L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-15-2018

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25 GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE 2018 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | A veva due obiettivi ben precisi per il suo mandato a Los Ange- les, ovvero rispon- dere nel miglior modo possibile alle esigenze della nostra Comunità e sostenere al massimo le eccellenze italiane nel campo dell'imprenditoria, del cin- ema, della cultura, della scienza e più in generale dell'Italian Style. Ora, a compimento della tappa diplomatica che l'ha portato ad operare nel Distretto Consolare che comprende la California del Sud, l'Arizona, il Nevada ed il New Mexico, il Console Generale Antonio Verde può dirsi sicura- mente soddisfatto. Laureato in Scienze Politiche all'Orientale di Napoli, Verde ha fatto il suo ingresso nella carriera diplomatica nel 1990. Le sue es- perienze nelle sedi diplomatico- consolari italiane l'hanno portato negli anni a Tokyo, Mosca e Stras- burgo, oltre che a Sydney, dove ha ricoperto per la prima volta la car- ica di Console Generale. Antonio Verde ha iniziato il suo mandato in California il 22 ottobre del 2014 ed ora una nuova sfida diplomatica lo attende, all'Ambasciata d'Italia in Egitto. "Los Angeles mi rimarrà nel cuore. È stata per me una tappa davvero molto importante, sia dal punto di vista umano che profes- sionale" ci confida il Console, nel tracciare un bilancio alla fine dei suoi quattro anni di mandato. "È venuto ora il momento del distacco che, come tutti i distacchi, porta con sé una parte dolorosa. Lascio quindi Los Angeles con grande malinconia, ma arricchito di bel- lissimi ricordi e di tanti amici che ho trovato in questa straordinaria metropoli". Console Verde, quale è stata la sfida più importante che ha dovuto affrontare in questi anni? La sfida era innanzitutto quella di confermare e rafforzare la pre- senza dell'Italia qui, così lontano da casa, e di poter rappresentare un sicuro punto di riferimento per tutti i nostri connazionali. In tale ambito, occorreva innanzitutto riuscire a fornire in maniera effi- ciente i servizi consolari che la col- lettività necessita, dal classico ri- lascio dei passaporti alle pratiche più complesse, inclusa l'assistenza ai nostri connazionali, anche di passaggio, nei casi, purtroppo non infrequenti, di emergenza. Al contempo, è stato necessario impegnarsi al massimo per pro- muovere il nostro Paese in tutti i possibili campi: artistico, culturale, linguistico, scientifico, commer- ciale, etc. Il numero di iniziative realizzate, l'impatto positivo reg- istrato tra gli americani e gli stranieri in generale, il numero di visti rilasciati, oltre alla notevole attenzione dedicataci dalla stampa, sono in ogni caso dati che parlano da soli e che coronano di fatto questi anni molto intensi nei quali, con risorse per forza di cose limi- tate, abbiamo dovuto comunque far fronte ad esigenze molteplici che, per loro natura, sono illimitate e molto spesso imprevedibili. Una missione non impossibile, ma di certo molto complessa, che – gra- zie soprattutto all'impegno dei miei bravi collaboratori del Con- solato – credo sia stata affrontata con risultati molto positivi. Durante il suo mandato a Mosca ha assistito al passaggio da Boris Eltsin a Vladimir Putin e in America a quello da Obama a Trump. Come ha vissuto questi due passaggi storici così importanti a livello politico? Da un punto di vista profes- sionale mi ritengo un privilegiato per aver avuto la possibilità di as- sistere da vicino a delle fasi storiche di transizione così rile- vanti in due Paesi grandi, impor- tanti e complessi come la Russia e gli Stati Uniti. Sono esperienze che mi hanno arricchito anche umanamente e che porterò con me come insegnamento prezioso e memoria indelebile. Sono state tante le iniziative portate avanti con la collabo- razione del Sistema Italia a LA. Di quale progetto è più fiero? La nostra attività si è fatta forte innanzitutto di una collaborazione sempre più intensa e sinergica con tutte le altre istituzioni ufficiali italiane operative a Los Angeles: l'Istituto Italiano di Cultura, l'ICE - Italian Trade Promotion Agency, l'ENIT- Italian Government Tourist Board, l'IACCW - Cam- era di Commercio Italo-Ameri- cana. Assieme abbiamo potuto promuovere in maniera coerente e integrata i nostri territori, la nos- tra cultura, l'arte, la scienza, l'e- conomia, stringendo anche part- nership importanti, come da ultimo la scorsa estate, tra partner italiani e i loro omologhi locali, quali ad esempio il Porto di Los Angeles, il Getty Museum ed altre importanti realtà angeline. Tanti gli scambi con l'Italia, come il ritorno della Testa di Ade e il più recente arrivo del Satiro Ebbro. Molti i rapporti con la sua città, Napoli. È quasi naturale che il Getty Museum abbia guardato a Napoli, dove ha sede il più grande Museo Archeologico del mondo, e alla Campania per attività di collabo- razione relative all'antichità clas- sica, ma anche a tante altre espres- sioni artistiche che uniscono idealmente queste due grandi città di mare. Per noi si tratta di un part- ner molto importante che, messe alle spalle alcune esperienze meno entusiasmanti del passato, speri- menta oggi, con noi, una fase di più vitale unità di intenti. Oltre che a lavorare con alcune realtà della mia città natale, siamo stati impegnati in maniera più ampia sull'intero territorio nazionale. Penso, per citarne solo alcune, alle collaborazioni dell'U- CLA con tante Università italiane, ai progetti con la Galleria Borgh- ese di Roma, con il Museo Egizio di Torino, alle iniziative con la Sardegna, con la Sicilia, con il Tri- Veneto, con la Toscana e, quest'anno, anche con la Puglia che quest'anno è stata tra l'altro protagonista alla NIAF e che sarà ancora una volta sotto i riflettori nell'ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che avrà luogo al Los Angeles dal 12 al 18 Novembre, in contempo- Il Console Generale Antonio Verde saluta Los Angeles al termine del suo mandato ranea con Cinema Italian Style e con la presentazione ufficiale a Hollywood del film italiano can- didato agli Oscar "Dogman" di Matteo Garrone. Che cosa porterà con sé di questi quattro anni a Los Ange- les? Innanzitutto un grande amore per questa città così carica di en- ergia positiva e di capacità di af- frontare la vita con energia e senza mai tralasciare l'aspetto umano e la creatività. E' un lascito impor- tante che, ne sono certo, mi sosterrà anche nella mia prossima esperienza lavorativa in Egitto, un Paese affacciato come l'Italia sul Mediterraneo, di grande vitalità, con una lunga storia comune di amicizia e collaborazione che ha sempre riservato grandissima at- tenzione all'Italia. Che cosa le mancherà di Los Angeles? La luce, i colori, la vivacità di LaLaLand e la sua capacità di farci sognare. Mi mancheranno i tanti amici che ho avuto modo di conoscere in questi anni, mi mancherà un certo atteggiamento positivo di questa città nei con- fronti della vita con la sua capacità di raccontarsi, di ridere e di riflet- tere su se stessa. Mi mancherà quel California Dreaming che ha cantato la California come un mondo nuovo e entusiasmante, e che io ho cercato di vivere in pieno. Ha un messaggio per il prossimo Console Generale? Può rivelarcene il nome? Si tratta di una collega molto valida, Silvia Chiave, alla quale lascio un messaggio di forte en- tusiasmo e l'augurio di vivere e lavorare bene e serenamente a Los Angeles come ho avuto la fortuna di poter fare io, godendo del suo sole, dell'oceano la cui vista apre il cuore, dell'amicizia dei losan- gelini e del calore della nostra splendida comunità italiana! Da sinistra: Anthony Pirozzi, presidente della Camera di Commercio di San Pedro, Joe Buscaino, consigliere del 15th district, Pietro Spirito, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Antonio Verde, Console Generale d'Italia a LA e Tony Gioiello, ingegnere capo del porto di LA Il Getty Museum riconsegna al Console Generale d'Italia a LA, Antonio Verde, una testa policroma "riconosciuta" attra- verso un ricciolo azzurro, grazie al lavoro degli archeology Siciliani LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES

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