L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-21-2019

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GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO 2019 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Approccio poetico alla vinificazione tiste, agli erbicidi, ai pesticidi, ai fertilizzanti chimici. Da produttori che lavorano in modo non interventista/biologico/biodina- mico, ho assaggiato vini vibranti, di incredibile energia e profumo, che mostrano gradi più profondi di personalità e sapore. Tanto che, se assaggiati comparativamente, i vini di produzione convenzionale pos- sono avere un sapore relativamente piatto. Pur se molti produttori di vino italiani meriterebbero di essere ci- tati in questa sede, lo spazio limi- tato mi permette di condividere solo due raccomandazioni. Spero che queste vi ispirino a cercare altri produttori che lavorano in modo simile e vi portino verso un modo nuovo di produrre vino. Quello che segue sono due mi- niature su produttori di vino italiani da cui si possono trovare forme li- quide di poesia italiana che stimo- lano passione, verità, cuore e ap- petito: Cantina Pranzegg Con vigneti nelle vicinanze di Bolzano, Pranzegg lavora in modo biodinamico. Sul sito web della cantina si afferma che Pranzegg si sforza di essere un "assoluto cono- scitore della cultura e della natura" con l'intento primario di "raccon- tare la regione, la scena, l'anno e il (nostro) modo di vivere". Martin Gojer produce 6 o 7 vini alpini, sia rossi che bianchi, da vitigni come Gewurztraminer, Sauvignon Blanc, Muller Thurgau, Lagrein e Schiava. I metodi di produzione comprendono la fermentazione spontanea, basso o nessun dosag- gio di zolfo, nessun affinamento o filtrazione, lungo tempo sulle fecce. @ www.pranzegg.com. Cascina Disa / Elio Sandri Una recente degustazione del Barbera d'Alba di Sandri mi ha la- sciato senza parole. In tutta onestà, stabilisce un nuovo punto di riferi- mento per la varietà. Situata nei pressi di Monforte d'Alba, Cascina Disa, oltre al suddetto vino, pro- duce Langhe Nebbiolo, Barolo e, secondo il sito web dell'azienda, un vino da tavola rosso fatto di Barbera, Dolcetto e Nebbiolo. Un report di Gregory Dal Piaz ristam- pato sul sito commerciale di Cham- bers Street Wines (vedi sotto), nota che Sandri coltiva in modo "mini- mamente interventista" e, in can- tina, segue un approccio "non in- terventista". I metodi includono l'agricoltura biologica, fermenta- zioni naturali di lieviti indigeni, basso tenore di zolfo. @ http://www.cascinadisa.com/uk- azienda.html. Di solito non menziono il nome delle enoteche al dettaglio. Ma devo davvero gridarlo qui per Chambers Street Wines of New York City, per il loro lavoro con i produttori che praticano metodi di produzione del vino di tipo non in- terventista/biologico/biodinamico. Note di degustazione Cascina Disa / Elio Sandri Sandri Barbera d'Alba Supe- riore Sorprendente energia, intensità N on sono uno storico, ma penso che la poesia esista da tanto tempo quanto il vino. Già questo mi sembra ragione sufficiente per godere di una buona dose di en- trambi durante il nostro breve sog- giorno sulla terra. Chissà quante decine di scrittori e poeti hanno personalmente posto questa pre- messa, nel bene o nel male, alle loro conclusioni individuali. Ma a parte il fatto che vino e parola, ognuno a suo modo, ammorbidi- scono il cuore e aprono la mente, il legame tra le due cose può offrire una migliore comprensione della storia, della cultura, della società, della vita e di come vivere. Byron, Hemingway, Homer, Keats, Plinio il Vecchio, Neruda, Shakespeare, Twain, Yeats e per- sino Kenney Chesney, sono tutti diventati poetici sul vino. Molti al- tri bardi, autori di rime e sonetti, famosi e sconosciuti, antichi e mo- derni, hanno dato corpo al legame tra vino e parola. Il poeta francese Charles Bau- delaire scrisse: "Bisognerebbe sempre essere ubriachi. Questo è tutto ciò che conta ... Ma con cosa? Con il vino, con la poesia o con la virtù, come preferite. Ma ubriaca- tevi". A beneficio di quanti tra noi hanno un meccanismo di pensiero interpretativo troppo letterale, si dichiara qui - per la cronaca - che né l'editore di questo articolo né io raccomandiamo o approviamo l'u- briachezza. Affinché non si perda il tema di Baudelaire, lui intendeva suggerire, credo, che una vita vis- suta sotto l'influenza della propria passione è "tutto ciò che conta". Forse il detto più famoso, se non il più antico, fra tutte le rifles- sioni poetiche sul vino, "In vino veritas" (latino) ovvero "Nel vino c'è verità", è stato detto dall'autore e filosofo romano Plinio il Vecchio circa 2.000 anni fa. Plinio non era molto lontano dal punto. Sicura- mente, anche le mie inibizioni oc- casionalmente si sono sufficiente- mente sciolte nel vino e nella parola in modo da far emergere la verità. Come suggerito da una cita- zione del poeta scozzese Robert Louis Stevenson, "Il vino è una poesia imbottigliata", e ogni tanto, il vino e la poesia possono diven- tare una cosa sola. Io concordo. Una nuova generazione di pro- duttori di vino italiani sta perse- guendo un approccio più poetico alla produzione vinicola, nel senso che i produttori si sono sintonizzati con la passione, l'emozione, la ve- rità, la diversità dei vitigni e dei terroir italiani. Per alcuni, questo significa semplicemente portare avanti la tradizione di famiglia, fare il vino come è sempre stato fatto. Per altri significa rinunciare alle pratiche enologiche interven- E già che ci siamo, un punto a fa- vore per Gregory Dal Piaz che, se- condo le mie conoscenze, ha pra- ticamente scoperto i vini di Cascina Disa. della frutta. L'acidità tranquilla, ma molto presente ed equilibrata, fa brillare la sublime struttura del vino. Preciso senza mostrarsi ec- cessivamente trattato. Superbo. La poesia e il buon vino sono un'accoppiata amata da scrittori e poeti In vino veritas, dicevano gli antichi Romani: un brindisi può quindi rendere tutti più onesti ra i vini più poetici suggeriti da Joel Mack, la produzione di Cantina Pranzegg e quella di Cascina Disa, in particolare il suo Barolo VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE

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