Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1068707
www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 27 DICEMBRE 2018 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, guardan- do indietro, alla ricerca di "Italian Connection", si nota che nel dicem- bre 1915 un cantante-intrattenito- re di fama mondiale è venuto al mondo e il 25 dicembre 1995 un altro cantante-intrattenitore di fama mondiale se ne è andato. Poiché dicembre è un mese in cui i regali giocano un ruolo importante nella nostra vita, voglio soffermarmi a ricordare due italoamericani che hanno condiviso i loro doni di talento per oltre cinquant'anni e hanno portato molta "gioia nel mondo". *** Frank Sinatra, nato a dicem- bre, arrivò a Hoboken, New Jer- sey, il 12 dicembre 1915. Era il figlio di un pugile professionista diventato capitano dei vigili del fuoco che diceva che "cantare è da femmine", e di una madre dinamica (Dolly) che era attiva nella politica distrettuale. Dopo la scuola superiore lavorò per un periodo come fatto- rino dell'Hudson Observer, poi organizzò un gruppo di canto, The Hoboken Four. Vinse il primo premio al Major Bowes Amateur Hour, cantando Night and Day, e fu inviato in tour. Seguirono lavori radiofonici e una notte, mentre stava lavorando come maestro di cerimonie, in un piccolo club, Harry James lo prese e lo scritturò per cantare con la sua band a 75 $ a settima- na. Durante una festa di fidanza- mento a Los Angeles, Tommy Dorsey lo vide e gli offrì 150 dol- lari. Accettò e cantò con i Pied Pipers e più tardi come solista. Nel 1942, iniziò per conto suo, e cominciò ad attirare l'attenzione nazionale. Aveva il suo program- ma radiofonico, e nel 1943 era già apparso su Your Hit Parade. Quando gli adolescenti comincia- rono ad urlare e svenire, fu preno- tato al Paramount Theatre per 7.500 dollari alla settimana, e quando una ragazza che era rima- sta in fila per sette ore e che si era seduta fra il pubblico in diversi spettacoli, svenne per fame, iniziò la moda dello svenimento. Veniva preso d'assalto dagli adolescenti di guerra affamati di attenzione (Sinatra stesso era 4-F a causa di un timpano auricolare forato). Songs Night and Day, You'd be So Nice to Come Home To, No Love No No Nothing, riempivano un bisogno. Cantava lentamente in quei giorni, con un ritmo pesante, e poi prestava par- ticolare attenzione ai testi. "Anche quando la sua voce non era in forma, lo guidava la cre- scente brillantezza di uno stile puro e rapiva gli ascoltatori". I suoi album degli ultimi giorni, A Swingin' Affair, Come Fly With Me, This Is Sinatra, furono ven- duti in tutto il mondo in milioni di copie. Il dispiacere di Frank Sinatra per una copertura stampa distorta era spesso giustificato. Il comico Alan King, nel suo libro Name Dropping ricorda: "C'era stata una lotta dei pesi massimi a Stoccol- ma, e lui stava volando laggiù con alcuni amici, e voleva che io andassi con lui. Dissi: 'Frank, non posso, devo aprire a Londra il giorno dopo'. Circa una settimana dopo, ho comprato i giornali lon- dinesi, e c'era una foto di Sinatra e Co. in versione combattimento. La didascalia sotto l'immagine diceva: 'Frank e le sue guardie del corpo mafiose'. Sono diventa- to isterico. C'erano Martin Gabel (quattro piedi e otto, con i piedi cattivi e l'artrite cronica), Harry Muffson, il proprietario dell'Eden Roc Hotel di Miami (che si sta riprendendo dal suo terzo attacco di angina), il principe Mike Romanoff (che era ancora più piccolo e malato di Martin Gabel), e il venerabile Joe E. Louis, al quale era stato appena rimosso metà dello stomaco. Frank, circondato da vecchi uomini. Guardate che mafia, che protezione aveva". Sinatra parlava, attraverso le sue canzoni, direttamente al cuore della gente, ma non lo fece mai tanto quanto nel 1969 quando cantò una canzone chiamata My Way. Questa andò dritta al cuore della gente perché era l'essere un ragazzo venuto dalle strade di Hoboken, New Jersey, che lo aveva reso grande. Il sogno ame- ricano. Quando Sinatra cantò My Way parlò ai cuori della gente perché sapevano che non stava scherzando. Frank Sinatra, duran- te la sua carriera, ha vinto un Oscar e diversi Grammy Awards ed è stato omaggiato al Kennedy Center Honors nel 1983. Il presi- dente Ronald Reagan gli conferì la medaglia presidenziale della libertà nel 1985. Ci ha lasciati nel 1998. *** La triste scomparsa di Dino Martin il giorno di Natale 1995 è stata resa più triste dall'ironia che sua madre Angela era morta di cancro alle ossa la mattina di Natale del 1967. Nato Dino Paul Crocetti il 7 giugno 1917, a Steubenville, Ohio, Martin, che parlava solo italiano fino all'età di 5 anni, veni- va preso in giro a scuola per il suo inglese stentato. Figlio degli immigrati Angela e Gaetano Cro- cetti, barbiere, Dino abbandonò la scuola a 16 anni, fece alcuni com- battimenti amatoriali come Kid Crochet e divenne croupier in un club chiamato Rex. Iniziò a canta- re nel Midwest, e all'inizio degli anni '40 fu un habitué dei locali notturni di New York City. Non educato ma dotato, Dino Martini, come era conosciuto, imitava il facile jazz alla Bing Crosby. La partnership decennale Mar- tin & Lewis, al top dello showbiz, iniziò per caso. Nel 1946, quando un artista che si era ammalato cancellò il suo spettacolo al club Tony 500 di Atlantic City, i due (che si esibivano separatamente) salirono sul palco insieme, e la loro ora tumultuosa li rese sensa- zionali per quasi tutta la notte. La coppia realizzò il primo film, My Friend Irma, nel 1949 per il produttore Hal Willis. Con altre 15 commedie, arrivarono i soldi. "Puoi pagare due uomini 9 milioni di dollari per dire: 'Hai fatto il bagno stamattina? Perché? Ne manca uno?", si chiese una volta. Dino si esibì raramente dopo il 1976, ma godeva di un ciclo gior- naliero di golf al Riviera Country Club a Palisaded, in California, di un drink quotidiano e di un western in tv. Una serie di perdite personali scalfì il suo atteggia- mento scanzonato nel 1987. Suo figlio Dino Jr. 35 anni, morì quan- do il suo F-4C jet Phanton si schiantò contro una montagna durante una missione di addestra- mento. I soccorritori impiegarono cinque giorni per raggiungere il sito e confermarne la morte. *** Iniziò a cenare quasi ogni sera presso il ristorante italiano prefe- rito di Beverly Hills, La Famiglia. Quando il posto chiuse, Martin semplicemente cambiò destina- zione, il Da Vinci, arrivando pun- tuale alle 7:30. Il suo ordine non variava mai: scotch on the rocks, seguito da spaghetti con pomodo- ro fresco e basilico, e tiramisù cre- moso per dessert, poi a casa a guardare i western in tv. La routi- ne di Dino è durata fino al giorno di Natale quando morì all'età di 78 anni. *** Ricordate Cari Lettori, nel 2019 festeggiate la felicità che i buoni amici vi stanno dando e fate ogni giorno una festa per celebra- re la vostra vita!