L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-1-2018

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GIOVEDÌ 1 NOVEMBRE 2018 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Iscrizione sposta in ottobre la data dell'eruzione che distrusse Pompei U n'iscrizione a car- boncino, traccia tan- gibile di un momento di vita quotidiana, supporta la teoria che la data dell'eruzione del Vesuvio sia avvenuta a ottobre e non ad ago- sto. La scritta è datata al sedicesimo giorno prima delle Calende di no- vembre, corrispondente al 17 otto- bre. L'iscrizione appare in un am- biente della casa in corso di ristrutturazione, a differenza del re- sto della stanze già completamente rinnovate; ci dovevano essere, per- tanto, lavori in corso nell'anno dell'eruzione. Inoltre, trattandosi di carboncino, fragile e evane- scente, che non avrebbe potuto re- sistere a lungo nel tempo, è più che probabile che si tratti dell'ottobre del 79 d.C., una settimana prima della grande catastrofe che sarebbe, secondo questa ipotesi, avvenuta il 24 ottobre. Nella stessa casa sotto- posta al grande intervento di resta- turo che sta interessando oltre tre chilometri di fronti che costeggiano i 22 ettari di area non scavata, sono riemersi 5 scheletri di due donne e tre bambini che si erano nascosti nel tentativo di scampare alla piog- gia di lapilli. Acqua e vita su Marte: il Caltech conferma la scoperta italiana Strumentazioni italiane in volo verso Mercurio I risultati di una ricerca del Ca- lifornia Institute of Techno- logy confermano i dati rac- colti dagli studiosi italiani: nell'acqua di Marte c'è ab- bastanza ossigeno da sostenere la vita. La molecola potrebbe essere disciolta nell'acqua in quantità suf- ficienti a consentire la respirazione di microrganismi o addirittura di spugne. Poco lontano dal Polo Sud, n ella zona chiamata P lanum Australe, un gruppo di scienziati italiani aveva già individuato un lago che si trova a 1,5 chilometri nel sottosuolo, con un diametro di venti chilometri e una profon- dità di alcuni metri, la temperatu- ra ben al di sotto di 0°C. Lo straordinario risultato pub- blicato sulla rivista scientifica americana Science, era stato ottenuto grazie al radar Marsis imb ar cato s ulla s onda MarsExpress dell'Esa europea lanciata nel giugno 2003. Il gruppo di scienziati italiani autore della scoperta è formato da 22 ricercatori appartenenti a diversi centri di ricerca e univer- sità con tre protagonisti principa- li: En r ico F lamin i ( Ch ief S cientis t d ell' A s i) , Elen a Pettinelli (responsabile del labo- ratorio di fisica applicata alla Terra e ai pianeti dell'Università Roma Tre) e Roberto Orosei (Istituto nazionale di astrofisica Inaf), primo firmatario dell'arti- colo su Science. Il radar Marsis è stato invece ideato e progettato dal professor Giovanni Picardi dell'Università La Sapienza di Roma e costruito da Thales Alenia Space Italia, con le antenne realizzate dal Jet P ropuls ion Laboratory della Nasa. Il politecnico della California conferma ora che in un serbatoio di acqua salata del tipo trovato su Marte ci potrebbero essere eleva- te concentrazioni di ossigeno disciolto che potrebbero consen- tire forme di vita aerobica. Nello studio del Caltech, pub- blicato su Nature Geoscience, si stabilisce che le aree delle regio- ni con acqua contenente alte quantità di ossigeno si sono spo- state con il cambiamento di incli- nazione dell'asse di Marte, avve- nuto negli ultimi 20 milioni di anni. In ques to intervallo di tempo, le più alte solubilità si sono verificate, a loro volta, negli ultimi 5 milioni di anni. S ono venuti alla luce, lungo la strada statale 481, alle porte del cen- tro abitato di Oriolo, in provincia di Co- senza, i resti di un antico convento del Terzo Ordine Regolare di San Francesco d'Assisi del 1439. Sotto quasi 5 metri di terreno e rovi è venuta alla luce, durante alcuni lavori di pulitura dell'a- rea, la preziosa struttura che dette ben sette padri provinciali e u n p a d r e g e n e r a l e , q u e l Dionigi Colomba che portò dalla F r a n c i a l ' a l l u c e d i S a n Francesco di Paola, ha svelato un chiostro e un ciclo di dipinti che risalgono al 1500 circa, di arte bizantina. Si riconosce la chiesa con i s u o i a l t a r i d o v e u n t e m p o s i v e n e r a v a l a s t a t u a d i S a n Francesco di Paola e dove era custodito l'alluce, reliquia con- servata oggi nella chiesa madre del paese. Dietro la chiesa si trova il chiostro che divide la parte religiosa del convento dalla parte conviviale. E qui troviamo il refettorio, lo scriptorium ed un altro vano probabilmente adibito a locutorium (luogo di conversa- zione e di ricevimento ospiti). Naturalmente per ciò che con- cerne la precisa destinazione d'uso dei vani che un tempo hanno ospitato vita quotidiana si è ancora nel raggio delle ipotesi ma è facile immaginare la vita monastica. "Il recupero dell'antico con- vento francescano – commenta il v i c e s i n d a c o c o n d e l e g a a l l a C u l t u r a e a i B e n i C u l t u r a l i , Vincenzo Diego – è un altro importante tassello che va ad aggiungersi al Polo Culturale di O r i o l o . U n p r e z i o s o b e n e a disposizione dell'intero territorio della Sibaritide e della Calabria, nel solco della condivisione dei nostri tesori che contraddistin- gue l'azione amministrativa di recupero del patrimonio storico- culturale". Lo stesso borgo di Oriolo, poco più di 2mila abitan- ti a 450 metri sul livello del mare nell'entroterra dell'Alto Jonio cosentino, è considerato uno "scrigno nascosto" ed èstato per questo inserito tra I Borghi p i ù b e l l i d ' I t a l i a e v a n t a l a Bandiera Arancione per l'impe- gno nella tutela e promozione del territorio. Convento francescano 'riemerge' in Calabria N el lancio della sonda spaziale BepiCo- lombo partita dalla Guyana francese verso Mercurio, c'è il contributo scientifico italiano dell'Istituto di fotonica e nanotec- nologie del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifn), che ha cu- rato parte dell'avanzatissima stru- mentazione ottica che consentirà di vedere e mappare la superficie del pianeta. Tre, in particolare, gli strumenti curati dagli italiani: "Elena" per la misura di specie neutre nell'atmosfera di Mercurio: alla progettazione hanno contri- buito ricercatori Cnr-Ifn di Roma. "Phebus": è uno spettrometro per lo studio dell'esosfera del pianeta sviluppato fra Francia, Russia, Giappone ed Italia. La sede di Pa- dova del Cnr-Ifn è stata responsa- bile del contributo italiano e ha curato la calibrazione ottica. "Sim- bio-Sys" è il cuore della missione. Lo strumento rappresenta lo stato dell'arte nella miniaturizzazione della componentistica e meccanica da volo, realizzato per l'80% dalla comunità scientifica italiana. Il re- sponsabile è Inaf-Osservatorio Astronomico di Padova. L'iscrizione a carboncino che posdata l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. La sonda BepiColombo e i risultati del radar Marsis (Ph. Esa)

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