L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-4-2018

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GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2018 www.italoamericano.org 42 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI San Pio, celebrazioni per i 50 anni dalla morte e i 100 dalle stimmate D oppia celebrazione a San Giovanni Ro- tondo per il centenario della comparsa delle stimmate di Padre Pio e la commemorazione dei 50 anni dalla morte, il 23 settembre 1968. Al santo, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2002 (che lo incontrò nel 1948, anno del trentennale del- l'apparizione delle stimmate), è le- gata una delle più importanti storie di devozione collettiva nella storia della Chiesa italiana (alle esequie a San Giovanni Rotondo partecipa- rono più di 100.000 fedeli), ma an- che di profondo contrasto, ostilità e scetticismo da parte delle gerar- chie ecclesiastiche. Nato Francesco Forgione, a Pietrelcina, nel cuore della campa- gna beneventana, il 25 maggio 1887 divenne rapidamente noto per gli episodi di preveggenza, la capacità di "leggere nel cuore", la straordinaria ipertermia corporea nelle fasi di estasi e la bilocazione. Ma furono soprattutto i tanti mira- coli a lui attribuiti e le stimmate ad attirare migliaia di fedeli che lo attendevano per giorni a San Giovanni Rotondo, per incontrarlo e confessarsi. Per gioco e inciviltà: da Nord a Sud danni a monumenti e beni naturali U n danno irreparabile nel primo caso, risar- cibile nel secondo. Ma entrambi ugual- mente gravi e che parlano di diffusa inciviltà. In Puglia un 31enne di origine campane è stato denunciato per danneggiamento, distruzione e deturpamento di bellezze naturali in un luogo soggetto a speciale protezione. E' accusato di aver realizzato incisioni e graffiti sulle dune fossili di Punta Penna Grossa nella Riserva Naturale sta- tale ed Area Marina Protetta di Torre Guaceto. Ha irrimediabil- mente danneggiato un'estesa superficie di un ecosistema for- matosi in un arco temporale che va da 100.000 a 6.000 anni, costi- tuendo una naturale documenta- zione delle variazioni del livello del mare e della linea di costa nel corso dei secoli. A Venezia invece, al danno si è aggiunta la beffa: non solo sono stati identificati i 4 giovani che hanno imbrattato di vernice rossa un leoncino del 1700. "Avevamo bevuto... è stata una bravata". A confessare lo sfregio sono stati quattrom studenti universitari, tre dei quali iscritti all'Accademia delle Belle Arti. Sopra l'incisione sulle Dune pugliesi, sotto il leoncino veneziano imbrattato Scompare il più grande ghiacciaio italiano I l ghiacciaio dei Forni era il più grande ghiacciaio vallivo italiano e l'unico di tipo Hi- malayano, originato da tre bacini collettori con tre lin- gue glaciali distinte e confluenti a quota 3000 metri in un'unica lin- gua di ablazione con morene me- diane che si spingeva nel fondo- valle fino a quote prossime ai 2000 metri nei pressi dell'albergo Ghiacciaio dei Forni. Il ghiacciaio che si estendeva per un totale di oltre 10 kmq in alta Valtellina, nel parco nazio- nale dello Stelvio (Lombardia), attualmente è "estinto" come fenomeno unitario. A fine estate del 2015 infatti, dopo anni di intenso ritiro fronta- le e riduzione di s pes s ore, è av v en u ta l'o rmai in ev itab ile frammen tazio n e: le rip etu te ondate di caldo africano hanno decretato la fine di questo ghiac- ciaio. Dalla sua frammentazione sono "nati" tre apparati glaciali dis tinti: il G hiacciaio O ccidentale dei F orni, il Ghiacciaio Centrale dei Forni e il Ghiacciaio Orientale dei Forni. Ma non basta. Si riduce con una media di cento metri all'an- no rivelando sì cavità spettacola- ri ma anche l'irreversibilità del fenomeno e con una velocità, dicono i glaciologi, impensabile fino a vent'anni fa. I dati dicono che tra il 60 e il 70 percento del ghiacciaio si è ritirato rispetto alla metà del XIX secolo. Ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca hanno indivi- duato anche una concausa dello scioglimento: oltre al riscalda- mento delle temperature, forme di vita batteriche annidate sulla superficie del ghiaccio accelere- rebbero il processo di assottiglia- mento della coltre ghiacciata. Queste complesse comunità di batteri avrebbero un impatto notevole sull'annerimento del manto di ghiaccio, che, agevole- rebbe la velocità di scioglimento. Il fenomeno purtroppo non è confinabile al Ghiacciaio dei Forni. Si calcola che i soli ghiac- ciai delle Alpi centrali, in 26 anni, dal 1981 al 2015 avrebbero perso oltre 2000 miliardi di litri d'acqua pari a 800.000 piscine olimpiche. Il dato aggiorna il nuovo Catas to dei G hiacciai Italiani, una mappatura che com- prende 903 ghiacciai per una superficie complessiva di 370 chilometri. D alla Campania sono attesi diecimila pel- legrini e duecento sindaci in rappresen- tanza di 551 comuni e a presiedere la solenne celebra- zione sarà il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. Arriveranno in pellegrinaggio ad Assisi per la festa del 4 otto- bre che celebra il santo patrono d'Italia: san Francesco d'Assisi. Quest'anno, a vent'anni dall'ulti- ma volta, toccherà infatti alla regione meridionale offrire l'olio che arde per i successivi 12 mesi n e l l a l a m p a d a v o t i v a d e l l a Basilica, accanto alla tomba del poverello delle stimmate e autore del Cantico delle Creature, un onore che ogni anno spetta a una diversa regione d'Italia. Per la Campania è il quinto pellegrinaggio nella città di San Francesco, dopo le visite, con l'offerta dell'olio, del 1944, 1961, 1979 e 1998. Alle celebrazioni del Transito di San Francesco e per accompa- g n a r e l a t r a d i z i o n a l e o f f e r t a dell'olio e l'accensione della lampada ci sarà anche il presi- dente del Consiglio Giuseppe Conte che poi parlerà alla nazio- n e d a l l a l o g g i a d e l S a c r o Convento. La commemorazione di uno dei santi più amati al mondo, che si spogliò di tutto per sposare "Madonna povertà" e vivere a imitazione di Cristo, conclude il Triduo di preparazione (dal 30 settembre al 2 ottobre) che da più di otto secoli conduce al P e r d o n o d i A s s i s i . D o p o l a solenne cerimonia del Transito che ricorda il passaggio dalla vita terrena alla vita celestiale di San Francesco, sul sagrato della c h i e s a , v i e n e d i s t r i b u i t o u n ramoscello d'ulivo benedetto da conservare a protezione della propria casa. Proclamato santo già nel 1228 da Papa Gregorio IX, nel 1939 Papa Pio XII lo nominò Patrono Primario d'Italia quando venne introdotto il rito della lampada. " D a l 1 9 3 9 n o n s i r e g i s t r a v a un'adesione così elevata di sin- daci e fedeli alla festa liturgica di San Francesco" ha detto Luigi Mansi, il sindaco salernitano di Scala, nominato dal card. Sepe coordinatore dei sindaci campani che saranno ad Assisi. Olio e fedeli campani per il patrono d'Italia San Pio in una foto d'epoca che mostra le stimmate

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