L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-18-2018

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 18 OTTOBRE 2018 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | U n gustoso piatto di Spaghetti alla carbo- nara o il Mosè di Michelangelo? Una fumante Pizza mar- gherita o la Gioconda di Leonar- do? Un goloso e rinfrescante Gelato al pistacchio o il Bacco di Caravaggio? La risposta sorprende solo in apparenza: sempre arte è!   La cucina è uno dei simboli del nostro Paese. Siamo famosi nel mondo per tanti nostri piatti e per il piacere di stare insieme a tavola tanto quanto lo siamo per gli innumerevoli e inestimabili capolavori che riempiono i nostri (e altrui) musei.  Chef come Massimo Bottura, Davide Scabin, Nadia Santini, Carlo Cracco, solo per citare una goccia nel mare, sono giustamen- te considerati artisti, creativi anti- conformisti che hanno saputo rivoluzionare i linguaggi culinari, rinnovare le preparazioni e rige- nerare gli ingredienti dei menù classici. Sono campioni del gusto che sanno fare tendenza e famosi influencer, conoscono le consuete tecniche di cottura e manipolazio- ne degli alimenti ma non lesinano in estro ed esuberanza. Hanno conquistato stelle Michelin, fama internazionale e riconoscimenti mondiali per la loro ineguagliabi- le capacità di proiettare l'arte in un piatto. Arte perchè c'è invenzione, estetica, potenza creativa, sugge- stione, innovazione, genio.  Nella loro cucina c'è ricerca, studio, novità, freschezza ma la contemporaneità si sposa sempre con la sapienza ereditata dai ricet- tari regionali, con la grande tradi- zione della cucina nazionale.  Saper rivisitare le più note pre- parazioni e dare loro un futuro, un'evoluzione, un progresso che tiene il passo con i tempi e le cucine internazionali, significa aver studiato quel che ci ha prece- duti. Solo dopo si può alzare il tiro e portare i nostri piatti nel mondo, farli apprezzare da chi non è abituato ai sapori tricolori, alle nostre abitudini. In questo senso, la cucina italiana e i suoi chef diventano ambasciatori nel mondo della cultura italiana.  Ma non si sottovaluti la sfida domestica: saper stupire in Italia è un'impresa ardua tanto quanto emergere nel panorama mondiale. Quando giocano in casa, devono reinventare la memoria sensoriale legata a cibi a cui siamo abituati da sempre e convincerci a preferi- te la novità rispetto al piatto di mamma, per non farci subito dire "mia nonna lo faceva meglio".  Oggi la cucina italiana non è più fatta di ricette. O meglio, non è solo una lista di ingredienti mixati secondo pratiche consoli- date per dare sapori riconoscibili e rassicuranti. Perchè oggi tra pentole e padelle si parla soprat- tutto di cultura culinaria. E la cultura, come l'arte, cam- mina su due piedi: da una parte la storia e dall'altra l'evoluzione. Perchè la creatività che lascia il segno è quella che ha "digerito" il canone classico e può fare il passo successivo. L'artista che rompe gli schemi è colui che li conosce al punto da poterli supe- rare.  Ai fornelli le pietanze classi- che vanno rieditate, ripensate, ricreate. La capacità di inventare però, non viene fuori da un magi- co cilindro ma dai prodotti della grande tradizione gastronomica italiana, dalla conoscenza delle qualità organolettiche e dalla capacità di rigenerare le ricette. Rispetto a tanti cuochi stranie- ri, i nostri hanno il vantaggio di lavorare con il top della gamma, con eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche: la varietà di sapori e terroir, di biodiversità e cru, la qualità dei prodotti base fanno la differenza in partenza.  Il fatto stesso che l'Italia sia leader in Europa per numero di denominazioni protette e in tutti i mercati esteri il Made in Italy sia sinonimo di qualità, è un vantag- gio non da poco. Però è anche vero che basta un attimo di distrazione per rovinare un piatto, un pizzico di sale in più per per- dere l'equilibrio perfetto, il bilan- ciamento ottimale dei sapori. A ogni vantaggio corrisponde cioè un ulteriore livello di difficoltà: varietà e qualità vanno sapute trattare ed esaltare. In questo senso, è fondamen- tale la linea di demarcazione trac- ciata dal guru della cucina nazio- nale, Gualtiero Marchesi, che spiegava l'importanza della sot- trazione: un piatto può essere tanto più grande quanto più si rie- scono a sottrarre elementi per concentrarsi sull'essenziale.  Arte, cultura, evoluzione della cucina italiana: la ricerca degli chef Se la cucina italiana può con- tare su ottime materie prime, su una cultura della spesa e del mer- cato, del prodotto fresco, della semplicità ereditata dalla tradizio- ne, della conoscenza di un territo- rio e della sua storia, è la cultura gastronomica che fa la differenza. Riflessione, approfondimento, studio, armonia di forma e di gusto. Perchè, secondo Marchesi, i piatti oltre che essere buoni devono fare pensare e, forse è il caso di renderlo più esplicito, devono avere alle spalle un pen- siero profondo, un'esplosione di sapori, tecniche e storie da cogliere tra una forchettata e l'al- tra.  Perchè l'arte è questo: non è  frutto del caso, dell'abbina- mento fortunato di gusti e colori ma il risultato di un lavoro appas- sionato, meticoloso, originale che sa porre al centro dell'attenzione la grande eredità culturale e la sua rivisitazione in chiave moder- na. Solo così la cucina produce piatti che oggi sembrano avere il linguaggio della contemporaneità ma che domani potrebbero diven- tare la più classica delle ricette italiane. SELLING HOMES THROUGHOUT THE BAY AREA Adele Della Santina "e Right Realtor makes all the dierence." 650.400.4747 AdeleDS@aol.com www.AdeleDS.com CalBRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation!

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