L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-18-2018

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GIOVEDÌ 18 OTTOBRE 2018 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 19 LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES A differenza del passa- to, quando Roma e gli studi di Cinecittà erano lo s cenario principale dei rac- conti dei registi italiani, da Ros- sellini a De Sica, da Visconti e Fellini a Pasolini, oggi si assiste alla nascita e allo sviluppo di una cinematografia regionale, per cui i cineasti del Belpaese eleggono specifiche aree del ter- ritorio italiano quali luoghi pre- diletti per l'ambientazione cine- matografica delle proprie storie. Per questo motivo l'Istituto Italiano di Cultura di Los Ange- les ha deciso di dare vita all'e- vento "A modern taste of italian cinema", un ciclo di 6 incontri ciascuno dedicato ad un regista e ad una regione Italiana. L'iniziativa è frutto della sinergia tra la direttrice Valeria Rumori, l'associazione Lingua Viva e il cineasta e critico Valen- tino Misino, specializzato in Sto- ria del cinema italiano e Produ- zione di Film, tv e nuovi media. Sarà proprio quest'ultimo a illu- strare il panorama del cinema ita- liano contemporaneo e il profilo dei registi, attraverso brani tratti dai loro film e con riferimenti alla più recente storia sociale, artistica e cinematografica della penisola. Ogni appuntamento si concluderà con una degustazione di prodotti tipici della regione presa in esame. "Abbiamo deciso di estendere la nostra visione anche alle parti- colarità e alle suggestioni offerte dal territorio italiano con le sue varianti regionali: la gastrono- mia, alla quale è peraltro dedicata La Settimana della Cucina Italia- na nel Mondo, con la sua infinità varietà di prodotti e piatti tipici, rappresenta lo specchio ottimale del rapporto privilegiato dei regi- sti con il territorio" spiega la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura. Da tempo l'Istituto presta molta attenzione alle nuove ten- denze e all'eccellenza dell'Italia contemporanea con una serie di iniziative finalizzate alla promo- zione dell'Italia non solo come set cinematografico, ma anche come luogo di destinazione arti- stico e culturale. Tra gli esempi, il festival "Filming on Italy" organizzato con Agnus Dei Pro- duction di Tiziana Rocca, nel 2019 alla sua terza edizione, la mostra "Grand Tour dell'Italia contemporanea", dedicata a set cinematografici italiani ambien- tati in tutte le regioni dagli anni Quaranta ad oggi, la serie "Viag- gi in Italia", che con l'Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) continua a presentare da due anni diverse realtà territoriali attraver- so la promozione di percorsi cul- turali, artistici, turistici ed enoga- stronomici. E per ultimo A Taste of Modern Cinema, la cui prima edizione prenderà il via 15 otto- bre presso l'Istituto Italiano di Cultura a Westwood, e sarà moderato da Valentino Misino, originario di Bari, ma da anni a Los Ange- les dove si occupa di produzione e regia. Valentino, ci parli di A Modern Taste of Italian Cine- ma. I sei incontri previsti dall'e- vento A Modern Taste of Cinema vogliono essere una conversazio- ne sulla regione, sul regista e il film, con focus sulla cultura e la società italiana/regionale, viste attraverso il mezzo cinematogra- fico, e lo stile particolare del regista preso in esame. Alla fine di ciascun incontro, una varietà di specialità salate e dolci della regione in questione, verrà servi- ta secondo la formula del finger food accompagnata da vino loca- le dello stesso territorio. Da buon cinefilo, non amo gli spoilers: la nostra scelta gastronomica resta una sorpresa. Qual è l'obiettivo della manifestazione? Indirizzato alla comunità di Los Angeles, capitale mondiale dell'industria cinematografica e televisiva, A Modern Taste of Italian Cinema intende far (ri)scoprire l'aroma del cinema del Belpaese, concentrandosi sulla nuova leva di filmmaker di casa nostra, con un approccio "gastro-intellettuale". In che modo ha scelto i vari registi e le regioni di cui si par- lerà? A Modern Taste of Italian Cinema è un evento sperimentale che spera di avere un seguito in edizioni future. Con una prospet- tiva pioneristica, con l'IIC di Los Angeles abbiamo deciso di pun- tare sui registi del Belpaese che attualmente godono di reputazio- ne internazionale, e sono noti nell'entourage hollywoodiano, sia per i premi conseguiti, come ad esempio il vincitore del pre- mio Oscar Paolo Sorrentino per "La grande bellezza", sia per l'o- perato nell'ambito di produzioni internazionali, come Luca Gua- dagnino regista di "Chiamami Col Tuo Nome", verificando che la scelta fosse sufficientemente eterogenea ed evocativa a livello regionale. I registi scelti sono associati a una regione italiana che li rappresenta, e che non è necessariamente quella da cui provengono. Può farci un esempio? Esplicativo è l'esempio del regista italo-turco Ferzan Özpe- tek associato alla Puglia: Özpe- tek, originario di Istanbul, ha ripetutamente dichiarato il suo amore per il territorio pugliese, nella fattispecie per Lecce e il Salento, e per ben due volte ha ambientato le sue trame in terra leccese: Mine Vaganti (2010) e Allacciate le cinture (2014). Consci di numerosi registi e regioni rimasti esclusi, ci augu- riamo di includerli nelle auspica- te prossime edizioni, puntando soprattutto sulle carismatiche figure femminili che brillano nel panorama italiano attuale. Gli incontri termineranno con degli assaggi regionali. In che modo i sapori si legano alla tradizione cinematografica ita- liana? L'Italia è conosciuta nel mondo per la sua tradizione culi- naria oltre che per la cultura arti- stica e cinematografica. Mi sono formato accademicamente a Roma e professionalmente a Cinecittà: la capitale mi ha inse- gnato che film e cibo vanno di pari passo. Tanti gli aneddoti e le leggen- de urbane sui "cinematografari" e il cibo: per citarne qualcuno: i pasti sfarzosi di Luchino Visconti che aveva uno chef personale sul set, o le bagarre di Fellini con la Masina, quando il maestro "magnava" più del dovuto alla fine del montaggio suono e non riusciva a dormire la notte. Per chi cresce a "pane e cine- ma", espressione che la dice lunga, fare cinema diventa sino- nimo di un buon pasto: al termine di un giorno di riprese, durante un incontro di produzione, per celebrare una prima, c'è un ritua- le inscindibile tra l'agape convi- viale del mangiare insieme sul set o dopo il set, e la prassi filmica. Parlo da produttore, quando dico che i migliori affari si fanno a tavola. In generale, è nel nostro DNA di italiani il senso dell'accoglien- za e della condivisione alimenta- re: il cibo, come il cinema, passa per canali più profondi di quello intellettuale. Quale modo miglio- re di invitare gli amici americani alla scoperta del nostro cinema contemporaneo e della sua iden- tità territoriale, di una tangibile degustazione dei sapori di quei territori visti sul grande schermo? È una sorta di "cinema in 5D": la quinta dimensione è quella delle papille gustative. Calendario degli Incontri • 15 Ottobre: Paolo Sorrenti- no (Lazio, Roma) • 22 Ottobre: Luca Guadagni- no (Lombardia) • 29 Ottobre: Ferzan Ozpetek (Puglia) • 5 Novembre: Giuseppe Tor- natore (Sicilia) • 12 Novembre: Matteo Gar- rone (Campania, Napoli) • 3 Dicembre: Paolo Virzì (Toscana). Orario: 19:00/21:00 Costo: 65$/lezione Per iscrizioni: scrivere all'in- dirizzo ina.cohen@esteri.it a par- tire dalla settimana precedente la data della lezione N.B.: l'organizzazione si riserva di cancellare la lezione nel caso di mancato raggiungi- mento del numero minimo di par- tecipanti (6 persone) Cinema e sapori insieme per "A Modern taste of Italian Cinema" Alla sua prima edizione, A Modern Taste of Italian Cinema porta negli USA il racconto del cinema e del suo legame con il cibo Valentino Misino spiega perché il cinema e il buon cibo siano così vicini

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