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GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2019 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Finalmente neve e pioggia al Nord contro la siccità fuori stagione Iroso spegne 40 candeline: festa per l'ultimo mulo militare che ha ser vito gli Alpini Iroso, ultimo mulo militare, ha raggiunto l'eccezionale età di 40 anni C ome un alpino. E' stato festeggiato con tutti gli onori, Iroso, l'ultimo mulo in vita che ha prestato servizio nell'Esercito Italiano nel corpo degli Alpini e nell'ormai disciolta Brigata Cadore. I festeggiamenti per i suoi 40 anni record (equiva- lenti a 140 anni di un essere umano), s i s ono tenuti ad Anzano, frazione di Cappella Maggiore (Treviso), con un brin- disi a base di vin brulé (vino rosso scaldato con spezie) per poi passare alla celebrazione della messa seguita dalla benedi- zione del quadrupede clas s e 1979 e matricola 212, come mostra uno degli zoccoli. Poi per tutti i presenti, compreso il presi- dente della Regione Veneto, Luca Zaia, è arrivato il 'rancio': pentoloni di pastasciutta e cori alpini in stile adunata. Iroso è l'ultimo dei tantissimi muli che hanno servito l'Esercito italiano. Venivano suddivisi in classi a seconda delle caratteristi- che fisiche: altezza al garrese, forza fisica, resistenza e di con- seguenza destinati al trasporto di armi e munizioni, in particolare al trasporto dei pezzi d'artiglieria o venivano usati dalla fanteria L 'arrivo di pioggia e neve salva le campagne italiane da una preoccupante siccità fuori stagione con l'assenza di precipitazioni significative che in molte aree del Nord mancavano dall'inizio dell'inverno. Sono tuttavia finiti sott'acqua centi- naia di ettari di coltivazioni lungo tutta la Penisola senza contare che il livello idrometrico del fiume Po è salito di tre metri in sole 12 ore per effetto delle intense precipitazioni che hanno accompagnato l'ultima ondata di maltempo. Lo stato del principa- le fiume italiano è rappresentati- vo delle difficoltà in cui si trova- no anche altri fiumi e torrenti lungo la Penisola dove si sono verificate evacuazioni ed allaga- menti. Una situazione che conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipita- zioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. Le anomalie climatiche si abbattono su un territorio reso più fragile dall'abbandono forza- to dell'attività agricola in molte aree interne, con la presenza in Italia di 7.275 comuni comples- sivamente a rischio frane e allu- vioni, il 91,3% del totale, secon- do elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Un risultato provocato da un modello di sviluppo sbagliato che negli ultimi 25 anni ha ridot- to di ¼ le aree agricole presenti in Italia, a vantaggio dell'abban- dono e della cementificazione che hanno aumento di fatto il rischio idrogeologico. Se l'importanza della caduta dei fiocchi di neve in questa sta- gione per l'agricoltura è eviden- ziata dal vecchio adagio contadi- no "sotto la neve il pane" (perché il manto che si accumula sul ter- reno protegge le piante dal fred- do e permette un migliore svilup- po del grano), a preoccupare, dopo il caldo fuori stagione, è il gelo che sta mettendo a rischio i raccolti di verdure e ortaggi invernali dopo le gravi perdite s ubite dall'inizio dell'anno, soprattutto nel Mezzogiorno, che hanno ridotto le disponibilità sui mercati con effetti sui prezzi. Nelle campagne le temperature sotto lo zero hanno danneggiato le coltivazioni mentre lo sbalzo termico improvviso ha avuto un impatto sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra. Gli eventi atmosferici estremi stanno tuttavia diventando la norma stravolgendo le tradizio- nali differenze climatiche tra Nord e Sud e manifestandosi con una più elevata frequenza di sbalzi termici e precipitazioni brevi ed intense. alpina per il trasporto di tende, munizioni e approvvigionamenti. Il binomio mulo-alpino ha la stessa origine del Corpo degli Alpini e vista la sua grande uti- lità già nel 1888 il numero dei muli in servizio aumentò. La vera simbiosi iniziò durante la Grande Guerra. I muli erano l'u- nico mezzo di trasporto attraver- so i difficili sentieri delle monta- gne che furono teatro di combat- timento. Non è per caso che tali sentieri continuino oggi ad essere chiamati mulattiere. Da un calcolo fatto durante la Seconda Guerra Mondiale ne risultavano presenti, a fianco degli alpini, circa 520.000 unità. Nei primi anni '90 le cinque Brigate A lpine (J ulia, Taurinense, Cadore, Orobica e Tridentina) ne avevano al servi- zio ancora 700 ma per costi one- rosi del loro mantenimento, ne fu stabilito il congedo e la sostitu- zione con mezzi meccanici. Iroso fu acquistato allora, nel 1993, e s alvato dal macello dall'ex alpino Antonio De Luca che lo comprò per un milione e 250mila lire ad un'asta che ven- deva gli ultimi 24 muli del Comando brigata alpina Cadore. Identificato il soldato che salvò Hemingway S ul P iave, nel 1918, un colpo di mortaio investì il futuro premio Nobel per la letteratura ma un fante italiano protesse Ernest Hemingway, sal- vandogli la vita: dopo 100 anni la sua identità è stata scoperta. Hemingway si era presentato volontario per combattere nel Corpo di spedizione al comando del generale Pershing, come sta- vano facendo molti giovani poi famosi della sua epoca: John Dos P as s os , William F aulkner e Francis Scott Fitzgerald. Ma a causa di un difetto alla vista fu escluso dai reparti combattenti e venne arruolato come autista s ulle ambulanze della Croce Rossa americana destinate al fronte italiano dalla città di S chio , ai piedi del monte P as ubio. F u lì e allora che Hemingway conobbe Dos Passos e cominciò a collaborare con un giornale ma fu anche allora che un fante, pur se involontariamen- te, si interpose tra lui e lo scop- pio di una granata che lo ferì gra- vemente a una gamba. Marino Perissinotto, appas- sionato di storia bellica, e James McGrath Morris, autore di un libro sullo scrittore americano, hanno identificato il fante in Fedele Temperini, un toscano originario di Montalcino, Siena, che allora aveva 26 anni. "Non avremmo mai sentito parlare di Ernest Hemingway - ha detto McGrath Morris nel suo libro del 2017 - se non fosse stato per un soldato italiano che rimase ucciso prendendosi l'urto dell'esplosione". L'identificazione è stata pos- sibile perchè Temperini fu il solo soldato del 69° Reggimento che rimase ucciso nella notte tra l'8 e il 9 luglio mentre si trovava accanto all'americano: attraverso i registri militari i due storici hanno individuato le unità di appartenenza scoprendo che 15 dei 18 caduti italiani in quello scontro erano in altre zone del fronte e dei tre rimanenti due, del 152° Fanteria, si trovavano in trincea due chilometri più indie- tro. Pertanto Temperini, del 69°, è colui che cadde dilaniato da un colpo di mortaio facendo invo- lontariamente da s cudo a Hemingway che poi racconterà l'esperienza bellica in Addio alle armi del 1929. Con il gelo sono a rischio i raccolti di verdure e ortaggi invernali