L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-30-2018

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1058177

Contents of this Issue

Navigation

Page 2 of 43

NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2018 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C 'è un panorama di desolazione che acco- muna la California con l'Italia in questo autunno fatale.  Il vento che ha alimentato i roghi e lasciato polvere e cenere lungo 62.000 ettari uccidendo 85 persone, arrivando a contare oltre 1300 dispersi, evacuando migliaia di residenti e lasciando altrettanti sfollati, distruggendo 14 mila case, 528 strutture commerciali e più di 4mila edifici in quello che è stato l'incendio più distruttivo della storia della California set- tentrionale, non è stato poi tanto dissimile dalla violenza del vento e dell'acqua che hanno spazzato via interi boschi nel Nord Italia. Flagellati da raffiche che hanno raggiunto i 190 km orari, i tronchi secolari che ricoprivano le valli del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli sono caduti come stuzzicadenti. Nel Bellune- se il 40% della superficie boschi- va è stata compromessa. In Val di Fiemme e Lagorai, sono caduti 1,5 milioni e mezzo di metri cubi di piante. Nuovi alberi certo ricre- sceranno ma ci vorranno 100 anni perché raggiungano le dimensioni di quelli abbattuti. Un vento così forte non si vedeva da 40 anni ma chi conosce la montagna ha detto: proveniva da Sud, una direzione dalla quale non ci si aspettano intensità ven- tose così forti, assolutamente fuori norma. Di solito sono i venti da nord a soffiare forti sulle Dolo- miti.  Ci siamo meravigliati di come centinaia di ettari di bosco possa- no venire rasi al suolo in pochi minuti. Di come esondino rapida- mente i torrenti in secca da anni: basta un violento acquazzone per riempirli all'improvviso e trasfor- marli in un'incontenibile e travol- gente onda di fango che uccide, allaga, distrugge. Lo abbiamo visto in Sicilia, nel Materano, nel Genovese, lungo il corso del mae- stoso Po. Ci siamo sorpresi di come le onde siano capaci di ingrossarsi scavalcando frangi- flutti e spazzando via porticcioli e lungomari, accartocciando yacht e inghiottendo strade litoranee. Di come le maree salgano inconteni- bili e allaghino persino la Basilica di San Marco: 90 centimetri d'ac- qua che si è ritirata solo dopo 16 ore invecchiando di vent'anni la plurisecolare e preziosissima chiesa ricoperta d'oro e mosaici. Dopo una settimana di tregua, il maltempo è tornato a colpire l'Ita- lia con forza insolita mentre sugli Appennini è caduta la prima neve: strade che collassano nel fango nel Lazio e in Campania, devastanti trombe d'aria in Cala- bria, vortici e fortissime grandina- te in Puglia. Ma anche la California sta assistendo a fenomeni estremi: i primi 9 mesi del 2018 sono stati tra i primi 4 più caldi del Paese, l'ultima estate è stata la 2° più calda della storia e ⅔ dello stato sono incredibilmente aridi a causa di 360 settimane di siccità (U.S. Drought Monitor).  Sono le terribili e pur sempre affascinanti forze della Natura, capaci di reazioni improvvise, rapide e violente, soprattutto se gli equilibri che sottostanno ad esse vengono compromessi. Inutile negare le manomissioni umane, le incurie che generano mostri. Inutile soprattutto negare l'evidenza dei cambiamenti cli- matici. Non è normale che ottobre abbia portato in Italia temperature estive perchè questo significa sic- cità e scioglimento dei ghiacciai alpini. Si sono ridotti del 30%: 180 si sono estinti e dagli anni '60 abbiamo perso una superficie ghiacciata equivalente al lago di Como. Ma senza nevi e ghiacci aumenta la franosità delle pareti rocciose, si riduce la geodiver- sità, la biodiversità e diminuisco- no le risorse idriche. La catena montuosa alpina è sempre stata la "Torre dell'ac- qua" perchè da secoli, in prima- vera, ha garantito il 40% della fornitura di acqua dolce in Euro- pa. Ma la scomparsa del ghiaccio sotto i 2mila metri è talmente drammatica e veloce che l'anno scorso Italia e Svizzera si sono trovate costrette a ridisegnare il confine.  Nel frattempo si innalzano i mari, salgono le loro temperature e arrivano specie tropicali a colo- nizzare il Mediterraneo. Sui nostri tranquilli litorali, dove siamo abituati a fare il bagno senza pensieri, sono arrivate ondate di meduse "straniere", altamente urticanti e persino molto pericolose, alghe tossiche portate dal riscaldamento delle acque, pesci tropicali che domi- nano le specie autoctone e proli- ferano perchè mancano i predato- ri naturali.  Mentre L'Italia con altri 15 Italia che rischia di non sopravvivere ai cambiamenti climatici Paesi europei il 23 novembre ha firmato una dichiarazione con l'o- biettivo di trovare al più presto una soluzione alla crisi climatica globale, 300 scienziati di 13 agenzie federali statunitensi hanno lanciato un allarme econo- mico: i cambiamenti climatici costeranno centinaia di miliardi di dollari: le perdite potrebbero superare il 10% del Pil, il doppio di quelle della Grande Recessione del 2008.  E in Italia cosa perderemmo?   Milioni di Euro a parte, basti un dato per capire quanto Belpae- se potrebbe scomparire. L'Italia ha il maggior numero di siti Une- sco a rischio: Napoli, Vicenza, Ferrara, Ravenna, le Cinque Terre, Genova, Pisa, Pompei, Siracusa, la Costiera Amalfitana, Paestum, la Val di Noto potreb- bero essere spazzate via da inon- dazioni, erosione costiera o innal- zamento dei mari. E non si dimentichi Venezia, al primo posto di questa drammatica clas- sifica: la sua bellezza unica al mondo finirà sommersa dal mare. Pensiamoci. Per i cambiamen- ti climatici, i millenari tesori ita- liani rischiano di non sopravvive- re a questo secolo.  SELLING HOMES THROUGHOUT THE BAY AREA Adele Della Santina "e Right Realtor makes all the dierence." 650.400.4747 AdeleDS@aol.com www.AdeleDS.com CalBRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation!

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-11-30-2018