L'Italo-Americano

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Alessandro Safina porta il mondo dell'opera pop negli Stati Uniti N egli Stati Uniti gli amanti della musi- ca hanno ricevuto un regalo di Natale anticipato lo scorso ottobre, quando Alessandro Safi- na, noto tenore diventato famoso in tutto il mondo grazie alle sue appassionate e vivaci esibizioni pop, ha annunciato il suo tour americano del 2019. Quattro date che, nel mese di aprile, toccheranno sia la costa orientale che quella occidentale degli Stati Uniti: San José, CA, il 4; Los Angeles, CA, il 7; New York, NY, il 9; Miami, FL, l'11. Safina, cantante di formazione classica, è riuscito ad attraversare con successo il mondo dell'opera pop e si è esibito con i più grandi nomi della musica, tra cui Elton John, Cher, Jennifer Lopez e Andrea Bocelli. Tra i suoi fan, Catherine Zeta-Jones, Nicole Kidman, Chrissie Hynde (con la quale ha anche cantato) e, si dice, persino la regina Elisabetta II. Negli Stati Uniti, il grande pubblico lo ha conosciuto grazie alla sua interpretazione di Your Song di Elton John, che ha inter- pretato con l'attore Ewan McGre- gor per la colonna sonora di Moulin Rouge. L'Italo-Americano ha avuto il piacere di fare una chiacchierata virtuale con il Maestro, al quale abbiamo chiesto dei suoi inizi, del suo amore per Enrico Caruso e di quello che dovremmo aspettarci dal suo prossimo tour negli Stati Uniti. Maestro, ci racconti come è nato il suo amore per il canto e il mondo dell'opera lirica. Diciamo che ho respirato musica lirica e bel canto sin dal- l'infanzia. Poiché mio padre era un cantante classico - era un basso - abbiamo sempre ascoltato musica lirica, così sono cresciuto con questo genere a casa dei miei genitori. Inoltre, il grande baritono Ettore Bastianini, originario di Siena, mia città natale, e famoso in tutto il mondo, divenne presto il mio idolo. Purtroppo morì trop- po giovane ma, nonostante la sua brevissima carriera, è stato un artista incredibilmente amato. Il mio sogno era quello di diventare un baritono come Ettore, così ho iniziato a studiare musica con questa grande aspi- razione. E' un tenore di formazione classica, che si è esibito con suc- cesso sia nel genere operistico che in quello pop: quali dif- ferenze ha incontrato tra questi due mondi, lati diversi della stessa medaglia? Sì, in realtà ho iniziato la mia carriera come cantante lirico, tenore. Ho interpretato La Bohème, La Traviata, L'Elisir d'Amore ... in breve, il repertorio classico. Ma poi, nel 1999, un produt- tore mi ha mandato alcune can- zoni e - sebbene tutti i miei amici e colleghi di teatro mi scorag- giassero – ho voluto fare un ten- tativo. È così che mi sono avvici- nato all'amato genere del crossover o opera pop. In queste canzoni ho visto l'opportunità di sperimentare un nuovo genere. Visti i risultati, penso sia stata una buona intu- izione. L'opera lirica è uno dei doni più belli dell'Italia al mondo, un regalo che probabilmente non è abbastanza conosciuto dal grande pubblico, soprattut- to dalle giovani generazioni: pensa che il suo lavoro stia aiu- tando a renderla più accessi- bile? Certamente l'opera lirica ha perso il carattere di musica popo- lare che aveva ai suoi tempi, fino agli anni '50 e '60. Prima di allo- ra, i cantanti lirici erano delle vere star. Ora l'opera è diventata musica per pochi, musica di nic- chia, anche se è riconosciuta come il genere musicale italiano che si è imposto in tutto il mondo. Credo e sono convinto che, attraverso la musica crossover, molti giovani stanno riscoprendo questa grande tradizione che la gente ha trascurato. Una tradizione che ha reso l'Italia famosa in tutto il mondo. In questo senso Pavarotti e Bocelli hanno sicuramente aiuta- to molto e spero di contribuire anche io a questo risultato e a questo scopo. Ha detto di essere partico- larmente interessato all'opera e alla figura di Enrico Caruso: ci spieghi meglio. Caruso è stata la voce più bella di tutti i tempi e la sua grandezza è ancora oggi qui con noi, per il modo in cui ha influen- zato il canto e lo stile di canto. Quando pensiamo che la sua carriera si è sviluppata tra la fine dell'800 e i primi del '900, com- prendiamo il suo ruolo straordi- nario, il suo istinto e la sua unic- ità. Se ascoltate i suoi colleghi, i cantanti dell'epoca, rimarrete stupiti da quanto fosse impressio- nante e diverso, dal modo profon- do e innovativo in cui cantava questo artista leggendario, irrag- giungibile e inimitabile. Ha qualche ricordo speciale legato alle esibizioni negli Stati Uniti o con artisti americani? Ho molti bei ricordi degli Stati Uniti, primi fra tutti quelli di una sessione di formazione e di stu- dio a New York con il grande tenore Franco Corelli. Un altro momento molto spe- ciale è stato il giorno in cui ho registrato Your Song con Elton John a New York e, successiva- mente, la mia performance al Radio City Hall. Ricordo anche una bellissima promozione, orga- nizzata da Interscope, grazie a cui ho incontrato molti artisti e che mi ha dato l'opportunità di apparire in importanti trasmis- sioni televisive; esperienze davvero rilevanti che mi hanno aiutato a diventare, sempre più, un artista internazionale. Cosa si aspetta dal tour negli Stati Uniti e cosa dovremmo aspettarci noi dai suoi concerti in collaborazione con la Victor Espinola Band, nell'aprile 2019? Attendo con impazienza questo nuovo tour. Spero di farmi conoscere e apprezzare dal pub- blico americano con un repertorio che includerà alcuni dei miei suc- cessi, come Luna, ma anche clas- sici italiani e americani, come Moon River e My Way, e ovvia- mente alcune canzoni napoletane amate in tutto il mondo, compresi gli USA. Sono sicuro che, con Victor Espinola e la sua band, sarà una collaborazione fantastica e, mi auguro, duratura. E infine, se dovesse fare una playlist, quale pezzo, classico o moderno, non potrebbe esclud- ere? Gli stili musicali che mi piac- ciono sono così diversi che non sono in grado di rispondere a questa domanda. La playlist potrebbe cambiare ogni giorno, in qualsiasi momento e dipen- derebbe dal mio stato d'animo. "Spero di farmi conoscere ed apprezzare dal pubblico Americano," dice Safina, che sarà negli US ad Aprile. © Ales- sandro Safina Safina ha iniziato la sua carriera come cantante d'opera lirica classica, per poi passare all'opera pop © Alessandro Safina

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