L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-10-2019

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 10 GENNAIO 2019 R oma, caput mundi e gloriosa madre della civiltà occidentale, non fu la prima potenza a governare la penisola. Naturalmente, molto accadde ben prima di quel pre- sunto 21 aprile del 753 a.C., la data scelta dallo storico latino Varro come l'inizio della storia della sua patria. In termini di sto- ria dell'umanità, infatti, la civiltà romana è relativamente giovane, s e s i pens a che le maes tos e piramidi di Giza furono costruite circa 2000 anni prima e che i Micenei dominavano sulle terre greche intorno al 1000 a.C. Tuttavia, quando si parla di Italia, è difficile sciogliere il - legittimo - legame culturale e storico con gli antichi Romani e pensare a coloro che sono venuti e hanno governato prima di loro. Dai popoli misteriosi a quelli illuminati, da coloro che hanno dato il nome all'Italia ai ricordi della magia celtica, ecco i nomi e le opere di coloro che vennero prima di Roma e hanno donato alla nostra bella terra parte della sua essenza e della sua anima. Quelli da cui prendiamo il nome: gli Italici In verità, gli Italici erano più di un solo popolo. Per essere pre- cisi, erano tutti gruppi che parla- vano lingue osco-umbre, di orig- ine indoeuropea. Vivevano lungo gli Appennini, dall'Umbria alla Calabria, ed erano coevi, per dare un'idea, al re Tut e al suo entourage. È probabile che queste persone siano arrivate dal- l'Asia intorno all'anno 1200 a.C., e trovarono la loro strada verso l'Italia attraverso le Alpi orien- tali. Come detto, erano molti gruppi, ognuno con le proprie peculiarità: i Piceni e gli Umbri, ad esempio, erano noti per la loro abilità nel lavorare l'ambra, la preziosa resina color caramel- lo, proveniente dall'Oriente, mentre i Sanniti, i Sabini, i Lucani e i Messapi erano capaci contadini e pastori. Lungi dal- l'essere pacifici, tuttavia, questi popoli erano anche combattenti e si opponevano fermamente a tutte le attività che avrebbero potuto in qualche modo ammor- bidire il loro carattere. In un esempio ante-litteram di ciò che oggi chiameremmo "durezza a fin di bene", prediligevano che i figli maschi crescessero nella foresta, così che potessero conoscere le difficoltà della natu- ra e della caccia sin dall'età più tenera. Quelli circondati dal mis- tero: la civiltà nuragica e gli Etruschi Se sei mai stato in Sardegna e hai avuto la possibilità di viag- giare un po' tra una spiaggia e l'altra, probabilmente hai famil- iarità con quegli edifici di pietra eccentrici e robusti (ce ne sono circa 7000 disseminati in tutta l'isola) che punteggiano il pae- saggio qui e là, che sono così importanti dal punto di vista cul- turale e storico che alcuni di loro - i Su Nuraxi di Barumini - fanno parte del patrimonio mon- diale dell'UNESCO dal 1997. Delle genti che li hanno costruiti, sappiamo ben poco: hanno dom- inato sulla Sardegna dal 1800 a.C., durante l'età del bronzo, e fino al momento in cui i Romani li conquistarono, solo una manci- ata di anni prima della nascita di Cristo. Sappiamo che erano eccellenti artigiani, specialmente quando si trattava di lavori in metallo, ma che erano per lo più contadini. Di certo sappiamo che ci hanno lasciato migliaia di torri in pietra, maestose e misteriose, il cui vero scopo è ancora in gran parte sconosciuto. Oggi la mag- gior parte degli archeologi crede che i Nuraghi siano stati con- cepiti come edifici militari o come marcatori che delimitavano le aree di dominio dei vari clan che costituiscono la civiltà nuragica. Badate, le teorie abbondano. Alcuni pensano che la loro disposizione sul territorio rispecchi le stelle nel cielo e altri, naturalmente, credono che siano stati costruiti dagli alieni. E anche se non ne sono certa, sono sicura che ci siano teorie sull'origine extraterrestre anche di quella che è la più misteriosa e affascinante di tutte le popo- lazioni preromane d'Italia, gli Etruschi. Gli Etruschi sono volti famil- iari per la maggior parte di noi, perché li studiamo a scuola: la loro storia in epoca tarda si mescola con i primi anni di Roma e alcuni dei loro primi re, i Tarquini, erano di origine etr- usca. Li conosciamo anche per il loro profondo rispetto per i morti e il loro culto, le cui vestigia riempiono la Toscana merid- ionale e il nord del Lazio. Erano una civiltà raffinata e colta, in netto contrasto con i primi abi- tanti di Roma, pastori energici, poco abituati ai piaceri dell'arte. Gli Etruschi furono un enigma anche per gli antichi: già nel 5° secolo a.C., Erodoto si chiedeva da dove venissero, concentran- dosi sull'idea che provenissero dalla penisola anatolica. Il mis- tero è rimasto nei secoli: per molto tempo, gli storici sono stati d'accordo sulle loro origini greche, ma uno studio genetico condotto nel 2013 su antiche ossa etrusche ha dimostrato che erano, in realtà, della penisola italiana: Italiani DOC, insomma. Lo stesso studio ha dimostrato che, ancora oggi, i geni etruschi sono presenti in una minoranza di italiani: sono davvero ancora tra noi. Quelli che avevano i Druidi: i Celti Dici Celti e ti vengono in mente le immagini di Druidi dalle barbe bianche che si riunis- cono attorno a calderoni, a inneggiare alla Madre Terra, per gentile concessione di stereotipi non storici e un po' di pubblicità negativa data da alcuni rami delle religioni New Age. Ma i Celti, quelli veri, erano un grande popolo. Quello che molti non sanno è che stavano in Italia e più precisamente stavano nelle aree oggi occupate dal Piemonte e dalla Liguria, ma anche in altre regioni del Nord. Venivano in gran parte dalla Francia, dove abbiamo imparato a conoscerli come Galli, ed erano grandi combattenti. Inizialmente si sta- bilirono in Liguria, in Veneto e lungo tutto il fiume Po, probabil- mente a causa delle terre fertili che lo circondavano (Pianura Padana, la conoscete?). Era il 4° secolo a.C., quindi Roma esiste- va già. Tuttavia, gli storici mod- erni ritengono che vi siano state migrazioni molto precedenti, risalenti al XVI secolo prima della nascita di Cristo. Probabil- mente hanno migliorato la metal- lurgia locale e sappiamo che hanno introdotto l'abitudine di cremare i morti, che è rimasta in auge anche in epoca romana, almeno fino all'avvento del Cris- tianesimo. Per dirla tutta, la storia delle genti italiane prima della nascita di Roma è affascinante quasi quanto quella della grande repubblica e dell'impero che alla fine li inglobò: più semplici e meno organizzati, forse - anche se è difficile dirlo per un popolo come gli Etruschi - ma sicura- mente furono i padri e le madri di chi siamo oggi; per la lingua che parliamo, basata sul latino ma influenzata anche, nelle sue inflessioni locali e talvolta nel vocabolario, dal loro modo di parlare, per il contributo sempre importante di rappresentare un pezzo della nostra identità nazionale, questi popoli sono stati primi italiani che conosci- amo, i primi a chiamare casa il nostro Paese: conoscerli meglio potrebbe essere un'esperienza incredibile e meravigliosa. Gli Etruschi sono volti familiari per la maggior parte deli Italiani, che li studio a scuola Non solo Romani: gli Italiani prima di Romolo e Remo I Nuraghi Sardi sono parte del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO dal 1997 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI

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