L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-18-2018

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GIOVEDÌ 18 OTTOBRE 2018 www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | I l silenzio inghiotte la sala da lettura a doppia volta mentre solitari studiosi leggono attentamente antiche scrit- ture. Sottilissime scie di inchiostro si muovono veloci su pagine crepitanti. E i corridoi del convento si allineano con circa 80 chilometri di libri antichi risalenti a oltre mille anni fa. Nonostante le apparenze, l'Archivio di Stato di Venezia è all'avanguardia con un program- ma internazionale per digitaliz- zare i documenti statali e nazion- ali della città, dalle mappe ai manoscritti, dalla musica alle carte personali. Il progetto della macchina del tempo di Venezia è estremamente ambizioso ma, una volta terminato, aprirà secoli di storia veneziana ed europea a ricercatori e storici di tutto il mondo. Diamo un'occhiata più da vicino. L'Archivio di Stato di Venezia è stato fondato dal governo aus- triaco nel 1815 durante un perio- do di dominio dopo che Napoleone aveva fatto cadere la Repubblica di Venezia nel 1797. E' stato appositamente progettato per catalogare e proteggere le registrazioni della grande Repub- blica di Venezia e, sebbene l'Archivio stesso sia recente, i documenti che ospita risalgono ai primi giorni della città, nel 7 ° secolo d.C. L'Archivio è uno dei più gran- di in Italia ed è assolutamente inestimabile come archivio di registri veneziani. Molti docu- menti sono alloggiati negli arma- di di legno che hanno coperto le pareti degli uffici privati del Palazzo Ducale in balia dell'u- midità e dell'attacco occasionale di topi affamati. Come per le carte concernenti la magistratura e i legislatori veneziani, una collezione mastodontica di per sè, l'archivio salvaguarda le carte di numerose istituzioni locali, enti religiosi, archivi privati, documenti per- sonali, rapporti diplomatici, mappe, spartiti musicali e la cor- rispondenza tra l'amminis- trazione veneziana, le famiglie nobili e i vari territori sulla terra ferma. Ma questo non è solo un tesoro statico, storico, pieno di vecchi documenti. L'Archivio continua a raccogliere e immagazzinare i documentazione dell'attuale amministrazione provinciale e continua a crescere. Oltre 1200 anni di storia sono incapsulati su esili pagine mano- scritte, su alcune delle prime pagine mai pubblicate e su stampe geografiche e artistiche che registrano l'impero veneziano e le esplorazioni della sua gente. L'Archivio è Venezia e decifrare i documenti è fondamentale per capire Venezia e la sua posizione nel mondo. Fino a poco tempo fa, l'unico modo per accedere alla collezione era quello di visitare fisicamente il vecchio edificio del convento accanto alla Basili- ca di Santa Maria Gloriosa dei Frari, a sua volta un luogo chiave nel sestiere cittadino di San Polo, per richiedere i documenti neces- sari. Innumerevoli ricercatori e studiosi sono venuti a sedersi nella sala di lettura, a esaminare i delicati e unici documenti antichi alla ricerca di indizi su eventi, persone o procedimenti perduti da tempo. In inverno o in estate, il compito ha i suoi particolari svantaggi, poiché l'Archivio non è termicamente controllato, e quindi guanti o ventilatori pos- sono essere essenziali. Ma i tempi stanno cambiando. Negli ultimi anni, la tecnolo- gia ha iniziato ad aprire la bib- lioteca a un pubblico più ampio attraverso l'indice digitale e alcu- ni progetti di scansione di piccola scala finanziati dal governo ital- iano. Nel 2006, ad esempio, l'Archivio ha scansionato la sua preziosa raccolta di 3000 mappe utilizzando uno scanner costruito allo scopo, abbastanza grande da contenere gli enormi grafici a grandezza naturale. Dopo aver immerso la punta delle dita nelle acque digitali e averne visto i benefici, l'Archivio sta ora abbracciando il nuovo mondo con il progetto storico della macchina del tempo di Venezia. Le persone dietro all'impresa sono il professor Frédéric Kaplan, uno scienziato informatico che ha fondato e dirige il Laboratorio di studi umanistici digitali presso l'Istituto federale svizzero di tec- nologia (EPFL) a Losanna, in Svizzera, e la co-direttrice Isabel- la di Lenardo, storica formatasi a Venezia. Kaplan è certo delle possibilità dell'intelligenza artifi- ciale e delle scienze digitali e nel 2012 ha messo insieme le compe- tenze digitali svizzere, le conoscenze storiche veneziane e i collaboratori dell'Università Ca' Foscari di Venezia per digitaliz- zare l'intera biblioteca. Il loro compito è immenso. In parole povere, il team prog- etta di scansionare il contenuto di oltre 300 stanze presso l'Archivio Frari. Sono oltre 80 chilometri di libri, milioni di pagine di testo scritto e stampato e circa 300 volumi di storia documentata. Invece di limitarsi a copiare l'archivio per i posteri, prima che i fragili fogli soccombano agli attacchi altalenanti dei picchi delle temperature estive e di umidità insopportabile, e quindi degli inverni spietati che sommer- gono e congelano, Kaplan e il suo team vogliono che i computer "leggano" davvero i documenti per renderli accessibili. Questo è relativamente facile con i libri stampati, grazie a software per il riconoscimento dei caratteri che oggi possono gestire diversi font e dimensioni del testo, ma devono ancora imparare a interpretare la scrittura a mano. Così, mentre gli scanner ad alta velocità girano automaticamente le pagine dei libri, catturando migliaia di immagini ogni giorno, un gruppo di archivisti è a disposizione per annotare manualmente i testi con note, per decodificare cifre diplo- matiche e per identificare i nomi principali, i luoghi e altri fatti utili che possono essere utilizzati per collegare i documenti tra loro. Una volta completato, Kaplan e il suo team avranno creato un complesso di dati digitali senza eguali incentrato su Venezia che potrà essere ricercato, referenzia- to, interrogato e interpretato. Un database a quattro dimensioni sarà creato consentendo a storici, studiosi e veneziani di volare attraverso le porte virtuali dei palazzi e dei magazzini, attraver- so gli uffici del personale e i tri- bunali, attraverso le antiche cronache di Venezia e attraverso il tempo, ascoltando le voci da tempo rimaste in silenzio della gente che viveva, commerciava, viaggiava, governava e tirava su famiglie. E c'è ancora dell'altro che il professor Kaplan, Isabella di Lenardo e il loro team vogliono riuscire a fare. Anche se viene mappato l'Archivio di Stato di Venezia, la macchina del tempo sta coinvol- gendo altre istituzioni storiche in tutta Europa per ripetere il prog- etto, per cucire insieme la storia scritta del continente a poco a poco. Gli scienziati stanno lavo- rando su algoritmi per digitaliz- zare finalmente la calligrafia, anche nel dialetto veneziano. E altri stanno lavorando su uno scanner in grado di leggere libri senza aprire la copertina per accelerare il compito. Sembra fantascienza, ma è già stato fatto con i rotoli degli antichi mondi della Grecia e dell'Egitto. Appena la tecnologia viene sviluppata, viene migliorata e sostituita; le possibilità che crea sono infinite. Così ora, con l'aiuto di univer- sità, archivisti e un team di esper- ti digitali, l'Archivio di Stato di Venezia sta finalmente rivelando i dettagli di tutti i giorni dietro la gloriosa Repubblica, dando forma alla vita delle persone che ci lavoravano e seguendo le storie al di là della laguna in tutta Europa. Dalla nascita del sistema bancario alla diffusione del com- mercio, dalle piaghe devastanti alle macchinazioni diplomatiche, la macchina del tempo sta tirando fuori storie e pensieri da tempo perduti da un archivio che mai una sola persona, o anche un gruppo di persone, potrebbe mai sperare di leggere da solo. Gli studiosi e gli storici non vedono l'ora di interrogare i dati man mano che vengono aggiunti sem- pre più archivi. La macchina del tempo, che Kaplan descrive come un social network che collega persone storiche, luoghi ed even- ti, inizierà a mostrarci il passato in quattro dimensioni. E forse, riportando di nuovo in vita la Venezia del passato, impareremo a modellare il nostro futuro. Sicu- ramente, non è questo il miglior viaggio nel tempo? Il lavoro comune di università, archivisti e un team di esperti digitali ha permesso di digitalizzare la maggior parte dei documenti contenuti nell'Archivio di Stato di Venezia © Damaisin1979 | Dreamstime.com Viaggio nel tempo digitale a Venezia NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ

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