L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-17-2013

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L'Italo-Americano PAGINA  4 GIOVEDÌ  17  GENNAIO  2013 Pitti Immagine Uomo edizione numero 83 a Firenze: nuovi e vecchi brand sfilano alla riscossa dei mercati NICOLETTA CURRADI Si sono appena chiusi i battenti dell'83° edizione di Pitti Immagine Uomo alla Fortezza da Basso di Firenze. I primi dati finali sull'affluenza confermano le proiezioni: su 20.600 compratori registrati (e un totale che dovrebbe attestarsi sulle 30mila presenze), i visitatori esteri aumentano del 5%, mentre gli italiani scendono del 6%. I buyers stranieri raggiungono infatti le 7.800 unità (erano stati 7.400 nel gennaio di un zione di Gran Bretagna e Germania, entrambe in lieve aumento, e dell'area del Nord Europa (Svezia, Danimarca e Norvegia), molto dinamica. Molto vivaci si sono dimostrate invece le compagini provenienti da Giappone (+14%), Russia (+40%), Cina (+34%), Stati Uniti (+12%), Turchia (+13,5%) e Corea del Sud (+11%). Interessanti anche le risposte di Hong Kong, Taiwan, Messico, Brasile, di alcune nazioni africane e medioorientali e delle repubbliche dell'Asia Centrale. Al debutto a Pitti Immagine Uomo il calzaturificio marchigiano Loriblu anno fa), a fronte di un calo dei nostri connazionali, arrivati a quota 12.800 unità. Per quanto riguarda il flusso dall'estero, spiega una nota, la maggioranza dei Paesi europei mostra buone performance come qualità dei compratori e valori assoluti, ma un decremento dei numeri, con l'ecce- Soddisfatto Raffaello Napoleone, a.d. di Pitti Immagine: "I dati finali sono un segnale indubbiamente positivo per la moda maschile e per il made in Italy: l'economia della moda è trainata in questo momento dai Paesi stranieri, e in particolare da quelli extra-Europei, e per questo una crescita del 5% dei compratori esteri è per noi di gran lunga più significativa del calo, atteso, degli italiani. Concludo con una nota di colore. A fronte della stabilità dei principali mercati europei, crescono proprio i numeri dalla Gran Bretagna (+2%): decisamente un buon auspicio rispetto alla sovrapposizione di date con la fashion week di Londra". Tra i brands da segnalare spicca l'americano Scott James, che ha presentato in anteprima la sua nuova Fall/Winter 2013-14 Men's Collection. Una collezione che racchiude in sé la filosofia di un marchio unico, contemporaneo e cosmopolita, che unisce la tradizione del "leisure" raffinato a materiali di alta qualità e ad una lavorazione di scuola sartoriale. La palette dei colori per il prossimo inverno smorza le tonalità e si arricchisce di nuove nuances con grigi naturali, ruggine, blu, rosso, verde, proposte sia nei capispalla che nel pantalone. Il pantalone si distingue per la perfetta vestibilità ed è realizzato in versione a cinque tasche, in morbido cotone e velluto, con oltre 12 varianti di colori dai toni pastello fino alle tonalità più dark. L'avvolgente maglieria è declinata in un'ampia gamma di A Firenze il brand americano Scott James ha presentato la collezione 13-14 modelli a girocollo o scollo a V, cardigan e blazer doppiopetto. La camiceria è raffinata in cotone Oxford in tinta unita e fantasia Principe di Galles, velluto délavé button down e denim rivisitata in chiave bicolor. Lo stile del brand è completato da una linea di calzature minimal e di piccoli eleganti accessori come cinture e sciarpe. Altri brands presenti a Pitti Immagine Uomo edizione 83, Andy Richardson, con il suo british style dal cuore fiorentino, Carlo Chionna 9.2, con i suoi pantaloni per la prima volta a Pitti Uomo, Loriblu al debutto con le sue eleganti calzature. Tra gli eventi collaterali esterni alla fiera si segnala Loretta Caponi che ha presentato la sua ultima collezione di lingerie per uomo e donna, mentre Fendi ha inaugurato la nuova boutique in Via Tornabuoni. Altri eventi si sono tenuti nel nuovo negozio Stone Island, in quello WP Lavori in corso e nella boutique Ferragamo. Il 2013 è iniziato all'insegna della moda a Firenze! Il fatturato della moda italiana cresce negli Usa ma risente ancora della crisi Nel 2012 il Tessile-Moda italiano subisce ancora gli effetti della congiuntura sfavorevole. Lo rilevano le stime dello Smi (Sistema Moda Italia, una delle più grandi organizzazioni mondiali di rappresentanza degli industriali del tessile e moda rappresentando, attraverso la Federazione, oltre 510.000 addetti e quasi 60.000 aziende), in un'indagine campionaria a cui hanno partecipato oltre 110 aziende. Il fatturato per l'intera filiera, dopo un'ulteriore decelerazione nel primo trimestre del 2012 (+1,3%), è entrato in area negativa nel 2° trimestre, segnando un lieve calo pari al -0,3%, per poi deteriorarsi ulteriormente nel 3° trimestre (-4%). Disaggregando il dato per i due macro-comparti della filiera, risulta che l'industria tessile ha subito flessioni del fatturato in tutti e tre i trime- stri monitorati (mediamente in calo del -4,3%); di contro, l'Abbigliamento-Moda ha sperimentato un progressivo deterioramento, passando da un +5,1% del periodo gennaio-marzo a un +2,5% tra aprile e giugno, ed, infine, invertendo il trend con un decremento del -3,8% nel terzo trimestre. I dati relativi alla raccolta ordini in portafoglio al momento della rilevazione campionaria, pur provvisori e parziali, indicano peraltro una prosecuzione del trend negativo con riferimento al mercato nazionale (il calo medio oltrepassa il -3%, anche se il tessile segna un miglioramento), mentre gli ordini dall'estero registrano un incremento medio superiore al +2%. Sulla base dei dati relativi al periodo gennaio-luglio 2012, le vendite estere di Tessile-Moda si Modelle sfilano per la primavera/estate 2013 Dolce e Gabbana 26,9 mln di export italiano nel 2011 sono mantenute complessivamente interessate da una dinamica positiva, pur palesando un basso tono. In particolare, l'export di Tessile-Moda ha registrato un timido +0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2011 (quando la crescita aveva raggiunto il +12,3%) e si porta a poco più di 16,1 miliardi di euro. Con riferimento ai mercati di sbocco, nel periodo in esame al calo dell'export destinato alle aree Ue, in flessione del -4%, si contrappone la crescita verso le le aree extra-europee pari ad un soddisfacente +7,2%. Guadagnando 2,7 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2011, il mercato extra-Ue ha assorbito il 45,6% delle esportazioni italiane di settore. In particolare, l'export verso gli Stati Uniti, terzo mercato a quota 953 milioni di euro, è cresciuto addirittura del +18,9%, mentre la Russia ha messo a segno un nuovo aumento, pari al +11,6%.

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