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GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Ser ie A. Finisce a metà campionato l'era Higuain con un clamoroso trasferimento al Chelsea anche in ottica Champions - gli chiede. Il portoghese ha sblocca- to la gara al 16' del secondo tempo. Per il Milan si è fatta duris s ima e, dopo il ros s o a K es s ié, arrivato al 29' della ripresa, ogni tentativo si è rivela- to inutile, ogni ambizione impos- sibile. Troppo difficile rimontare un gol in dieci contro la squadra più forte d' Italia e con più Supercoppe in bacheca: con que- sta sono otto, mentre il Milan resta a sette. Eppure, a riprova del fatto che la squadra sia viva e con l'allenatore, c'è stato un pic- colo forcing finale. Higuain (in campo per 20') non ha lasciato il segno, mentre Conti sì: su di lui, all'ultimo respiro, il tackle peri- colosissimo di Çan che però Banti non ha giudicato punibile. La Juve ha vinto con merito (e Ronaldo ha conquistato il suo trofeo numero 28), il Milan ha perso con rabbia e rimpianti. Risultato prevedibile, ma con uno svolgimento e una ventina di minuti nel secondo tempo tutt'al- tro che scontati. Eccellente la partita del difensore Giorgio Chiellini contro il Milan destra per mettere più volte in crisi la retroguardia rossonera. Da lì sono arrivate tre occasioni nitide che per un po' di impreci- sione e poca fortuna non si sono concretizzate. Il Milan non si è disunito e, nonostante le assenze e il vistoso gap tecnico, ha messo in campo tutto quello che aveva. Un buon Paquetà, un Çahlanoglu in legge- ra ripresa e un ottimo Cutrone ci hanno provato, ma si sono arena- ti sulla traversa colpita dal giova- ne centravanti. Tra i Bianconeri va registrata la prova eccellente di Chiellini, così come la spinta costante di Cancelo, che ha letteralmente 'schiantato' Rodriguez. Ronaldo non ha brillato particolarmente - quanto ha pesato, anche su di lui, l'as s enza di M andzukic per infortunio! -, ma ha deciso la gara con un colpo di testa ravvi- cinato (su cui Donnarumma non è parso comunque impeccabile): proprio quello che la Juventus - STEFANO CARNEVALI Q uando un calciatore del calibro di Higuain cam- bia squadra è sempre una notizia. Se un trasferimento del genere arriva nel mercato di gen- naio è qualcosa di clamoroso. Mentre scriviamo, si deve ancora disputare Milan-Genoa e sappiamo che il Pipita non è stato convocato. Mancherà anche Piatek: l'attaccante genoano è squalificato ma, secondo radio- mercato, è in procinto di passare al Milan, proprio per sostituire Higuain, a un passo dal Chelsea. Ma come si è arrivati a questo divorzio clamoroso? S C A R I C A TO D A LLA JUVE, ABBRACCIATO DAL MILAN - In estate, con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, la Juventus ha deciso di liberarsi di Higuain. L'argentino, oltre a un ingaggio molto pesante, non rientrava più nelle grazie di Allegri e rappre- sentava un occasione per mone- tizzare dalla cessione. Nel frat- tempo, a Milano, era Bonucci ad avere i 'mal di pancia': il difen- sore, dopo un anno in rossonero, manifestava il desiderio di torna- re in forza alla Juventus. Leonardo, il nuovo direttore tecnico del Milan, ha ricamato l'apparente capolavoro: Bonucci rientrava a Torino mentre al Milan arrivavano Caldara (gio- vane e celebratissimo difensore centrale) e Higuain, considerato l'attaccante di caratura interna- zionale attorno a cui ricostruire la credibilità del Milan targato F ondo Elliott. L'acquis to di Higuain - con la formula del pre- stito con diritto di riscatto - appa- riva ancora più significativo, visti i problemi dei Rossoneri con il Fair Play finanziario. IN CERCA DI RISCATTO- Higuain è arrivato a Milano in cerca di riscatto: essere stato 'scaricato' dalla Juventus lo aveva ferito e la prospettiva di rilanciarsi, diventando il volto del nuovo Milan, lo aveva esalta- to. "Il Milan ti fa venire la pelle d'oca" erano state le prime paro- le in rossonero del Pipita, accolto da un bagno di folla e da un'im- pennata degli abbonamenti. INIZIO CONVINCENTE - L'avvio di Campionato del Milan era stato convincente in termini di gioco, meno stando ai risultati: i Rossoneri giocavano benissimo, ma pagavano a caro prezzo un mix di errori indivi- duali e poca fortuna. Higuain, dopo qualche fatica nell'affiatar- si con Suso e Cahlanoglu (ali decisamente atipiche), ha dato il proprio contributo. Il Pipita - tra la pausa per le Nazionali di set- tembre e quella di ottobre - ha segnato 6 gol in 5 partite (contro Cagliari, Dudelange, Atalanta, Olympiacos, Chievo): un rendi- mento di certo positivo. Poi la frenata e il crollo. MECCANISMI INCEPPA- TI - Il Milan però si è inceppato: gli infortuni in serie - in partico- lare quelli di Biglia e Bonaventura - hanno fatto saltare gli automatismi di Gattuso e il rendimento di Higuain è forte- mente calato. Ancora una volta, non supportato dalla squadra, il Pipita non ha saputo caricarsi i compagni sulle spalle. Da otto- bre alla sosta invernale, Higuain ha segnato solo due volte (contro Sampdoria e Spal), caratterizzan- do la propria stagione con una serie di problemi fisici e un cre- scente nervosismo. SITUAZIONE PRECIPI- TATA - Gattuso ha fatto di tutto per farlo sentire importante e metterlo a suo agio, varando anche un 4-4-2 che ha portato il Pipita a convivere con Cutrone, per sfruttarne energia e movi- menti. In cambio ha ottenuto molto poco: la squadra si è sna- turata e l'attaccante argentino non ha migliorato il proprio ren- dimento. Il punto più basso si è toccato nella s fida contro la Juventus, che Higuain ha approc- ciato con grande ansia da presta- zione, cercando anzitutto una rivincita personale. Il Milan ha giocato una brutta gara ma è stato affondato proprio dall'erro- re dal dischetto del proprio cen- travanti che, nel finale, è stato anche espulso denunciando tutto il proprio nervosismo. Da lì nulla è s tato più come prima. L'attaccante argentino ha perso smalto e brillantezza, faticando a dialogare con i compagni e sba- gliando quasi ogni giocata, in virtù della perduta serenità. PU N TO D I R OTTU R A - Sotto pressione, non premiato dal gioco della squadra e in uno scarso stato di forma, Higuain ha fatto poco per uscire dal 'bara- tro' in cui era sprofondato. Se Gattuso lo ha sempre protetto, qualche incertezza maggiore è trapelata dai vertici della società. Il pesante ingaggio dell'argenti- no e i 36 milioni necessari per riscattarlo - a fronte di un rendi- mento insoddisfacente, di un'età non più verdissima e dei dubbi sul Fair Play finanziario e sulla qualificazione alle Coppe euro- pee - sono diventati un problema. L'ipotesi di non trattenere il calciatore ha cominciato a farsi strada. Questo l'unico motivo, concreto e reale, per giustificare il comportamento di Higuain che, dopo la partita con la Spal (29 dicembre) ha cominciato a lavorare per passare al Chelsea del suo antico maestro Sarri. Non si può, infatti, pensare che il secondo calciatore più pagato di Serie A faccia le bizze per (non) giocare nel Milan, si chiami fuori dalla s uper s fida della Supercoppa e chieda la cessione solo perché il club rossonero - complici gli infortuni in serie - non giochi più un buon calcio e non possa vincere qualcosa in questa stagione. QU ES TI ON E D I C A R I - SMA - Ancora una volta, sem- brano essersi palesati i limiti caratteriali di Higuain che - al netto di una tecnica eccellente - lo hanno tenuto sempre un gradi- no sotto i grandissimi: messo in discussione, un top player non chiede di essere ceduto, ma lotta sul campo, per far ricredere tutti e imporre la conferma, alle pro- prie condizioni. La s toria di Higuain, invece, dimostra che l'attaccante, quando non ha avuto le proprie squadre comple- tamente dalla propria parte, ha sempre patito la pressione. FINE - Con ogni probabilità, quindi, dopo solo metà stagione Higuain lascerà il Milan e la Serie A. Sembra questione di ore: i Rossoneri si preparano ad abbracciare Piatek, vera sorpresa di questa annata, attaccante com- pleto, moderno, grintoso e affa- mato. E con un ingaggio decisa- mente più gestibile in ottica Fair Play finanziario. Nella speranza che la maledizione dei numeri 9 (nes s un centravanti, dopo Inzaghi, ha più 'sfondato' in ros- sonero) sia finita. SEGUE DA PAGINA 42 Dalla Juve al Milan al Chelsea: la parabola dell'attaccante Higuaín