L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-1-2018

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GIOVEDÌ 1 NOVEMBRE 2018 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano IN ITALIANO | D opo il grande suc- cesso e il riconosci- mento ottenuto negli ultimi anni interpretando diver- se opere nella Bay Area, Ars Minerva eseguirà Ifigenia in Aulide il 30 novembre e il 1° dicembre all'ODC Theater di San Francisco. L'opera è stata composta da Giovanni Porta, che si ritiene sia nato a Venezia. Fra i maestri d'opera dell'inizio del XVIII secolo e fra i principali musicisti veneziani, Porta si fece strada a Roma, a V icenza e V erona, prima di dirigersi a Londra, dove la sua opera Numitore fu esegui- ta nel 1720 da Georg Friedrich Händel e dalla Royal Academy of Musica. Il libretto di Ifigenia fu scritto da Apostolo Zeno, poeta vene- ziano, librettista, giornalista e letterato. Appassionatamente devoto allo studio della storia, Zeno scrisse libretti con temi storici e mitologici. La reputa- zione della tragedia francese aveva già iniziato a diffondersi in tutta Europa, e lui si è avvalso liberamente delle sue migliori produzioni, us andole come modelli. Tra più di 30 opere che ha offerto al pubblico, alcune sono state prese in prestito dai classici francesi. Lo stesso vale per la sua Ifigenia in Aulide, presa in prestito da Jean Racine. Ars Minerva porta Ifigenia sul palcoscenico di San Franci- sco, seguendo la passione per la musica classica del direttore ese- cutivo e artistico Céline Ricci. L'organizzazione non profit non perde mai l'occasione di ricorda- re la sua missione principale: attirare nuovo pubblico verso la musica classica attraverso inno- vative produzioni di opere barocche. Q ues to è anche il motivo per cui l'organizzazione ha creato Baroque for Kids, un programma di sensibilizzazione per studenti delle scuole superio- ri, con la classe italiana della Ruth Asawa School for the Arts. Abbiamo parlato con il diret- tore Ricci, che dirigerà l'opera e raggiungerà anche gli altri attori sul palco interpretando il ruolo di Achille. Ricci, può dirci di più sul suo ultimo progetto? Ars Minerva è molto entusia- sta nel riportare in vita Ifigenia in Aulide, un'opera composta da Giovanni Porta nel 1738 e mai eseguita da allora. Basata sulla tragedia di Euripide chiamata Iphigenia in Aulis, l'opera di Porta drammatizza un episodio avvenuto durante la guerra di Troia, quando il re Agamennone è costretto a sacrificare sua figlia Ifigenia alla dea Artemide, affin- chè l'esercito greco possa salpa- re per Troia. Quanto tempo ci è voluto per produrla? Cerchiamo sempre di lavorare il più velocemente possibile per rendere queste ricreazioni dispo- nibili per il nostro pubblico. Il lavoro creativo è iniziato circa un anno fa e ha incluso la realiz- zazione di una moderna colonna sonora, la traduzione del testo italiano in inglese per i sottotito- li, il brainstorming del concetto, la creazione di proiezioni e la produzione dei costumi. Tutta- via, le prove non inizieranno prima di novembre. Lei stessa fa parte dell'ope- ra. Come ci si sente ad essere sia una cantante che il diretto- re di scena? Per ora, posso solo dire che è e sarà molto difficile. Essere una performer e una regista allo stes- so tempo significa seguire ener- gie molto divers e. M a s ono all'altezza della sfida. Perchè ha deciso di inter- pretare Achille? In questa opera, il ruolo di Achille è l'unico che posso can- tare. In effetti, credo che la gamma vocale sia buona per la mia voce. Questo ruolo è stato originariamente creato per il castrato Lorenzo Ghirardi, alla fine del 1700. Il ruolo ci ha per- messo di immaginare una voce molto lunga, agile e perfetta- mente padroneggiata. Senza arri- vare a essere leggendario, Ghi- rardi è stato indubbiamente un solido cantante del suo tempo, e le tracce che rimangono del suo repertorio sono molto seducenti. Ha cantato in Catone in Utica di Antonio Vivaldi, L'Olimpiade di Leonardo Leo, L'Antigona di Baldassarre Galuppi, Attilia di Niccolò Jommelli tra gli altri ruoli. In che modo questa è diver- sa da qualsiasi altra opera che ha portato sul palco? Le opere precedenti che Ars Minerva ha ricreato erano del 17° secolo. Per coloro che non sanno o non ricordano, negli ultimi anni abbiamo portato sul palco La Cleopatra, Le Amazzo- ni nelle Isole Fortunate e La Circe. Lo stile dell'Ifigenia di Porta, invece, è saldamente col- locato nel nuovo linguaggio musicale del diciottesimo secolo. A differenza delle opere vene- ziane del secolo precedente, c'è sempre una divisione assoluta e inconfondibile tra recitato e aria. Le arie sono invariabilmente da capo, il che significa che la loro forma è ABA. La musica espri- me drammaticamente non solo le parole stesse, ma anche le forti emozioni che stanno dietro di esse. È diversa dalle opere che abbiamo ricreato perché questa non è una tragicommedia, rap- presenta quella che viene defini- ta un'opera seria. P er Ricci, Ifigenia è una donna che viene sacrificata per garantire il successo di un eser- cito di uomini, e quindi è una metafora di come tutte le donne a volte hanno sacrificato le loro vite, carriere e ambizioni nel corso dei secoli. È un tema vec- chio e ricorrente perché, dopo tutto, la storia tende a ripetersi. Ecco perché abbiamo anche chiesto l'opinione di Ricci sul perché il lavoro di Euripide, che ha avuto un'influenza significati- va sull'arte moderna, sia diventa- to fonte di ispirazione per proget- ti sia antichi che attuali. "Non è solo la versione di Apostolo Zeno basata sull'opera di Euripi- de, ma è anche ispirata a Iphigé- nie en Aulide di Jean Racine", spiega. "Delle oltre trenta opere che ha portato al pubblico, alcu- ne sono state prese in prestito dai classici francesi. Il suo libretto di Ifigenia in A ulide era molto popolare e molti compositori lo misero in opera come, ad esem- pio, Antonio Caldara, Giuseppe Maria Orlandini, Giovanni Porta, Nicola Porpora, Girolamo Abos, Giuseppe Sarti, Angelo Tarchi e Giuseppe Giordani. La storia non riguarda s olo A gamennone, A chille o Ifigenia in s é, ma riguarda anche l'istituzionalizza- zione della vittoria militare e del- l'onore mas chile s u tutto il resto". Ars Minerva ha sede a San Francisco ma mira a coinvolgere le persone attorno alla Baia e si esibirà anche a Berkeley. Perché è importante mostrare questo lavoro a entrambi i pubblici, abbiamo chiesto. "Esistono moti- vi di conservazione culturale e storica", sottolinea Ricci. "Oggi- giorno, i più importanti teatri d'opera, ensemble e orchestre tendono a suonare un repertorio standard dominato dal 19° seco- lo. Di conseguenza, l'esperienza della musica classica da parte del pubblico può essere ripetitiva e la musica bella del nostro passato rimane non rappresentata e ina- scoltata. Parte del nostro patri- monio operistico rimane nasco- sto al pubblico e agli artisti. Inoltre, vogliamo che le persone siano in grado di scoprire una versione aggiuntiva di questa tra- gedia greca, che è sempre un processo interessante. Tuttavia, ci sono così tanti grandi artisti della Bay Area, che meritano di essere visti e ascoltati. Come sarà il suo 2019? "Ci sono progetti interessanti ancora in discussione", conclude il diret- tore Ricci. "Siamo una piccola organizzazione e, per questo motivo, non è sempre facile esse- re in grado di pianificare in anti- cipo, ma annunceremo ciò che s tiamo preparando molto presto". L'opera Ifigenia in Aulide sarà in scena il 30 novembre e il 1 dicembre alle 19.30 - Spettacoli semi-scenici all'ODC Theatre (3153 17St, San Francisco) e, il 9 novembre alle 20:00, per una ver- sione abbreviata del Concerto alla First Congregational Church di Berkeley. Biglietti in vendita sul sito web del teatro ODC. Il direttore Céline Ricci riporta in vita la musica dimenticata con la nuova produzione autunnale 'Ifigenia in Aulide' Ifigenia in Aulide, portata al pubblico di San Francisco dall'Ars Minerva il 30 Novembre e il 1 Dicembre LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO La regista Celine Ricci ha studiato a Parigi per poi continuare con studi post lau- rea alla Guildhall School of Music and Drama di Londra

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