L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-21-2019

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www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO 2019 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, la recente intervista de L'Italo Americano a Federi- co Faggin, il fisico italiano, inventore e imprenditore noto per aver pro- gettato il primo microprocessore commerciale, mi ha riempito di gioia, ma sento che la nostra gio- ventù italoamericana non è stata adeguatamente sostenuta. Dobbiamo incoraggiare i nostri giovani nello studio della scienza, della tecnologia, dell'in- gegneria e della matematica, se dovessero iniziare in tenera età a mostrare vivo interesse per la tecnologia di base come fece Federico Faggin quando iniziò a costruire modelli di aeroplani. Abbiamo molti modelli legati alla scienza da seguire: tuttavia, a differenza dei nostri cantanti famosi o degli spaghetti al pomo- doro, i nostri studenti scientifici sono in gran parte sconosciuti. Già negli anni '90 Frank Can- nata, allora presidente della National Italian American Servi- ce Organization UNICO, notò la scarsità di pubblicità data dai media alle conquiste scientifiche italoamericane e fondò il premio annuale UNICO Marconi Awards per contribuire a colmare il vuoto, ma abbiamo ancora molta strada da fare... *** Vorrei ricordare che i gruppi italoamericani già finanziano annualmente borse di studio e ne concedono almeno una a studenti interessati alla scienza. L'importo non è importante, ciò che conta è che le nostre organizzazioni ini- zino a concentrarsi sull'incorag- giare i nostri giovani allo studio della scienza, della tecnologia, della matematica, dell'ingegneria o di qualsiasi altro interesse scientifico che possano avere. Seguono alcuni studiosi scien- tifici con un legame italiano dai tempi di Galileo (1564-1642) e Marconi (1874-1937): Enrico Fermi, nato a Roma nel 1901. Fu affascinato dalla fisica in tenera età ed entrò all'Università di Pisa nel 1918. Studiò anche a Roma, dove si concentrò sulla fisica nucleare, poi sullo stadio elementare. Nel 1926, mentre insegnava all'Università di Firen- ze, iniziò a pubblicare articoli scientifici che furono letti in tutto il mondo e infuse un nuovo spiri- to nella comunità italiana della fisica mentre sperimentava e pubblicava articoli sulle particel- le elementari. In una serie di esperimenti del 1934, Fermi usò i neutroni ral- lentati per bombardare gli atomi e scoprì oltre sessanta nuove par- ticelle subatomiche. Nel 1938, Fermi venne a sapere che gli sarebbe stato assegnato il premio Nobel per la fisica. Sfortunata- mente il dittatore d'Italia, Musso- lini, sollecitato da Hitler e dai suoi alleati tedeschi, introdusse una serie di leggi antisemite in Italia. La moglie di Fermi, Laura, era ebrea, così lui e sua moglie elaborarono un piano. Concordò tranquillamente un posto di lavo- ro alla Columbia University di New York, che in precedenza glielo aveva offerto. Poi lui, sua moglie e i suoi due figli partirono per Stoccolma, dove avrebbe dovuto accettare il premio. In seguito, salirono tranquillamente su una nave e, invece di tornare in Italia, salparono per il Nuovo Mondo. L'establishment della fisica statunitense era in uno stato di eccitazione quando Fermi arrivò il 9 gennaio 1939. Nel 1942, Fermi ed Emilio Segre, un vec- chio compagno di classe che aveva studiato con Fermi a Roma e che aveva saputo durante una vacanza in famiglia negli Stati Uniti nel 1938 che tutti i profes- sori ebrei sarebbero stati licen- ziati dalle università italiane, non erano tornati in Italia. Insieme lavorarono al progetto US Manhattan. *** "Manhattan Project" era il nome in codice, deliberatamente ingannevole, di un progetto ato- mico segreto in corso nel New Mexico, per nulla vicino alle strade di Manhattan. Nel deserto del New Mexico, intorno a Los Alamos, venne costruita un'intera città di oltre 60 mila persone, la maggior parte dei lavoratori non sapeva cosa si stava facendo. Solo i migliori scienziati, vincolati da un patto di segretezza, sapevano di essere in una gara con gli esperti nucleari tedeschi. Dopo diversi anni, il 16 luglio 1945, nel deserto del New Mexi- co, si svolsero i primi test di suc- cesso con bombe atomiche. Forse con un riferimento all'ere- dità italiana di Enrico Fermi ed Emilio Segre, il codice fisico prestabilito fu "il navigatore ita- liano è sbarcato nel Nuovo Mondo". *** Alberto Ghiorso, rinomato scienziato nucleare che ha sco- perto una dozzina di elementi chimici più pesanti dell'uranio, è morto nella sua casa di Berkeley, in California, all'età di 95 anni nel 2011. In un "laboratorio di radiazio- ni" alle prime armi, nel campus della UC Berkeley, poco prima della seconda guerra mondiale, i fisici guidati da Edwin McMillan e Glenn Seaborg produssero i primi elementi chimici più pesan- ti dell'uranio, noti come nettunio e plutonio. Al Ghiorso, giovane ingegnere e investitore che con i suoi colle- ghi lavorava nello stesso labora- torio, avrebbe presto scoperto su quegli elementi molto più di qualsiasi altra squadra al mondo. L'elenco porta nomi storici nella Tavola periodica degli ele- menti: Americium Curio, Berke- lium, Californium, Eistenio, Fer- mio, Mendelevium, Nobelium, Lawrencium, Rutherfordium, Dubnium e infine Seaborgio. Il signor Ghiorso era nato a Vallejo, cresciuto ad Alamed e già da adolescente costruiva cir- cuiti radio. Si è laureato alla UC Berkeley come ingegnere elettri- co nel 1937, e la sua invenzione del contatore commerciale Gei- ger attirò rapidamente l'attenzio- ne di Seaborg a Berkeley. Quando iniziò la ricerca prima della guerra per la bomba atomica, Seaborg si trasferì a Chicago, e invitò il signor Ghior- so a unirsi a lui per lavorare al Progetto Manhattan. Dopo la guerra tornarono al laboratorio di Berkeley, dove Ghiorso e i suoi colleghi usarono un ciclotrone per distruggere gli atomi e pro- durre metalli pesanti che scompa- rivano rapidamente. Negli anni '50, Ghiorso dires- se il team che progettò e costruì l'acceleratore di ioni pesanti del laboratorio di radiazioni, Hilac. Le nuove scoperte richiedeva- no macchine sperimentali sempre più sofisticate per creare nuovi elementi e strumenti complessi per rilevare i loro fugaci segnali radioattivi. Ghiorso nè guidò lo sviluppo. Concepì la combinazione di Hilac con il Bevatron del labora- torio di radiazioni e il dispositivo Bevalac, uno strumento il cui fascio ionico ad alta energia è stato a lungo utilizzato per tratta- re centinaia di pazienti affetti da cancro. *** Italian Community Services provid Bay Area Italian-American seniors and famili with trusted rourc to help them live healthy, independent and productive liv. We are commied to honoring and prerving the Italian language and culture, with an emphasis on the strength and suort that com om family, community, education and goodwill. Casa Coloniale John F. Fugazi 678 Green Street San Francisco, CA 94133 415 •362 •6423 www.italiancs.com . . • Translation for seniors /new immigrants • Community service coordination • Information and referrals

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