Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1058177
GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2018 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT L'Italia s'è desta (e resta nella massima serie della Nations League) ma deve segnare, trovando il suo goleador nomi più importanti si è sin qui imposto nella Nazionale del Mancio. Quali possono essere le soluzioni per il Ct? MARIO BALOTELLI (Nizza) - Mancini aveva (ri)cominciato da lui. Super Mario è sempre stato un pupillo dell'attuale Ct e, al netto della propria uscita dal giro dei club europei di prima fascia, resta uno dei calciatori italiani più iconici e tecnicamente completi. A limitar- lo una scarsa tenuta mentale che lo ha spesso fatto rendere al di sotto delle proprie potenzialità. In avvio di stagione poi, il tira e molla contrattuale con il Nizza (con conseguente preparazione difficoltosa) e una condizione fisica approssimativa, lo hanno fatto giocare male anche in Azzurro. Adesso è scivolato indietro nelle gerarchie. CIRO IMMOBILE (Lazio) - Numeri alla mano, non potrebbe che essere lui il centravanti della Nazionale: nelle ultime stagioni è stato di gran lunga l'attaccante italiano più prolifico e continuo. Ma in Azzurro non ha mai con- vinto. Il fatto è che il centravanti della Lazio è una classica prima punta: fatica a dividersi gli spazi con un compagno di reparto (schierato con Belotti, non ha mai impressionato) e si esalta negli spazi ampi delle ripartenze. Queste caratteristiche 'cozzano' non poco con lo stile di gioco che Mancini sta proponendo con la sua Italia: possesso di palla e grande presenza in avanti non si sposano quasi per nulla con il modo di giocare di Immobile. KEVIN LASAGNA (Udinese) - La grande sorpresa delle ultime uscite azzurre. Centravanti atipico (più di movi- R oberto Mancini ha avuto ragione. Il Ct azzurro, dopo le prime partite molto negative della Nazionale, non si era scomposto: il selezionatore aveva chiesto tempo, per ridare certezze e soprattutto un gioco al gruppo azzurro. Al termine della prima fase di Nations League il bilancio della gestione-Mancini può dirsi soddisfacente: centrata la permanenza nella massima serie della nuova competizione conti- nentale, l'Italia, nelle ultime tre gare disputate (compresa l'ami- chevole con gli Usa) ha messo in mostra evidenti miglioramenti nel gioco. Mancini pare aver dato un'i- dentità ben precisa alla squadra che, forte di una mediana di qua- lità ritrovata, fa del palleggio e del possesso palla i propri marchi di fabbrica. Anche la difesa si è registrata (zero gol subiti nelle ultime tre uscite). Quello che però manca è il gol: contro Polonia e Usa (due partite dominate) sono state falli- te tantissime occasioni favorevoli e la vittoria è arrivata solo all'ul- timo assalto; contro il Portogallo (avversario di caratura maggiore) il dominio azzurro è durato un tempo e, anche in 45', le occasio- ni da gol sprecate sono state numerose. Il bel gioco che Mancini propone deve assoluta- mente trovare un finalizzatore affidabile, che possa garantire agli Azzurri le reti necessarie a fare risultato. Il calcio italiano non scarseg- gia di centravanti ma, per un motivo o per l'altro, nessuno dei giunzione miotendinea del pol- paccio (già infortunato anni fa), necessita di intervento chirurgi- co e conseguente stop di 4 mesi. CALDARA - Pezzo pregiato del mercato estivo, il giovane difensore di scuola atalantina, sin qui, ha giocato pochissimo nel Milan: inizialmente Gattuso lo ha spesso fatto accomodare in panchina, in attesa che com- prendesse appieno gli schemi d i f e n s i v i r o s s o n e r i . Successivamente sono stati dei problemi alla schiena a tenere il centrale forzatamente ai box. A fine ottobre il crack: problema muscolare al polpaccio, rivela- tosi poi essere uno strappo di quasi 3 centimetri. Almeno 3 mesi di stop. M U S A C C H I O - T i t o l a r e visto il prolungarsi dell'assenza di Caldara, lo stopper argentino, SEGUE DA PAGINA 42 STEFANO CARNEVALI (Milan) - Il nuovo che avanza. Ha tanta fame e uno spiccato senso del gol. Certo, tecnica, fisi- co ed esperienza sono ancora da migliorare, ma la stoffa sembra davvero esserci. Se dovesse pro- seguire con la sua crescita, avreb- be un grande futuro. SIMONE ZAZA (Torino) - Prima punta con tecnica e fisica. Ha dalla sua una buona esperien- za internazionale ma, soprattutto negli ultimi anni, ha perso parec- chia confidenza col gol. MOISE KEAN (Juventus) - Giovanissimo, è un cocktail di forza e velocità. A Torino non gioca mai, al Verona (in prestito) non ha fatto molto bene. Il futuro potrebbe essere radioso, ma ha bisogno di giocare. mento che di presenza in area), Lasagna, nonostante sin qui non stia disputando un Campionato memorabile, ha goduto molta fiducia da parte del Ct. Contro la Polonia è stato molto positivo, mentre nell'amichevole con gli Usa ha sbagliato tutto quello che poteva. Con pochissima espe- rienza internazionale, difficil- mente potrà diventare il centra- vanti titolare di una 'grande Italia'. LEONARDO PAVOLETTI (Cagliari) - Dopo qualche stagio- ne difficile, il puntero del Cagliari è tornato a segnare con continuità. Ha dalla sua una gran- de presenza in area, la capacità di sfruttare poche occasioni a partita e, soprattutto, una grande abilità nel gioco aereo. Anche per lui, però, poca esperienza internazio- nale e piedi un po' ruvidi. Sin qui Mancini lo ha 'visto' pochissimo. ANDREA BELOTTI (Torino) - Il grande mistero. Due anni fa era uno dei giovani attac- canti europei più cercati dai gran- di club. Generoso e lottatore vero, aveva cominciato a segnare con regolarità, sfruttando un cal- cio potente e preciso e un colpo di testa affidabile. Poi la clamo- rosa involuzione: solito rendi- mento generoso, ma pochissimi gol. Ci si comincia a chiedere quale sia il vero Belotti. Al momento, comunque, Mancini non lo sta più convocando, in attesa di tempi migliori. PATRICK CUTRONE nella gara di Europa League in casa del Betis Siviglia, è stato letteralmente abbattuto dal com- pagno di squadra Kessié. Uscito m a l c o n c i o d a l l o s c o n t r o , i l difensore ha riportato una lesio- ne al legamento crociato del ginocchio destro. Non meno di due mesi di stop. ROMAGNOLI - Il capitano è stato l'ultimo dei difensori a cadere: durante il ritiro con la Nazionale, in vista della partita d i N a t i o n s L e a g u e c o n i l Portogallo e dell'amichevole con gli Usa, Romagnoli è stato costretto a tornare a casa per un problema muscolare, simile a q u e l l o c a p i t a t o a B i g l i a . I n i z i a l m e n t e l a l e s i o n e a l l a g i u n z i o n e m i o t e n d i n e a d e l gemello mediale del ginocchio sinistro di Romagnoli non sem- brava troppo grave, ma dopo le analisi è arrivata la dura senten- za: come minimo un mese di stop anche per il 'numero 13'. BONAVENTURA - Ma la situazione peggiore è quella di Bonaventura. Il jolly di centro- campo conviveva da tempo con un problema alla cartilagine del g i n o c c h i o s i n i s t r o . C o n l a c o s t a n t e c r e s c i t a d e l d o l o r e , nonostante le terapie, la deciso- ne è stata quella di effettuare un intervento chirurgico. I tempi di r e c u p e r o i n q u e s t o c a s o n o n lasciano spazio a illusioni: 7-8 mesi e stagione finita. È inevita- bile pensare - sanzioni Uefa per- mettendo - a più di un'operazio- ne in entrata nel mercato inver- nale del Milan. A oggi, infatti, solo delle vere e proprie inven- z i o n i d i G a t t u s o , u n i t e a u n grande spirito di squadra dei c a l c i a t o r i , s t a n n o t e n e n d o i Rossoneri, con pochissimi gio- catori, in linea di galleggiamen- to, sempre all'inseguimento del quarto posto. L'attaccante della Lazio e della Nazionale italiana Ciro Immobile (Ph Clément Bucco-Lechat) Il centrocampista del Milan e della Nazionale Giacomo Bonaventura