiani che sono venuti ad ascoltarmi parlare di Donizetti. E' stato molto inte- ressante presentare al pubblico questo compositore un po' meno conosciuto ed è stato ben accol- to. Mi sono anche reso conto che ci sono molti italiani di successo che vivono e lavorano qui nella Bay Area. Nella sua recente presenta- zione all'Istituto Italiano di Cultura, ha condiviso la sua passione per le arti culinarie. Ci dica di più a riguardo. Il mio lavoro mi porta in giro per il mondo, a viaggiare per mesi, ma ho scoperto che andare al ristorante ogni giorno non è l'ideale per me. Così ho iniziato a cucinare e ho scoperto che la cucina è molto vicina alla condu- zione. È s imile perché, in entrambi i casi, si crea e ogni Il direttore d'orchestra italiano, maestro Riccardo Frizza, ritorna a San Francisco con Roberto Devereux Riccardo Frizza dirige l'orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice. Courtesy of Riccardo Frizza LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO Continua a pagina 31