L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-4-2018

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GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2018 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | È di nuovo ottobre. L'autunno ci abbrac- cia con il sapore di zucche e mele mentre pens iamo , ovvia- mente, al Columbus Day. Chi avrebbe mai pens ato che un momento una volta così positi- vamente associato al patrimonio italoamericano sarebbe diventato così controverso? Eppure, non concentriamoci su questo: non ora, non in questo articolo, che vuole stare lontano dalle diatribe per concentrarsi sulle circostanze curiose e storiche delle avven- ture di Colombo. La fine del XV secolo fu un momento di grande scoperta: seguendo l'esempio classico del- l'omerico Ulisse, l'Uomo iniziò ad esplorare la sua anima, la sua mente e il suo mondo alla ricer- ca della conoscenza suprema. E così, ecco la Terra: un luogo da chiamare casa, eppure così mis- teriosa, con più della metà del mondo ancora da esplorare. La c o n s a p e v o l e z z a d i q u e s t o , insieme alle pressanti necessità commerciali, naturalmente, con- tribuirono a trasformare il secolo nell'era delle più grandi scoperte geografiche. Ma per esplorare e scoprire, c'è bisogno di qualcosa che punti la luce sulla strada da seguire, una guida di qualche tipo, utile anche a mappare: e qui sotto leggerete di una mappa molto speciale. Recentemente, il personale d e l P r o g e t t o L a z a r u s d e l l a - molto americana - Università di Rochester (NY) ha lavorato su una mappa del 1491 che, con ogni probabilità, rispecchia da vicino la visione del mondo che il buon vecchio Cristoforo deve aver avuto al tempo dei suoi viaggi. Il manufatto, realizzato a Firenze dal cartografo tedesco Henricus Martellus (c'era l'abitu- dine, allora, di latinizzazione tutti i nomi), era da tempo anda- to perso, nascosto negli archivi privati di qualche ricca famiglia nobile toscana, per riemergere poi a Berna, Svizzera, negli anni '50 ed essere infine donato anon- imamente alla Yale University nel 1962, dove è conservato a n c o r a o g g i , n e l l a B e i n e c k e R a r e B o o k a n d M a n u s c r i p t Library. Il problema della mappa di Martellus era il suo cattivo stato di conservazione, che non per- metteva uno studio approfondito finché gli specialisti del progetto Lazarus non ci hanno messo le mani e, grazie agli alti livelli della tecnologia per l'arte, come l a d i a g n o s t i c a p e r i m m a g i n i multispettrale, non sono riusciti a scoprire alcuni nuovi interes- santi dettagli. La mappa, 1,2 per 1,9 metri, riproduce il mondo conosciuto attorno al 1490, con un continente africano spro- porzionatamente grande, con l'Europa a Nord e l'Asia e il G i a p p o n e a d e s t r a . F i n o r a , niente di realmente nuovo, ma grazie alle tecniche di imaging impiegate, il personale della Rochester University ha scoper- to una serie di iscrizioni latine, fino a quel momento invisibili alla vista. Grazie a loro, ora sap- piamo che Martellus ha basato la sua mappa del mondo su due opere in particolare, l'Hortus Sanitatis, una delle prime enci- clopedie del Rinascimento, che risale al 1491, e una serie di mappe geografiche note colletti- vamente come le Mappe delle C o n c i l i o d i F i r e n z e ( 1 4 4 1 - 1443), dove gli Etiopi descrive- vano le loro terre. Tutto molto interessante, si potrebbe pensare, ma cosa c'en- tra Colombo, allora? Beh, ci sono fonti coeve a Cristoforo, pertinenti e affid- abili, che mostrano che lui pote- va conoscere il lavoro Martel- lus: in una biografia dedicata a suo padre, Ferdinando Colombo ha ricordato come l'esploratore c r e d e v a c h e i l G i a p p o n e s i estendesse per tutta la lunghezza dell'Asia, da Nord a Sud, pro- prio come raffigurato nella nos- tra mappa. C'è di più: secondo gli storici, quella di Martellus era l'unica mappa all'epoca che mostrava il Giappone in quella posizione. Una posizione che, a p r o p o s i t o , è c o m p l e t a m e n t e sbagliata e che potrebbe essere la ragione per cui Colombo cre- dette di avere raggiunto l'Est q u a n d o i n r e a l t à e r a a p p e n a arrivato alle Bahamas. I l m o n d o d e l l e m a p p e storiche è affascinante, specchio com'è delle conoscenze e delle credenze dei nostri antenati. E poi, a volte e con qualche aiuto t e c n o l o g i c o , s i p u ò a n c h e arrivare a capire come viaggia- vano gli antichi esploratori e ... b e h . . . c o m e h a n n o f a t t o g l i errori che hanno fatto, come nel caso di Colombo in occasione della sua fortuita scoperta del continente americano. Osservare le mappe antiche a l l o r a , è a l t e m p o s t e s s o u n modo per capire come i nostri antenati hanno viaggiato e pen- sato, un modo per vedere in pro- fondità ciò in cui credevano e un mezzo per scoprire come il nos- tro mondo culturale si è evoluto nel corso dei secoli. Prendiamo, per esempio, l'af- fascinante planisfero del 1448 ideato da Giovanni Leardo, oggi conservato alla Biblioteca Civi- ca Bertoliana di Vicenza: in esso, il background culturale d e l l ' U o m o d e l s e c o l o 1 5 ° emerge splendidamente. Qui, si vede una visione tolemaica del mondo, quella che ha la Terra al centro dell'Universo e del Sis- tema Solare, dove i continenti sono circondati da un grande o c e a n o , d o v e l e c o n o s c e n z e g e o g r a f i c h e d e g l i a r a b i s i mescolano con la teologia cris- tiana e dove il nome di terre conosciute va di pari passo con linee e numeri che aiutano a cal- c o l a r e l ' a r r i v o d e l l a P a s q u a . Un'opera affascinante, un puzzle culturale, delicato come una piuma, disegnato con inchiostro così brillante da far credere che sia uscito da una penna solo ieri. Eppure, sono passati più di 550 anni. Il mondo dei planisferi, pro- prio come quelli di Martellus e Leardo, è un vero vaso di Pando- ra di conoscenza e curiosità, ma le persone del passato non ave- v a n o s o l o u n d e b o l e p e r l e mappe, bensì anche per le guide di viaggio. Una delle prime mai create viene da Strasburgo e fu pubblicata nel 1532 dal teologo Jacobus Ziegler, che voleva che questo lavoro fosse un'ottima guida turistica per i pellegrini della Terra Santa. Per quanto possa sembrare strano, soprattut- to considerando la dimensione del libro, che è lungi dall'essere tascabile, contiene tutto ciò che era necessario per fare una visita ai luoghi santi del Medio Ori- ente, incluse descrizioni dettagli- ate di Gerusalemme e di altre c i t t à e a b i t u d i n i , u s a n z e e tradizioni della gente. In molti modi, il lavoro di Ziegler è stato la madre di tutte le guide di viaggio a venire. Mappe e guide ci raccontano il mondo com'era, i nostri ante- n a t i e q u e l l o c h e p e n s a v a n o fosse il mondo, ma ci raccontano anche storie di terre e scoperte, di un tempo in cui la filosofia e l a t e o l o g i a , e n o n s o l o l a geografia, ci dicevano com'era la Terra. Un mondo fantastico, quello d e l b u o n v e c c h i o C r i s t o f o r o Colombo, che non era un con- quistatore, né un criminale ma, semplicemente, un esploratore dei suoi tempi, un uomo che cer- tamente non aveva alcun male in testa, all'alba del giorno in cui scoprì il Nuovo Mondo lungo la sua rotta verso le Indie. Ricercatori alle prese con il processo di diagnostica per immagini multispettrale della carta di Martellus. Credit: Courtesy of Chet Van Duzer; Image by Lazarus Project / MegaVision / RIT / EMEL, courtesy of the Beinecke Rare Book and Manuscript Library Il frontespizio dell' Hortus Sanitatis (1485), una delle prime enciclopedie rina- scimentali Sulle orme di Colombo ... mappa e guida alla mano NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ

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